6

364 17 13
                                    

Gli omicidi nell'arco di qualche giorno aumentarono.
I cadaveri venivano trovati nel bosco, ma lo sceriffo si rese conto che i corpi erano sempre bagnati, come se fossero stati in acqua prima di finire li.
Deaton dovette partire per raggiungere dei suoi colleghi, così da poter capire qualcosa in più sulla situazione. Nessuno sapeva di cosa si trattasse, gli abitanti piano piano tornarono a vivere nella paura; nessuno si sentiva tranquillo fuori da casa sua.
Era stato imposto un coprifuoco, così da far restare tutti nelle proprie abitazioni dopo le nove di sera. Lo sceriffo sperava che così gli omicidi sarebbero diminuiti.
I corpi ritrovati erano principalmente di uomini di tutte le età e più i giorni passavano, più diminuivano i resti che venivano trovati; i cadaveri venivano mangiati di più.
Il branco era sempre più convinto che tutto ciò c'entrasse con un essere soprannaturale; erano stati anche ad Eichen House per chiedere se qualche paziente fosse fuggito o altro, ma non trovarono nessuna pista valida.
Parrish faceva molte ronde notturne nel bosco,
così come Liam e gli altri. Ogni sera si dividevano in gruppi di due e perlustravano la zona, ma neanche così riuscirono a trovare nulla. Non se ne capacitavano, era come se gli omicidi venissero fatti in un posto differente dal bosco.
Mason, quella mattina, aprì gli occhi. Erano le cinque e mezza, la sveglia sarebbe suonata non prima di due ore ma lui non riusciva più a prendere sonno.
Si girò e allungò il braccio per abbracciare Corey, il quale si voltò appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo. Nessuno dei due riusciva a dormire.
<<Ne dovremmo parlare prima o poi.>> sussurrò Mason tra i capelli delle chimera.
Corey sbuffò appena e alzò il viso per guardarlo.
<<A me non piace lei, davvero. Io sono innamorato di te.>> disse deciso.
La verità è che da quando Mia era entrata nelle loro vite, i due fidanzati si comportavano in modo strano. Non ne erano attratti in quel modo, lo sapevano; ma quando lei era nei paraggi il loro cervello andava in tilt.
<<Neanche a me piace e non potrei mai amare nessun altro all'infuori di te...>> sospirò Mason, stringerlo di più a se, <<forse ha ragione Hayden. Forse c'è davvero qualcosa che non quadra.>> terminò accarezzando i capelli di Corey.
<<Non lo so...so solo che è come se mi ipnotizzasse, come se il mio corpo si muovesse senza il consenso del mio cervello.>> parlò la chimera. <<Dobbiamo cercare di capirci qualcosa.>> disse accigliandosi.
<<Dobbiamo parlarne con Liam, sia di lei che di questa storia degli omicidi. Cioè dai, è strano che sono iniziati appena lei ha messo piede a Beacon!>> ragionò Mason; Corey poteva sentire le rotelle in testa del suo ragazzo girare all'impazzata.
<<Lo faremo.>> sussurrò la piccola chimera prima di avvicinarsi a lui e baciarlo; un bacio inizialmente casto, che il moro si affrettò ad approfondire.
Quelle due ore prima della sveglia divennero subito molto più interessanti.

L'aria fredda del mattino sfregiava appena il viso di Liam. Dopo una nottata quasi tutta insonne, il beta decise di uscire presto di casa quella mattina, precisamente alle cinque e andare a fare una corsetta nel bosco.
Adorava quel posto; si soffermava sempre a percepire tutti i rumori che lo circondavano. Sentì diversi cervi muoversi piano ad ovest, sicuramente stavano brucando.
Gli uccelli sopra la sua testa cinguettavano spensierati, dando il buongiorno a tutta la Contea.
Amava l'odore di muschio umido per via dell'umidità e quello dell'erba.
Si fermò, appoggiando le mani sulle ginocchia chinandosi appena per riprendere fiato.
Inspiró a fondo tutti quegli odori a lui così cari e riprese a camminare tranquillamente, immerso nei pensieri.
Pensava agli omicidi, si chiedeva come fosse possibile che di punto in bianco i morti già sforassero la cinquantina; pensava a Deaton, chissà se aveva trovato qualche risposta.
Pensò al suo compito in quella città. Cosa avrebbe fatto Scott?
Lui non sapeva come comportarsi, si sentiva inutile. I morti aumentavano di giorno in giorno e lui non sapeva che fare.
Pensò al suo branco, sarebbe riuscito a proteggerli tutti?
Scalciò un sassolino con il piede e si fermò guardandosi intorno. Mise le mani sui fianchi e sospirò.
Hayden non si fidava di Mia e anche Mason sembrava iniziare un po' a dubitare della nuova arrivata.
Anche per lui molte cose non tornavano, ma non poteva metterla alla croce. Scott non l'avrebbe fatto, gli avrebbe dato una possibilità.
Non poteva nascondere che anche ai suoi occhi Mia appariva strana, anche lui perdeva lucidità o si sentiva interdetto standole vicino.
Ancora non capiva come mai le aveva rivelato tutta la situazione degli omicidi quel giorno, a scuola. Era come incantato, incapace di frenare la bocca.
Distrattamente si chiese cosa ne avrebbe pensato Theo di questa storia; la chimera era sempre così scaltra e calcolatrice. Sicuramente non si sarebbe fidata a prescindere, territoriale com'era.
Liam si ritrovò a sbuffare fuori una risata, assorto.
Appena si accorse del motivo di quella risalta, si ricompose e riprese a camminare svogliatamente.
La corsa gli aveva giovato molto, si sentiva più tranquillo fisicamente, seppur molto stanco emotivamente.
Camminò ancora per qualche metro quando, ad un tratto, sentì un'odore particolare e dei rametti scricchiolare.
Si bloccò, accovacciandosi appena pronto ad attaccare.
Tutti i sensi erano all'allerta, sentiva l'adrenalina salire.
Ringhiò appena, ma subito dopo spalancò gli occhi quando vide Mia sbucare da dietro un albero. Era in costume, bagnata. Alle sei del mattino.
<<Mia?>> parlò piano Liam, osservandola attentamente.
<<Liam! Che spavento...che ci fai qui?>> domandò la ragazza portandosi una mano al cuore, chiaramente spaventata.
<<Io...stavo correndo. Tu piuttosto, perché sei bagnata nel mezzo del bosco, a quest'ora della mattina?>>, Liam si ricompose, tirandosi di nuovo su in posizione eretta.
Mia provò a fare dei passi avanti verso di lui, ma il beta indietreggiò. Aveva l'impressione che se le fosse rimasto distante, sarebbe rimasto padrone di se stesso.
Mia sembrò rimanerci male, ma si fermò e indossò una felpa, iniziava ad avere freddo.
<<Stavo facendo un bagno...c'è una sorgente più avanti e ci andavo spesso con mia madre da piccola. Amo il bosco e mi rilasso molto li.>> disse, alzando leggermente le spalle.
Liam alzò un sopracciglio, <<una sorgente hai detto?>> forse era lì che avvenivano gli omicidi.
<<Si, per di la.>> rispose la ragazza, indicando con un cenno del capo un punto sulla sua destra.
Ora Liam non aveva più tempo per pensare all'ambiguità della situazione; voleva vedere la sorgente.
<<Mi ci puoi accompagnare?>> le chiese, accennando un sorrisetto.
Mia gli sorrise e annuì iniziando a camminare in quella direzione.
Camminarono in silenzio per cinque minuti; Liam iniziò a sentire il rumore dell'acqua. Perché non si erano mai accorti di quel posto? Eppure il bosco lo avevamo girato tutto.
<<Non avevo mai visto questo posto.>> affermò infatti, guardandosi intorno.
<<È qui da sempre.>> scrollò le spalle lei.
Liam si accigliò e la guardò, <<avevi detto di essere nuova qui. Eppure prima hai affermato che venivi a fare il bagno in questa fonte da piccola con tua madre.>>
Mia sembrò tentennare un po', ma poi sorrise <<da piccola vivevo qui con la mia famiglia, ma poi ci trasferimmo e io soffrì molto per il distacco...>> si passò un dito sotto l'occhio per raccogliere una lacrima e sospirò, <<l'infanzia non è un periodo che ricordo con molta felicità.>>
Liam si sentì subito in colpa e le posó una mano sulla spalla, <<scusami davvero...non dovevo.>> cercò di sorriderle e subito si sentì leggermente stordito a quel tocco.
Lei ricambiò il sorriso e si ricompose, <<non preoccuparti, posso capire di aver sollevato un po' di dubbi all'interno del tuo gruppo; ma mi trovo bene con voi e spero che potremmo diventare buoni amici!>>
Liam sorrise e parlò senza pensare, <<ti va di venire in montagna con noi giovedì? Sai, per il ponte.>> Gli altri avrebbero avuto da ridire, ne era sicuro.
Mia sembrò sorpresa, ma sorrise e annuì con slancio. <<Mi piacerebbe molto, ti ringrazio Liam!>> si avvicinò e gli posò un tenero bacio sulla guancia; bacio che fece quasi morire il povero beta. Sentì una scossa percorrergli il corpo e tremò leggermente.
Fu frastornato da quel tocco, così tanto che in quel momento sarebbe potuto cadere a terra come un budino, molle come si sentiva.
<<Ehm...torniamo? Dobbiamo prepararci per scuola.>> balbettò ancora stordito. La pelle toccata dalle labbra della ragazza ancora bruciava.
Qualcosa non andava, ne era certo.
Mia annuì ghignando e insieme si avviarono alla cittadina.


BaitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora