Il tragitto verso casa non gli era mai sembrato così lungo.
In macchina regnava il silenzio; un silenzio finto, dato che Liam poteva sentire benissimo il casino che le emozioni di Mason e Corey facevano.
Percepiva chiaramente l'agitazione dei due fidanzati e la paura per la sua incolumità.
Sbuffò sommessamente, tutto ciò lo inquietava di più.
Sapeva di aver preso una decisione molto affrettata nel farsi carico di Theo, ma oramai era fatta e voleva davvero poter ammettere di essersi pentito di questa scelta, ma era tutto il contrario.
Non vedeva l'ora di chiudersi alle spalle la porta di casa e restare da solo con la chimera.
Abbassò gli occhi sul viso addormentato di quest'ultimo. Dormiva con la testa appoggiata sulle sue gambe e ogni tanto sospirava.
Liam sperò con tutto il suo cuore che Theo non stesse sognando la sorella, che non si trovasse nuovamente in quell'inferno.
Sapeva che nonostante ora fosse libero, continuava ad avere incubi su quello che aveva vissuto e una parte di lui si sentiva terribilmente in colpa per aver permesso che Kira lo mandasse laggiù.
Ripensò alle sue grida disperate e d'aiuto verso Scott mentre sprofondava sotto terra, trascinato da Tara.
Gli si gelò il sangue nuovamente.
<<Ci siamo. Puoi ancora ripensarci.>> sospirò Mason, accostando la macchina accanto al vialetto di casa Dunbar.
Liam sussultò appena, risvegliandosi dai suoi pensieri.
Non si era minimamente accorto di essere già a casa, preso com'era nel guardare Theo appoggiato a lui.
<<Ehm...no, no è tutto apposto.>> balbettò, issando la chimera che iniziò ad aprire un occhio.
<<Può essere pericoloso.>> provò ancora Mason, nel tentativo disperato di dissuadere il suo amico una volta per tutte.
<<Mas...non mi farà niente.>> sorrise rassicurante mentre si passava un braccio di Theo sulle spalle.
Quest'ultimo mugolò stordito e lasciò cadere la testa sulla spalla del beta.
Liam arrossì di colpo e, con un po' di difficoltà, scese dalla macchina trascinandosi dietro la chimera.
<<Per qualsiasi cosa siamo qui, ok?>> domandò Corey, sorridendo appena.
Il biondo annuì, prendendo le chiavi di casa dalla tasca dei pantaloni.
Mason si apprestò a raggiungere l'amico e gli mise una mano sulla spalla libera.
<<Davvero, amico.>> sospirò guardandolo con far preoccupato, <<per ogni cosa. Capito?>>
Liam sospirò, stringendogli una spalla con la mano libera, <<stai tranquillo, non succederà nulla e se dovesse vi chiamerò subito.>>
Il moro annuì accigliato e montò di nuovo in auto.
Il beta sospirò nel guardare la macchina blu sparire nel buio e, con fatica, si avvicinò al portone.<<Bene...>> sussurrò inserendo le chiavi nella toppa.
<<Mhh...>> mugolò Theo, strofinando il viso sul collo del biondo.
Liam perse un battito e sorrise senza neanche accorgersene mentre portò la chimera all'interno dell'abitazione.
Raggiunse con il fiato corto il piano superiore e adagiò sul letto il più grande, che con una smorfia si raggomitolò sul grande materasso.
Lo guardò beandosi di quella vista e mordendosi appena il labbro.
Lui era lì, sul suo letto, nella sua stanza; avrebbero vissuto insieme, certo non sarebbe stato facile ma lui avrebbe fatto tutto il possibile per aiutarlo.
Prese un cambio di vestiti pulito e si rifugiò in bagno.
Aprí l'acqua della doccia e, mentre aspettava che la temperatura diventava più calda, si guardò allo specchio sopra il lavandino.
Aveva le occhiaie e gli occhi erano stanchi, ma il volto era rilassato, contento.
Sospirò e dopo essersi spogliato, entrò nella doccia.
Mentre l'acqua calda bagnava il suo corpo, lavando via tutte quelle preoccupazioni e tutti i pensieri riguardanti sirene e omicidi, la sua mente viaggiò e si ritrovò a fantasticare sul quanto potrebbe essere bella una convivenza con Theo.
Certo, avrebbero litigato sempre e l'asservimento con la sirena non aiutava la causa, ma Liam sapeva che solo con la chimera si sentiva vivo davvero e non vedeva l'ora di tornare a respirare dopo la sua lunga assenza.
Quando l'acqua iniziò a raffreddarsi, capì che era il momento di lavarsi e si affrettò ad insaponarsi.
Finì la doccia e, dopo essersi asciugato e vestito, tornò in camera; accese la luce e quasi non ebbe un infarto quando trovò due occhi glaciali a fissarlo.
Sussultò portandosi una mano al cuore.
<<Ah non ti aspettavi di trovarmi sveglio? Avete per caso finito lo strozzalupo, razza di imbecilli depravati?>> sputò fuori Theo, con il tono più acido che conosceva.
Liam alzò gli occhi al cielo andando a prendere una felpa nell'armadio. Non faceva freddo, ma aveva i capelli bagnati e questo gli procurava dei brividi lungo la schiena.
O era la presenza della chimera a darglieli?
<<Sei incazzato.>> concesse il beta.
<<Complimenti Sherlock. Da quando sei così intelligente e arguto?>> domandò sarcastico Theo, con un sopracciglio alzato.
Liam sbuffò e si sedette ai piedi del letto, guardandolo.
<<Senti.>> iniziò passandosi la mano tra i capelli con fare nervoso.
Theo lo guardava con lo stesso sguardo di un animale in gabbia; non voleva stare lì con lui e questa cosa lo feriva, ma sapeva che la chimera non era in se e si promise di non dar peso alle eventuali parole pesanti o poco gentili che, sicuramente, sarebbero arrivate.
<<Lo so cosa pensi.>>
Venne bloccato da una fragorosa risata di scherno proveniente da Theo.
Il beta poté notare come la risata fece scuotere il petto e l'esofago della chimera, quel movimento gli creò un fremito nel basso ventre e d'istinto si morse il labbro, guardandogli la gola.
Il suo lupo ringhiava nervoso, voleva affondare i denti nel collo del più grande e non ne capiva il perché. Scott non gli aveva mai spiegato i comportamenti dei lupi.
<<Fidati, non sai per niente cosa mi passa per la testa.>> disse acido Theo, guardando però con insistenza il labbro tra i denti del più piccolo; deglutì appena prima di voltare lo sguardo alla finestra, regalandole tutta la sua attenzione.
<<Sei arrabbiato e vorresti andare da Mia.>>
Theo lo guardò di nuovo, uno sguardo di fuoco che fece mancare l'aria a Liam.
<<No. Vorrei staccarvi la gola a morsi a tutti e fuggire di nuovo nel bosco.>> ringhiò mostrando i canini.
Il piccolo beta si illuminò di colpo, non aveva nominato Mia, non l'aveva fatto.
Forse sarebbe stato più facile del previsto.
<<Lo stiamo facendo per aiutarti.>> disse calmo, ma il fremito che ebbe il corpo di Theo gli fece capire che, con lui, di facile non c'era proprio nulla.
<<Rapendomi e sedandomi, negandomi la mia libertà?>> sibilò Theo, alzandosi con fatica dal letto.
Si sentiva stordito e debole, così tanto che il ginocchio cedette e rischiò quasi di sbattere la testa su una mensola.
Quasi.
Liam, ancor prima che perdesse l'equilibrio, come richiamato da qualche istinto animalesco si alzò di scatto e afferrò l'altro per il bacino, portandoselo stresso a se.
Theo emise un urlo strozzato per la sorpresa e si aggrappò senza pensarci alle spalle del biondo con gli occhi sgranati.
Lentamente alzò lo sguardo e incrociò quello di Liam che già lo guardava rapito.
Si perse in quegli occhi azzurri per qualche secondo, prima che una voce rimbombò nella sua testa.
Si staccò dal beta e sentì improvvisamente freddo nelle parti del corpo che prima erano a contatto con lui; quegli occhi così cristallini già gli mancavano, ma quella voce, la voce di Mia, urlava nella sua testa e l'udito super delicato che si ritrovava ne risentì molto.
Si lasciò cadere ai piedi del letto con la schiena appoggiata al materasso e si portò le mani a coprire le orecchie.
Teneva gli occhi strizzati e gemeva dolorante tra un sussulto e un altro.
<<F-falla...falla s-smettere!>> gemette scrollando la testa.
Liam si abbassò velocemente su di lui, lo sguardo terrorizzato scorreva veloce sul viso del più grande.
<<Theo! Theo che succede?>> ansimò scuotendolo appena.
Dentro di lui, il suo lupo scalpitava e uggiolava ferito cosa che lo rendeva ancora più in pena.
<<A-aiuto...>> boccheggiò la chimera accasciandosi su un fianco, <<mi scoppia...la t-testa.>>
<<Cosa posso fare?>> chiese Liam e solo dopo che le parole gli uscirono dalla bocca, si accorse che stava piangendo.
Si toccò la guancia raccogliendo una lacrima e la guardò confuso...addirittura piangere?
Anche Theo, nonostante stesse soffrendo, se ne accorse e smise di dimenarsi per guardarlo.
Appena Liam si rese conto che il moro iniziava a stare un po' meglio, smise di piangere e sospirò sollevato toccandogli una spalla; ma in quel momento Theo riprese a lamentarsi, prendendosi i capelli tra le mani e tirandoli digrignando i denti.
Il piccolo beta non sapeva che fare e, preso da un attimo di panico, si abbassò e strinse tra le braccia il corpo possente della chimera.
Quest'ultima scattò al contatto e smise di lamentarsi per un istante.
Il suo lupo si tranquillizzò subito, rincuorato dal profumo dolce del beta che tanto aveva bramato e ispirò a pieni polmoni il suo odore; ma un altro urlo squarciò i suoi timpani e preso da un dolore lancinante conficcò i canini nella carne del beta.
Liam urlò sia per la sorpresa, sia per il dolore e cercò di allontanarsi subito, ma l'altro lo teneva stretto a se.
<<Theo, mi stai facendo male!>> ansimò digrignando i denti, ma la chimera sembrava completamente sorda.
Chiuse gli occhi e respirò a fondo, prima di sferrare un pugno sulla mascella della chimera facendola stramazzare al suolo.
<<Ah!>> urlò quest'ultima portandosi la mano alla guancia.
Il beta si alzò di scatto e si allontanò massaggiandosi la spalla sanguinante.
<<Che ti è preso?!>> ringhiò mostrando i canini, ma Theo rantolava solo a terra con gli occhi chiusi e un'espressione devastata sul viso.
<<D-deve smettere...è lei, mi sta chiamando.>> bofonchiò il più grande.
Mia. Era lei, Liam voleva davvero azzannarla alla gola ora.
Aveva detto di essere dalla loro parte, di volerli aiutare, ma ora stava facendo soffrire Theo.
Iniziò a tremare frustrato e pensò davvero di andare fino a casa di Alec e prenderla a pugni, ma con uno scatto fulmineo Theo si alzò e corse al piano di sotto pronto a scappare da casa, scappare da lui.
<<Theo no!>> urlò prima di iniziare a seguirlo.
Fece le scale con un balzo e si parò davanti a lui, bloccandolo per le spalle.
<<Lasciami!>> ringhiò Theo, cercando in tutti i modi di ribellarsi.
<<No, è per il tuo bene!>> articolò il beta, ma la chimera era troppo veloce e si liberò facilmente raggiungendo la porta.
Liam corse ancora e gli arrivò di fianco dandogli una spallata e immobilizzandolo con la schiena contro il portone.
Per fortuna lo strozzalupo ancora era in circolo, in caso contrario non era sicuro che ce l'avrebbe fatta.
<<Smettila di fare il coglione.>> gli intimò il biondo, guardandolo negli occhi ma la chimera era ancora assente.
<<Devo andare...devo andare da lei...io...>> buttò fuori ansimando, <<mi sta chiamando, mi vuole e io voglio lei.>>
Il cuore di Liam perse un battito e il respiro gli morì in gola.
"Non dice sul serio, non è vero." si ricordò.
<<Non è vero, non è vero niente! Vuoi che ti sedi di nuovo? Calmati.>>
Theo ringhiò così forte da far tremare le vetrate della casa e si divincolò maggiormente.
Liam faticava e, per un momento, ebbe l'idea di chiamare aiuto; ma poi il suo lupo sembrò quasi graffiare lacerandogli il petto. Uggiolava disperato e rabbioso e spingeva il corpo del beta addosso a quello di Theo, in un disperato bisogno di sentirlo.
Il fatto che il più grande fosse li ma non lo sentiva e non lo guardava veramente, lo distruggeva e il suo lupo fremeva nervoso per questo.
Lo guardò e appena le pupille glaciali di Theo si posarono sulle sue, ebbe un'idea.
Un'idea stupida pensava, ma era pronto a tutto pur di farlo stare meglio.
Si concentrò, stringendo di più la presa sulle spalle dell'altro.
<<Theo.>> sospirò respirando affondo.
<<Theo, sono qui. Ascoltami.>>, ma la chimera continuava a non vederlo.
Era come se avesse una patina trasparente sugli occhi che non gli permettevano una visuale nitida.
<<Ti prego, brutto stronzo, sono io...guardami, ascoltami.>> quasi urlò facendo brillare i suoi occhi di giallo.
Li puntò nei suoi e ebbe come la sensazione che il suo lupo stesse chiamando quello di Theo.
Gli sembrò di poter quasi toccare l'anima del moro, di leggerlo dentro.
Un dolore lo colpì e constatò che era ciò che stava provando Theo in quel momento; gli stava assorbendo il dolore.
E faceva male, davvero, ma vedere il volto della chimera meno straziato lo fece sentire vivo come non mai.
D'un tratto anche gli occhi di Theo presero a brillare dello stesso giallo, come chiamati dai suoi e Liam poté sentire il suo lupo uggiolare entusiasta nel poter vedere finalmente l'altro.
Continuarono a guardarsi per quelle che parvero ore e Liam non sembrava averne mai abbastanza.
In quegli occhi così glaciali e freddi, lui vedeva il calore di un abbraccio, si sentiva a casa, si sentiva accettato; sapeva che con lui poteva essere se stesso, senza aver paura di poter esplodere da un momento all'altro.
Vide lentamente il ragazzo davanti a lui tornare in se e fare dei respiri profondi. Il viso era più rilassato e Liam aveva smesso di assorbire dolore.
Sospirò, la chimera era al sicuro e finalmente anche il suo lupo si calmò; gli parve di sentirlo scodinzolare quasi.
<<Mi dispiace.>> parlò così velocemente Theo, che faticò quasi a capirlo.
<<Come?>> sussurrò infatti il biondo, ancora palesemente scosso e su di giri per essere riuscito a riportarlo indietro.
<<Ti ho morso, mi dispiace.>> riprese Theo, abbassando lo sguardo.
Liam non capiva.
In quel momento il morso che gli aveva dato era l'ultimo dei suoi pensieri.
Possibile che non si era reso conto di quello che era appena successo?
<<Non preoccuparti, non eri in te.>> sorrise il più piccolo cercando il suo sguardo.
Theo alzò il viso e accennò un piccolo sorriso, che dopo smorzò con una smorfia delle sue.
Il beta però fremeva per parlare di quello che era successo tra loro, ma prima che potesse aprire bocca il suo telefono squillò.
<<È Alec.>> mormorò e Theo si fece subito più attento.
"Pronto?" rispose mettendo subito in viva voce.
"Ehi amico, tutto bene?" domandò con una nota di preoccupazione Alec.
"Che è successo? Theo stava male, stava soffrendo. Che gli ha fatto quella cazzo di sirena?" era pressoché furioso, il corpo iniziò ad essere percorso da spasmi e il respiro divenne più corto.
Gli sembrava di sentire tutto ovattato, tutto lontano; ma il tocco delicato ma preciso di Theo sul suo fianco gli arrivò forte e chiaro.
Si bloccò sul posto, non ascoltando minimamente i richiami di Alec e guardò quasi sbalordito il ragazzo davanti a lui.
Theo lo accarezzò piano, prima di accennare un piccolo sorriso che venne subito ricambiato da Liam, in un movimento quasi meccanico.
Che cosa gli stava facendo?
"Ehi Liam. Liam, ci sei?"
Il biondo si riscosse passando a guardare il telefono.
"Ehm...sì, eccomi scusa." borbottò.
Theo tolse la mano e Liam quasi ne soffrì la mancanza.
"Che cazzo mi ha fatto quella strega?!" sibilò la chimera fissando lo schermo del telefono.
Sentirono sbuffare in sotto fondo.
"Non sono una strega." mugolò in tono cantilenante Mia.
Theo alzó gli occhi al cielo, passandosi le mani tra i capelli.
"Okay sirena da strapazzo, perché poco fa hai cercato di friggermi il cervello?" continuò dura la chimera.
Liam ebbe un brivido, il ricordo di Theo rantolante a terra era ancora nitido nella sua mente.
Il più grande se ne accorse subito e addolcì di poco lo sguardo per rassicurarlo.
"Non l'ha fatto di proposito." la difese Alec.
"È un istinto. Purtroppo non sapendo nulla non riesco a controllarlo. Credo sia per l'asservimento, la mia parte da sirena ti chiama." spiegò la ragazza con un tono di scuse.
Le dispiaceva creare così tanto dolore e problemi, per questo per tutta la vita aveva cercato di reprimere quella creatura dentro di se.
"Ottimo." sputò sarcastico Theo e Liam sbuffò sonoramente.
"Come possiamo fare?" chiese quest'ultimo cercando di mantenere la calma.
"Questa stupida chimera mi ha morso, tra poco non mi staccava la spalla." disse ancora, guardando male il ragazzo davanti a lui, che assunse un'espressione indignata.
"Tu mi hai dato un pugno rompendomi la mascella, idiota che non sei altro!"
"Beh aggiungilo alla lista di pugni che già ti ho dato...e non credere che sará l'ultimo." lo sfidò Liam.
Theo rise sarcastico prima di assumere un'espressione quasi malefica.
"Si...se non ti uccido prima."
"Ragazzi! Basta." Si intromise Alec sospirando.
La situazione era già pesante di per se, non serviva il loro carico sopra.
Il beta sospirò.
"Va bene... che si fa quindi?"
Fu Mia a parlare.
"Theo, come sei riuscito a riprenderti nonostante io ti stessi ancora chiamando?" domandò curiosa e tra i due calò il gelo.
Liam guardó Theo che stava guardando praticamente ovunque tranne che nella sua direzione.
Oh ma davvero?
"Già Theo." prese Liam alzando un sopracciglio, "cos'è successo?"
Il più grande lo fulminó con lo sguardo e sbuffò passandosi una mano sul viso.
"Liam mi ha portato indietro." disse monocorde, ma il beta poté notare un lieve rossore sul suo volto e ne fu molto contento.
L'aveva notato eccome.
"Okay ma non è questo il punto." lo salvò il più piccolo. Aveva ottenuto ciò che voleva.
"Continuiamo così, siamo sulla buona strada. Ti ho chiamato perché pensavo fosse successo qualcosa di grave o che fosse scappato." spiegò Alec con un sospiro.
Theo roteò gli occhi e a grandi falcate raggiunse la cucina.
Liam, preso a non ascoltare Alec parlargli di alcuni aneddoti, lo seguì con lo sguardo incapace di perderlo di vista neanche per un istante.
Sentiva di doverlo sempre proteggere, di assicurarsi che l'altro stesse sempre bene e non riuscì a bloccare un sorriso che nacque sulle sue labbra, quando il moro aprí tranquillamente il frigo e prese del succo.
Adorava il fatto che si comportasse con così tanta tranquillità solo con lui, mentre in altri contesti e con qualsiasi altra persona era sempre guardingo.
Lo osservò bere un lungo sorso della bevanda, prima che la chimera lo guardasse urtato.
<<Che hai da guardare tanto, stalker?>> lo appellò con un sorrisetto di scherno e Liam quasi si strozzò con la sua saliva.
"Ehm ora devo andare Alec, grazie per la chiamata." balbettò in imbarazzo, ignorando completamente ciò che l'altro gli stava dicendo e chiuse la chiamata senza attendere una risposta.
Ripose il telefono in tasca e, grattandosi il braccio con fare nervoso, si avvicinò piano alla cucina.
Teneva lo sguardo fisso sui suoi piedi e si mordeva il labbro, così tanto forte che Theo credette che si potesse spaccare da un momento all'altro.
Sbuffò, si sentiva terribilmente in gabbia.
Voleva solo tornare nel suo amato bosco, correre di nuovo tra gli alberi e starsene in compagnia solo dei rumori che rendevano vivo quel luogo.
Doveva ammettere, però, che la presenza del più piccolo lo rendeva stranamente tranquillo, calmo.
Come quando torni a casa dopo una lunga vacanza e ispiri a pieni polmoni quel profumo così familiare.
Gli era mancato, non poteva negarlo.
Liam era stato l'unico a credere così tanto in lui da liberarlo dall'inferno e da rompere la spada lasciandolo libero di fuggire; ma lui non sarebbe mai potuto scappare e lasciare quel piccoletto da solo in pericolo, tanto da rischiare la vita per lui.
Sentiva il suo lupo ogni volta fremere per poter stare con Liam e, per quanto avesse la parte del coyote a calmarlo, non riusciva a ribellarsi.
Era stato proprio il lupo, quella sera in ospedale, a portarlo dal biondo e salvarlo è ancora oggi gliene era grato.
<<Theo?>> la voce di Liam gli arrivò come estranea alle orecchie, preso com'era nei suoi pensieri.
Scosse la testa piano e posò il bicchiere nel lavandino.
<<Mhh?>>
<<Ti ho chiesto se ti senti meglio.>> il beta parlava piano senza mai guardarlo, ancora imbarazzato per chissà cosa. A Theo venne da ridere, il più piccolo si imbarazzava per qualsiasi cosa e lui si divertiva così tanto a farlo diventare rosso come un peperone da farlo ogni volta che ne aveva modo.
Ultimamente si era accorto di quanto lo seguiva con lo sguardo; lo trovava sempre a fissarlo e ancora non aveva capito se la cosa gli piacesse o meno. Ormai si sentiva più come un lupo che come una persona ed era complicato capire certi atteggiamenti o leggere tra le righe a volte.
<<Si.>> alzò le spalle con fare disinteressato.
Liam sorrise sincero e il cuore di Theo mancò un battito.
Che gli stava succedendo?
L'idiota rideva e lui si emozionava?
<<Bene, ora è meglio andare a dormire. Puoi prendere il mio letto, io dormirò qui sul divano.>> disse iniziando a sistemare la nuova postazione notturna.
Theo lo guardò per un istante, prima di annuire tra se e se.
<<Perché non dormi nel letto dei tuoi, dato che non ci sono?>> chiese avvicinandosi alle scale per salire al piano superiore.
Il beta prese una coperta e la adagiò sul divano, poi si voltò guardandolo appena.
<<Non mi sento a mio agio, preferisco il divano.>> articolò.
<<Puoi sempre dormire sul tuo letto e io qui.>> provò leggermente a disagio Theo.
Non voleva costringerlo a dormire in sala, infondo era lui l'ospite. Non funzionava così?
Liam scosse la testa e andò verso il bagno.
<<No, devi riposarti e guarire del tutto. Dormirai tu sul letto.>> sentenziò non ammettendo più repliche.
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Bait
Fanfictionnon é ambientata nella serie. a volte si cerca solo un appiglio, altre una via di fuga. una persona potrebbe racchiudere entrambe queste cose.