Tutto girava e girava.
L'aria nei polmoni di Liam scarseggiava, costringendo il piccolo lupo ad annaspare e a compiere lunghi respiri per non sentirsi implodere.
Tutta questa situazione lo stava devastando, costringendolo a un continuo pensare e decidere per il branco.
Il mistero dietro ai continui omicidi, la città che sembrava si stesse nuovamente ribaltando contro di loro, la presenza di Mia che fu da subito protetta da lui, ma condannata da tutti i suoi amici.
L'aveva difesa, dichiarandola innocente e quasi costringendo gli altri a conoscerla.
"Il peggior incubo di tutti gli uomini", aveva detto.
Se davvero era così, aveva messo in una brutta situazione i suoi amici, il suo branco. Tutti coloro che avrebbe dovuto proteggere a costo della sua stessa vita.
Cosa poteva mai nascondere quella ragazza? Cosa poteva mai essere?
A Liam scoppiava la testa, così tanto che la lasciò cadere appoggiandosi sul finestrino, iniziando a guardare fuori.
La sera ormai incombeva sulla contea e l'aria, quasi estiva, non giovava ai polmoni già sufficientemente straziati del biondo.
Hayden era partita ma non era ancora riuscito a parlarne, non perché ci soffrisse, ma perché non ne aveva avuto tempo e non ci aveva minimamente pensato, a dir la verità.
E poi c'era Theo.
Theo, che diavolo aveva fatto quella strega al suo Theo?
Sgranò gli occhi, scuotendo forte la testa estremamente sconvolto dai suoi stessi pensieri.
Theo non era suo, non lo era mai stato e, in cuor suo, sapeva che non lo sarebbe mai stato.
Era sicuro, però, che il suo attuale comportamento derivava da una sorta di sortilego; la chimera non poteva essere innamorata di Mia, non era il suo tipo e, in più, il moro non era assolutamente una persona che perdeva la testa così velocemente, calcolatore com'era.
Sospirò, appoggiando la testa alla mano.
Doveva salvarlo, doveva salvare tutti, ma non era sicuro di riuscirci.
Tutto sembrava essere molto più grande di lui, si sentiva un omino inerme in mezzo a colossi pronti a sovrastarlo senza il minimo sforzo.
Sperava con tutto se stesso che Deaton avesse delle risposte, anche se da una parte sapeva di essere lui quello che doveva essere in grado di sistemare tutto.
Pensó a Scott, non voleva deluderlo. Lui ci sarebbe riuscito, avrebbe risolto tutto.
Forse non era ancora pronto, non era il momento di prendere il comando di un'intera contea.
Gettò un occhio allo specchietto retrovisore e trovò lo sguardo preoccupato di Mason già a fissarlo.
Cercò di smorzare con un sorriso, ma con scarsi risultati. Era stanco, terribilmente stanco.
<<Ci siamo.>> mormorò il suo migliore amico, parcheggiando la macchina e spegnendo il motore.
Liam si guardò intorno, prima di scendere.
Notò la macchina dello sceriffo accostarsi alla loro e Parrish scendere con la ragazza ammanettata.
Sospirò e si decise a scendere.
Poco dopo la macchina di Nolan si palesò, fermandosi non lontano dalla loro.
<<Chi mi aiuta?>> mugolò quest'ultimo scendendo dall'auto con una smorfia.
Fece un cenno verso i sedili posteriori dai quali proveniva l'intenso odore della chimera.
Lo sceriffo si affrettò a prendere Mia e a portarla nella clinica, mentre Parrish corse in soccorso dell'ex cacciatore.
<<Aveva il terrore che si svegliasse.>> sogghignò in tono denigrante Alec, beccandosi un gestaccio da parte di Nolan.
<<Certo. Una chimera assassina, incazzata nera per essere stata sedata e caricata in macchina a mo di sacco di patate contro la sua volontà. Cosa potrebbe mai andare storto se si svegliasse?!>>
Ribatté stizzito l'ex cacciatore, facendo solo aumentare la risata dell'altro.
Parrish tirò fuori Theo e se lo mise in spalla, aiutato da Alec.
Liam era immobile, incapace di articolare anche la più semplice delle frasi; guardava solo Theo che sembrava così innocuo e sereno.
Gli venne quasi da ridere. Appena si sarebbe svegliato li avrebbe sbranati tutti quanti.
Quando il moro scomparve dalla sua vista entrando nella clinica, Liam si accorse di un odore che mai avrebbe potuto dimenticare.
Sgranò gli occhi quasi lucidi e iniziò a saltellare andando verso la porta di ingresso, completamente in subbuglio.
<<Ma che...>> iniziò Mason, con un cipiglio enorme sul volto.
Corey gli fece l'occhiolino e si avviò anche lui verso l'entrata, incitando il suo ragazzo a seguirlo.
<<Entra e vedrai.>> sorrise prima di sparire dietro la porta.
Mason si incamminò, seguito da un Alec sorridente e un Nolan estremamente confuso.
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Bait
Fanfictionnon é ambientata nella serie. a volte si cerca solo un appiglio, altre una via di fuga. una persona potrebbe racchiudere entrambe queste cose.