Era una giornata per lo più soleggiata.
Il sole di marzo, così timido e flebile, riscaldava a stento le strade di Beacon Hills. La Contea era ormai tranquilla, nessuna nuova creatura sovrannaturale, nessun omicidio, nessun rapimento...niente, solo normali vite di normali esseri umani che proseguivano giorno per giorno.
Il branco di Scott era partito dopo la sconfitta dei cacciatori; tutti quanti avevano raggiunto i rispettivi college scelti, fiduciosi che ormai la loro protezione non fosse più necessaria.
Scott aveva lasciato la città in mano al suo beta, Liam. Si fidava ciecamente di lui e, essendo il suo beta, nessuno poteva ricoprire il ruolo di protettore meglio di lui.
Stiles finalmente poteva lavorare con l'FBI, Malia si trovava in Francia, mentre Lydia a Boston.
Si sentivano ogni giorno e ogni qual volta era possibile, si ritrovavano tutti a Beacon Hills.
Quella città li aveva stremati, eppure era come una calamita. Non riuscivano a staccarsene mai completamente.
Il mese scorso, Scott era tornato per il compleanno di sua madre ed aveva fatto una sorpresa a Liam, intento a giocare a lacrosse.
Il piccolo beta quasi saltó dalla gioia quando lo vide e subito si affrettò ad abbracciarlo, gli mancava molto, si sentiva sommerso dalla responsabilità della città sulle sue spalle.
Ciò nonostante si fece vedere molto sicuro dal suo alpha, fiero e con la situazione in mano.
Oggi, a distanza di un mese da quell'incontro, Liam si trovava a scuola, più precisamente nel bagno del secondo piano, rannicchiato a terra, con le gambe strette al petto e il respiro corto.
Perché?
Da quando il suo branco era partito, lui era peggiorato nel controllo della rabbia; non se ne capacitava, Hayden gli era sempre accanto e cercava di aiutarlo come meglio poteva, così come Manson il suo migliore amico e Corey.
Anche Nolan e Alec cercavano di aiutare; erano il suo branco e come tale dovevano sempre spalleggiarsi a vicenda.
Un'ora prima aveva quasi attaccato una matricola, solo perché gli aveva tagliato la strada in corridoio; ed ora era lì, con gli artigli che premevano nella carne e gli occhi gialli che risplendevano nel buio del piccolo bagno.
<< il sole, la luna..la verità >>, lo ripeteva ormai da venti minuti e la situazione non faceva altro che peggiorare. Aveva il respiro corto, affannato e ogni parola sembrava più un ringhio che altro.
<< il sole.. - sospirò pesantemente e un ringhio più forte si disperse nell'ambiente - la luna... la.. >>; non ce la faceva più, tutto quello lo stremava. Voleva calmarsi, doveva calmarsi ora era lui al comando, era di lui che tutti dovevano fidarsi.
<< Liam! >> la voce di Mason riecheggiò nel bagno; il moro entrò e subito capì dietro quale porta si nascondeva l'amico.
<< Amico, si sentono i ringhi dalle scale del piano...che succede? >> era titubante se aprire o no la piccola porticina, si fidava del suo migliore amico, ma era sempre un lupo mannaro e lui un semplice umano.
<< Mason...va via >> sospirò in un ringhio Liam, non voleva fargli del male.
<< Non ti lascio solo, lo sai. Siamo un branco e tu sei il mio migliore amico. Io resto qui finché non esci e mi parli >> il tono del moro era sicuro e fermo; quando si trattava di Liam sapeva che doveva essere un punto d'appoggio.
Ancora un sospiro e un ringhio forte, poi..silenzio.
Dopo quelle che sembrarono ore, la piccola porta si aprí, mostrando il piccolo beta con il viso rigato dalle lacrime e le mani sporche del suo stesso sangue uscire lentamente da lì, quasi tentennando, calcolando i suoi stessi passi. Superó Mason e si accostò al lavandino dove aprí l'acqua e si bagnò il viso.
Il moro guardó all'interno del bagno e rabbrividì nel vederlo coperto di sangue.
<< Dobbiamo inventarci qualcosa per questo casino >> sospirò continuando a guardare lì dentro.
Liam continuava a bagnarsi il viso e lavarsi le mani. Non parlava, non si guardava neanche nel piccolo specchio sopra il lavandino. Gli occhi persi, vuoti.
In un attimo Mason gli fu accanto e il beta si girò trovando le braccia aperte dell'amico pronto ad accoglierlo.
Liberò quei singhiozzi che tanto stava cercando di trattenere e Mason gli strinse le braccia intorno come a confortarlo.
<< Che mi succede? Perché ho di nuovo così tanti problemi? >> sembrava un bambino, le parole uscivano dalla sua bocca accompagnati dagli spasmi del pianto, quasi incomprensibili.
<< Shh...cerca di calmarti. Vedrai che la supereremo come abbiamo sempre superato tutto. Devi solo ritrovare il tuo equilibrio. >>
Liam continuava a tenere il viso nascosto nella spalla dell'amico << non credo di farcela..non riesco da solo. Non ce la faccio più, Mas. >>
Mason lo fece scostare da lui, lo guardò e in un movimento rapido gli ripulì le guance dalle lacrime, sorrise, un sorriso carico di tristezza e di compassione, <<non sei solo amico mio, hai tutti noi, hai me. Io sono e sarò sempre qui per te, Liam. >>.
Liam annuì, sospirando. Sapeva di essere fortunato.
Ripulirono alla buona il bagno ed uscirono da lì, scesero al primo piano e si avvicinarono agli armadietti per prendere i libri dell'ultima ora di lezioni.
<< Hey ragazzi! >> Corey si avvicinò a loro con quel suo sorriso sempre stampato sul volto, ma quando vide Liam si accigliò, << che succede? >>.
Mason alzo le spalle e gli diede un bacio a stampo, << ansia da prestazione >> disse in direzione del beta, il quale prese il libro di storia e accennò un sorriso; << forza ragazzi o faremo tardi! L'anno è appena iniziato ed io ho già perso mezza mattinata >> affermò sorridendo, dirigendosi di gran carriera verso l'aula di storia.
I due fidanzati si guardarono e risero, Liam era un tale bipolare.
Mason, comunque, continuava ad essere preoccupato per l'amico..sarebbe stato un anno duro.
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Ciao a tutti!
é la prima storia che scrivo e spero davvero che piaccia.
Amo i Thiam per questo ho scelto di raccontarli!
-G
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Bait
Fanfictionnon é ambientata nella serie. a volte si cerca solo un appiglio, altre una via di fuga. una persona potrebbe racchiudere entrambe queste cose.