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Venerdì ventuno ottobre

< Allora? Che ne pensi? > Chiese Rebecca facendo una piroetta su se stessa, Lorenzo la guardò con poco interesse, indossava un abito blu elettrico praticamente trasparente. < Sì, è carino, ti fa risaltare gli occhi? > La cugina lo guardò con disgusto. < Carino? Questo è un Versace, un Versace non può essere carino. Sei proprio un maschio. > Disse mentre rovistava nella borsa alla ricerca di qualcosa. Lorenzo tornò a concentrarsi sul manga che stava leggendo, il suo occhio era migliorato rendendo possibile la lettura, anche le sue braccia facevano meno male anche se uno era ingessato, la cugina si spalmava il rossetto sulle labbra con un'attenzione maniacale e prese altri trucchi per ritoccare al meglio il viso. < Senti io fra venti minuti devo andare quindi ti rimetto su quelle storielle e tu dici ai tuoi che sono stata qui tutta la notte, okay? > Lei gli sorrise in modo cattivo mentre cercava le fiabe per il cugino. < Va bene ma a una condizione. > Disse Lorenzo guardandola dritto negli occhi. < E sarebbe? > Chiese Rebecca girandosi verso il cugino. < Rimani finché non mi addormento, tanto lo sai che io ci metto poco. > Lei sbuffò e andò verso il suo cellulare ancora in carica. < Si va bene ma solo perché il mio telefono non è del tutto carico. > Lorenzo sorrise, mise via il manga, spense la luce e si sdraiò sul letto, Rebecca fece partire le fiabe poi si mise sulla poltrona vicino alla finestra in attesa di vedere il cugino addormentarsi. Ma Lorenzo non si addormentò, rimase vigile finché non sentì il respiro della cugina farsi più lento e regolare. Si girò vide che aveva gli occhi chiusi.
Rebecca si addormentò.

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