KLAUS MIKAELSON

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Pubblicato 19 giugno 2021

Klaus adora sapere che tu non hai paura di lui, adora il tuo continuo prenderlo in giro, il modo in cui lo stuzzichi.
Sei l'unica che lo tratta così, come se non fosse un mostro, e questo ti rende speciale, il suo punto debole.
<non penso di averti mai visto così> il commento di Elijah attira l'attenzione di Klaus che prima ti stava osservando parlare con sua sorella.
<così come? sto pensando>
<stai pensando a y/n fratello, si vede lontano un miglio che ti tiene in pugno> ribatte Elijah ma prima che Klaus possa ribattere l'altro si allontana, un sorriso furbo in viso.
Klaus si gira di nuovo verso di te, dall'altra parte della sala, seduta sul vecchio divano.
Il tuo sorriso ha uno strano effetto su di lui, Klaus sa che Elijah ha ragione.
Sa che sei il suo punto debole, ma se c'è una cosa che Klaus odia è avere debolezze e soprattutto ammettere di averle.
Perso nei suoi pensieri Klaus non si è reso conto che siete rimasti soli e che ora lo stai raggiungendo.
<Klaus?> lo chiami raggiungendolo vicino alla porta dove è fermo.
Lui alza lo sguardo incontrando subito il tuo.
<come mi hai chiamato?> chiede lui sorpreso.
Tu lo guardi divertita.
<Klaus? è il tuo nome no?>
Lui scuote la testa divertito, come ci è arrivato a questo punto non lo sa nemmeno lui.
<in effetti il tuo nome è Niklaus ma è troppo lungo> continui seguendolo in cucina.
Lui sorride, fa uno strano effetto sentire il suo nome di battesimo pronunciato da te.
<non mi chiami mai Klaus> dice lui, dandoti ancora le spalle.
<beh, visto che sei sempre così serio e stoico quando uso i miei nomignoli direi che non ti piacciono> dici tranquillamente mentre ti siedi su uno degli sgabelli di legno.
Klaus finalmente si gira verso di te.
<lo pensi davvero?> ti chiede fermandosi di fronte a te.
Il tavolo tra voi.
<sì, ma non ti preoccupare continuerò a darti fastidio> dici facendogli l'occhiolino.
Klaus ride, ride e tu lo osservi.
La sua barba bionda per curata, i suoi capelli ben pettinati, gli occhi penetranti.
Le labbra... quelle maledette labbra che tanto vorresti sentire sulle tua pelle.
Klaus ti guarda a sua volta, fa il giro del tavolo e ti fa girare verso di lui.
<non chiamarmi mai più Klaus> dice lui.
Lo guardi confusa.
<i tuoi nomignoli mi piacciono, sono personali e solo nostri> dice lui accarezzando prima le tue gambe, poi i tuoi fianchi.
Ora come ora stai perdendo anche quel briciolo di controllo che ti era rimasto in corpo.
<y/n?> sussurra al tuo orecchio.
La sua voce è profonda, vibra dentro di te.
Si allontana quel tanto da poterti guardare in viso, e nel momento in cui i vostri sguardi si incrociano non resisti.
Lo prendi per il colletto della maglietta e lo baci con passione.
Le sue mani si stringono attorno ai tuoi fianchi mentre lui azzera la distanza tra i vostri corpo.
Si mette tra le tue gambe, petto contro petto.
Le tue mani scivolano sul suo collo, una poi finisce tra i suoi capelli.
<sarai la mia morte> sussurra lui contro le tue labbra.

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