SPENCER REID

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Pubblicato 16 giugno 2021

La chiamata di Spencer è inaspettata.
Non vi vedete o sentite da anni, sinceramente non pensavi nemmeno avesse ancora il tuo numero.
E sei ancora più sorpresa del fatto che ti abbia invitata ad uscire.
Ai tempi della scuola c'era una certa rivalità tra voi, due piccoli geni sempre in competizione.
Ma con il passare degli anni questa rivalità si è trasformata in amicizia, fino a che non avete preso strade diverse.
Da allora di Spencer hai saputo poco e niente, anche se il giovane genio ha sempre avuto un posto speciale nel tuo cuore.

<sarò sincera Spence, mi ha sorpreso la tua chiamata> ammetti guardando il ragazzo da sopra il tuo bicchiere.
Lui fa un mezzo sorriso, lo sguardo fermo sul suo di bicchiere.
Se lo rigira tra le mani, facendo volteggiare il liquido ambrato tra le pareti trasparenti del bicchiere.
Quando finalmente alza lo sguardo su di te, ti trova sorridente.
Lo guardi con attenzione, per quanto sia cresciuto e cambiato, vedi sempre il piccolo Spence che sedeva alla tua destra nei banchi di scuola.
<cosa ti porta qui?> chiedi poggiando i gomiti sul tavolo.
<un caso> ammette lui, il suo sguardo scivola sul tuo busto.
Non si ricordava che fossi così bella, eppure Spencer Reid ricorda tutto.
Si può dire che tu sia il suo punto ceco, il suo tallone d'achille.
<qualche assassino a piede libero?> chiedi curiosa.
Lui annuisce.
<non chiederò altro> dici sorridendo, Spencer ricambia.
<ti vedo strano Spencer, non so se sia l'età ma ricordo che non stavi mai zitto da piccolo, avevi sempre una qualche curiosità da raccontarmi>
<a quanto pare non tutti sono interessati alle mie curiosità> ammette lui alzando le spalle.
Solo allora la noti, la piccola crepa che sta dannando Spencer.
C'è davvero qualcosa che non va, e Spencer ha bisogno di te.
<cosa ti sta succedendo?> gli chiedi con calma, il tuo sguardo rassicurante.
Lui ti guarda, ma evita il tuo sguardo.
Sorridi, puoi ancora leggerlo come fosse un libro aperto.
Consapevole del suo rapporto strano con il contatto fisico allunghi una mano e la poggi sulla sua sul legno del tavolo.
Spencer ti sorprende una terza volta, la sua mano rimane sotto la tua.
Il suo sguardo segue i tuoi movimenti.
<hai mai la sensazione che niente vada secondi i piani?> ti chiede lui finalmente il suo sguardo si ferma nel tuo.
Tu annuisci.
<tutta la nostra vita non è andata secondo i piani, non siamo persone normali Spence> dici con un mezzo sorriso.
<abbiamo fatto esami che bambini della nostra età nemmeno dovrebbero saper leggere, abbiamo frequentato scuole con altri alunni con il doppio della nostra età, ricordiamo ogni attimo e ogni parola, niente di noi va secondi i piani ed è questo che ci rende speciali> aggiungi stringendo la sua mano.
<certe volte vorrei essere normale, un ragazzo normale di appena trent'anni che ha una ragazza, un lavoro, una casa e magari pensare ad un futuro fatto di bambini, grigliate e partite di baseball> dice lui, stanchezza evidente nelle sue parole.
Lo guardi per un momento, non sai cosa dire di preciso.
Lo hai provato anche tu in passato, lo provi ancora quando vedi tutte le tue amiche avere mariti o fidanzati.
<puoi avere tutti i futuri che vuoi Spence> dici con calma.
Lui ridacchia, poi sbuffa.
Con la mano libera si stringe il naso nel punto più alto.
<chi mai vorrebbe un futuro con me?>
<più persone di quante credi> dici sorridendo e per accentuare il tuo punto stringi la sua mano.
Lui ti guarda curioso, confuso.
<prima di tutto quella barista ti sta adocchiando da tutta la sera> dici indicando la ragazza dall'altra parte del locale.
<quando siamo scesi dal taxi un paio di ragazze si sono fermate e guardarti, bastava tanto così perché inciampassero nel farlo> dici divertita.
Spencer ridacchia.
<chi ti dice che io voglia una qualunque di quelle ragazze?>
<non saprei, sei tu che dici che nessuna ti vuole> dici sbuffando.
Il tono della vostra conversazione ora è molto più leggero e scherzoso.
<in realtà...> ma la frase di Spencer viene interrotta dal suo telefono che squilla.
Deve essere un suo collega perchè Spencer sembra allarmato.
<se devi andare non ti preoccupare, prenderò un taxi> dici seguendolo all'uscita.
<no y/n, non mi fido a lasciarti andare in giro da sola con un assassino a piede libero, vieni con me alla stazione> dice lui in fretta mentre ferma un taxi.
Non hai il tempo di rispondere che Spencer ti tira con sé, salendo sul taxi.

<ora possiamo sapere chi è il genio che ci ha aiutati?> chiede Emily sorridendo, il suo sguardo che si sposta da Spencer a te.
Quando siete arrivati alla centrale nella foga del momento non c'è stato tempo per le presentazioni, e quando poi gli hai fatto notare un dettaglio che a tutti era sfuggito li hai aiutati a catturare l'assassino in tempo, salvando l'ultima vittima.
Spencer sorride al tuo fianco.
<lei è y/n, la mia migliore amica dai tempi della scuola>
Tu sorridi, sorpresa quanto i suoi colleghi per il titolo.
<e io che pensavo di essere speciale> si lamenta JJ.
Tutti si presentano, invitandoti a cenare con loro come tradizione richiede alla fine di un caso particolarmente lungo.
Accetti volentieri, rimanendo sempre al fianco di Spencer.
Diverse volte le vostre mani si sfiorano, la tentazione di stringere la sua mano come al pub è alta ma ti controlli.
A fine cena Spencer è tanto gentile da accompagnarti fino a casa.
<sai potresti davvero entrare a far parte della squadra> dice lui sorridendo.
Tu lo guardi sorridendo a tua volta.
<non credo di averne la stoffa>
<vuoi scherzare? sei un genio y/n, se non fosse stato per te oggi saremmo arrivati troppo tardi> dice lui con sicurezza ed entusiasmo.
Le tue guance sono leggermente rosse.
<dici?>
Lui annuisce.
<sarebbe bello averti di nuovo al mio fianco ogni giorno> ammette poi grattandosi il collo.
Ora sì che vai a fuoco.
<dici che dovremmo rispolverare l'ascia di guerra?> chiedi divertita.
<magari questa volta tentiamo una collaborazione tra geni alla pari?>
Tu sorridi.
<si può fare>
<affare fatto>
Vi guardate per un momento, poi come se fosse la cosa più naturale vi avvicinate fino a che le vostre labbra non si sfiorano.
Spencer sta per dire qualcosa ma lo zittisci, le tue mani sulle sue guance e le tue labbra che baciano le sue con urgenza.
Lui è veloce a ricambiare, le sue braccia strette attorno alla tua che ti tengono stretta al suo petto.
<già mi piace questa collaborazione>

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