Quando Theo aprì gli occhi quella mattina, i raggi del sole erano già insistenti all'interno della camera da letto di Liam.
Si girò sul fianco ancora con gli occhi chiusi e lasciò cadere la mano sul lato dove dormiva il più piccolo, constatando però che il posto era vuoto.
Scattò aprendo gli occhi all'istante.
Liam non era accanto a lui.
Subito l'agitazione lo invase, quasi annegandolo e si issò sedendosi, appoggiando la schiena sulla testata del letto.
Si guardò nervosamente intorno notando come sia lo zaino, sia i libri che fino alla sera prima erano sulla scrivania, non c'erano più.
Sbuffò appena, lanciando uno sguardo distratto al telefono sul comodino accanto a lui; lo prese e lo sbloccò.
C'erano vari messaggi e sorrise notando come uno di essi appartenesse proprio a Liam."Buongiorno idiota, sta mattina torno a scuola. Se ti svegli e non mi trovi non preoccuparti, sarò a casa per le tre."
Un piccolo sorriso gli increspò le labbra e bloccò nuovamente il telefono, andando poi in bagno con l'intenzione di farsi una doccia.
Mentre l'acqua leggermente fresca gli bagnava la pelle, Theo non poteva che pensare a tutto quello che era successo da quando Liam lo aveva ritrovato nel bosco, ormai quasi un mese prima.
Gli sembrava inverosimile la situazione nella quale si trovava, Mia e tutta la questione del l'asservimento, per non parlare di quanto odiasse non essere padrone del suo corpo e della sua mente.
Aveva detto a Liam e a quelli che glielo chiedevano, che stava meglio, che la sirena non lo chiamava più molto, ma la verità era che nulla era cambiato.
Soffriva ogni giorno e faceva di tutto per nasconderlo al beta, solo per non dargli preoccupazione.
Era preoccupato dal fatto di peggiorare ulteriormente ora che Liam aveva ripreso a tornare a scuola e quindi di passare molte ore della giornata a casa da solo; ma questo il più piccolo l'aveva deciso solo perché credeva in un miglioramento in lui.
Solo ora si rese conto di quanto poteva essere coglione, a volte.
In ogni caso, sapeva anche quanto fosse forte ed era sicuro di farcela anche così.
Quello che non si aspettava, era di sbagliare completamente a pensarla cosí.Una volta lavato uscì dal bagno e si diresse al comodino per prendere il telefono e andare giù in cucina per fare colazione.
Ridacchiò quando vide un ulteriore messaggio da parte di Liam."Perché mi lasci il visualizzato, stronzo? Troppo strafottente anche per rispondere?"
Rise e, mentre afferrava il latte e i suoi amati cereali dal ripiano, decise che era il momento di dargli almeno una soddisfazione.
Così rispose tranquillamente al messaggio."Puoi almeno provare a non essere ossessionato da me?"
Si infilò un cucchiaio strapieno di cereali in bocca e ghignò fiero del suo stesso sarcasmo, mentre attendeva una risposta che non tardò ad arrivare.
Infatti Liam rispose immediatamente, come se fosse li ad aspettare in ansia un suo messaggio."Ti odio."
A Theo sembrò di vedere il suo viso che si piegava in una smorfia e poi in un muso oltraggiato mentre i suoi occhi leggevano le sue parole e non poté smettere di ridere.
Ne arrivò subito un altro."Appena torno ti do un pugno, razza di cretino. Ma dovrai aspettare, riunione da Deaton dopo scuola."
Theo aggrottò la fronte.
"Vengo anche io."
Infondo era della sua questione che dovevano parlare e voleva sicuramente metterci del suo per sistemare quelle dannate sirene.
"No. È pericoloso, stai a casa lontano il più possibile da Mia. Ti racconterò tutto io quando tornerò."
"A sta sera."
"Idiota."Theo sbuffò forte, ma non riuscì a non sorridere almeno un po' per tutte quelle attenzioni e preoccupazioni.
La sua attenzione venne, però, catturata da un altro messaggio che fino a quel momento non aveva notato.
Era di un numero sconosciuto e la chimera si affrettò subito ad aprirlo.
STAI LEGGENDO
Bait
Fanfictionnon é ambientata nella serie. a volte si cerca solo un appiglio, altre una via di fuga. una persona potrebbe racchiudere entrambe queste cose.