La battaglia continuava furente.
Scott e il branco cercavano di fronteggiare al meglio la colonia di sirene che si riversava su di loro.
<<Lydia! Vai a cercare Liam, vedi se sta bene!>> urlò l'alpha, mentre scagliava contro una parete una sirena.
<<Voglio aiutare, Scott!>> ribatté la banshee, schivando un colpo.
<<Le tue urla non le scalfiscono per nulla, rischi di farti male! Va!>> urlò ancora e Lydia si decise finalmente a sgattaiolare via.
Corse per quei tunnel che sembravano infiniti quando udì un sibilo.
<<Lydia...>>
La banshee si bloccò con il fiato corto.
Si guardò intorno con fare circospetto, ma non riuscì a vedere nulla tranne il buio.
<<Lydia...>> continuó la voce con fare cantilenante.
<<Chi sei?>> gemette la ragazza, appoggiandosi con la schiena contro una parete.
<<Come fai a conoscere il mio nome?>>
Il sibilo sembrò intensificarsi leggermente e Lydia chiuse d'instinto gli occhi.
Qualcosa in quella voce le metteva angoscia, mista a terrore e d'un tratto gli rivenne in mente l'Anuk-Ite.
Iniziò a respirare lentamente cercando di ragionare e non farsi comandare dall'istinto.
Si concentrò e riuscì a sentire da dove in realtà la voce provenisse; i suoi occhi aleggiarono per il corridoio fino a fermarsi su un condotto dell'aria, o almeno credeva.
Si avvicinò, camminando lentamente e si rimise in ascolto.
<<Come sai chi sono?>> chiese calma.
Sentì un risolino.
<<Noi, sappiamo tutto...>>
Lydia si sposto leggermente a destra e sospirò silenziosamente.
<<Cosa volete?>>
Nessuna risposta però arrivò alle sue orecchie e la banshee si innervosì a causa di tutto quel silenzio.
Sbuffò e riprese a camminare verso un bivio.
D'un tratto udì un forte rumore e un urlo squarciò l'ambiente un instante dopo.
Lydia si paralizzò con gli occhi sgranati.
<<Potere.>> sibilò di nuovo quella voce.<<Theo!>>
Liam continuava a urlare il suo nome e a prendere a pugni la grossa porta in acciaio, che non accennava minimamente neanche a scricchiolare sotto i suoi potenti colpi.
Aveva sentito l'altro chiamarlo all'inizio, ma poi aveva percepito solo respiri affannati e qualche mugolio che lo avevano spaventato ancora di più.
Theo era dietro quella porta, sofferente; dopo tutti quei mesi di panico e depressione, Liam lo aveva finalmente ritrovato.
E ora il nervoso e la rabbia montavano sprezzanti dentro di lui, per il semplice fatto che il suo grande amore si trovava a pochi passi e lui non riusciva a salvarlo.
Lo sentiva respirare, percepiva il suo odore.
E non poteva toccarlo.
Ringhiò forte e il suono tuonò per tutto il castello.
Sentí dei risolini e subito dopo qualcosa di molto duro lo colpì pesantemente dietro la nuca.
Poi il buio.<<Derek, attento!>>
Quest'ultimo si spostò velocemente evitandosi un qualche incantesimo proveniente da uno di quegli esseri.
<<Sono troppe, non ce la faremo!>> ringhiò Malia mentre ne buttava una al muro.
Erano ridotti tutti male, ma non potevano mollare.
Non prima di vedere tornare Lydia e gli altri.
Scott continuava a respingere i colpi.
I tappi li salvavano dall'asservimento, ma le sirene si scoprirono anche ottime guerriere.
<<Scott! Scott! Mi senti?>> urlò Stiles attraverso i tappi.
<<Stiles!>> gemette l'alpha incassando un pugno nel torace.
<<Uscite da lì! Ne stanno arrivando altre!>>
Scott si dimenò per andare ad aiutare Malia a liberarsi di una di loro.
<<Non posso lasciare Lydia, Liam e Theo qui!>> spiegò e sentì l'amico sbuffare.
<<Ho visto Lydia, sta uscendo! Via di lì!>> urlò ancora l'umano, prima che la sua voce fu coperta da quella di Deaton.
<<Scott, dovete uscire. Lydia è fuori e con lei ci saranno anche Liam e Theo. Usa la capsula che ti ho dato appositamente per le sirene e andatevene!>>
L'alpha afferrò la capsula dalla tasca e la lanciò con forza contro il muro.
L'oggetto all'impatto si frantumò, emanando un gas violaceo che si disperse nei cunicoli.
Alcune sirene, le più anziane, si affrettarono a fuggire coprendosi il naso con le mani; altre, invece, non conoscendo la natura di quella capsula, rimasero lì interdette e appena inalarono il gas caddero a terra intorpidite e incapaci di muoversi.
Il branco si apprestò a correre fuori da quei cunicoli anche se Scott aveva un brutto presentimento che gli aleggiava in testa.
Uscirono dal castello e si ritrovarono in acqua, così nuotarono per tornare in superficie.
<<Non posso credere che siamo vivi...>> mormorò Peter, sedendosi a terra esausto.
Erano tutti ridotti male, con i vestiti strappati e ferite sparse su tutto il corpo; ma stavano già guarendo.
<<Ragazzi! State bene?>> domandò Mason correndo verso di loro, seguito da Corey, Alec e Nolan.
<<Credo di sì...>> gemette l'alpha, anche se ancora decisamente sofferente.
Lydia arrivò di corsa, con il fiato corto.
<<Non l'ho trovato...i-io non l'ho trovato!>> sussurrò con le lacrime agli occhi.
Tutti si immobilizzarono, in silenzio.
<<Come?>> riuscì a chiedere Malia, avanzando verso l'amica e passandole un braccio attorno le spalle.
Lydia annuì mentre una lacrima le scivolò sulla guancia.
<<ero in uno di quei cunicoli e ho sentito una voce...poi c'è stato un rumore, qualcuno ha urlato e-e...>>
Scott avanzó verso di lei, <<calma, Lyds. Cos'è successo?>>
La ragazza si asciugò gli occhi, accasciandosi a terra.
<<Sono scappata...quelle voci erano inquietanti. Mi hanno ricordato l'Anuk-Ite...>>
<<Chi ha urlato?>> chiese Derek, di colpo nervoso.
Lydia li guardò, uno per uno.
Una strana sensazione aleggiava tra di loro, come fosse elettricità.
Tutti sembravano trattenere il respiro, in attesa, spaventati.
La banshee aveva la solita espressione che richiamava alla morte e questo non aveva mai promesso nulla di buono, ormai lo sapevano.
<<Io.>> soffiò fuori la ragazza.
<<Sono stata io ad urlare.>> disse, alzandosi poi in piedi.
<<Perché hai urlato, Lydia?>> chiese spaventato Scott.
La ragazza sospirò.
La testa era tenuta bassa, le spalle curve e le mani chiuse a pugno lungo i fianchi.
<<Theo. Theo è morto.>> sussurrò con gli occhi spalancati.
<<E credo che Liam stia per fare la stessa fine.>>
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Bait
Fanfictionnon é ambientata nella serie. a volte si cerca solo un appiglio, altre una via di fuga. una persona potrebbe racchiudere entrambe queste cose.