L'aria puzzava terribilmente di morte e di chiuso.
Non sapeva da quanto tempo si trovava lì, non sapeva se fossero passati giorni, mesi o addirittura anni.
Si sentiva confuso e terribilmente stanco.
Percepiva che si trattava di un posto piccolo e stretto anche se, Theo, non riusciva a muoversi dall'angolo dove gli avevano imposto di stare le sirene e anche per la scarsa, o meglio, completa assenza di luce.
Aveva male ovunque e non riusciva a guarire da tutti gli attacchi di quegli esseri perché lo avevano obbligato a non innescare il processo di guarigione.
Ogni giorno due di loro lo prelevavano per fargli Dio solo sa quali esami, per poi riportarlo nella cella e dargli qualche alga da mangiare.
Aveva perso gran parte della sua corporatura, le gambe, ormai ridotte a due bastoncini, non reggevano più il suo peso costringendolo a limitare i movimenti e a faticare quando era costretto a camminare.
Si camminare, Theo non sapeva nemmeno più come si faceva e ogni volta che lo andavano a chiamare, rovinava pesantemente a terra appena provava a fare un passo, venendo picchiato e mutilato ad ogni caduta.
Il viso era scavato dalla fame e gli occhi, ormai più simili a due fessure, faticavano a rimanere aperti per più di qualche minuto.
Le alghe bastavano a malapena a tenerlo in vita, privandolo di ogni sua forza da chimera e ogni sua voglia di provare a combattere il potere delle sirene.
Era tutto inutile.
Aveva provato anche a togliersi la vita, ma non aveva abbastanza energie nemmeno per quello.
Durante quei giorni, però, aveva scoperto qualcosa di incredibile.
Mentre dormiva, e questo avveniva raramente per via dell'angoscia di essere rinchiuso, oltre che al divertimento delle sirene nel giocare con lui, riusciva a connettersi con Liam.
Non sapeva come, non se lo chiedeva nemmeno perché già vedere il suo viso lo faceva sentire meglio.
All'inizio riusciva solo a scorgerlo, lo guardava vivere notando come il suo beta soffriva della sua mancanza; poi riuscì a parlarci e quella notte o giorno che fosse, Theo non conosceva più la differenza tra luce e tenebre, sorrise di nuovo dopo quella che gli parve un'eternità.
Dopo quella volta, riuscì a dormire più spesso ed ogni volta che chiudeva gli occhi sognava Liam; ma non erano sogni surreali o effimeri, bensì ricordi.
Ricordava tutti i momenti passati con il beta, tutto ciò che aveva fatto per lui quando Mia lo aveva soggiogato.
Il vivere insieme, lo stuzzicarsi per ogni cosa, il dormire insieme...
Quest'ultima cosa lo lacerava nell'anima da quanto gli mancava.
Il calore della sua pelle, le sue dita che gli accarezzavano dolcemente i capelli, la bocca che si schiudeva in un timido sorriso ogni volta che i loro occhi si scontravano, i suoi occhi che si allargavano per l'imbarazzo quando lo beccava a fissarlo mentre dormiva o faceva qualsiasi cosa.
Tutto questo era aria fresca nei polmoni per lui.
Quando si era innamorato di lui?
Theo non ne aveva idea precisamente...
Sapeva solo che dopo la storia dei cavalieri e dei cacciatori aveva lasciato Beacon Hills proprio per allontanarsi da lui, tanto il suo sentimento era forte.
Pensava di non essere minimamente corrisposto e non voleva soffrire per una cosa futile com'era l'amore ai suoi occhi; forse inizialmente era davvero così, Liam amava Hayden, stava bene con lei.
Ma poi il beta lo aveva cercato, o meglio,
lo aveva riconosciuto vedendolo da lupo.
Si era fatto dare del pazzo dai suoi amici pur di trovarlo e alla fine ce l'aveva fatta, ospitandolo anche a casa sua.
I suoi comportamenti nei confronti di Theo cambiavano giorno dopo giorno e la chimera poteva benissimo sentire l'attrazione che il più piccolo provava nei suoi confronti.
Non che fosse una novità per lui, era abituato a farsi guardare dai ragazzi o dalle ragazze visto il suo bell'aspetto, ma lo sguardo di Liam su di lui era tutta un'altra storia.
Lo faceva sentire così speciale, così unico, così meritevole di vivere.
Theo dopo aver capito da che parte stare, non si era mai riuscito a perdonare tutte le morti che portava sulle spalle.
In primis quella della sorella, Tara.
Ogni notte lei gli veniva in sogno a tormentarlo e ucciderlo, per riprendersi il suo cuore.
E questo, la chimera, non se lo sarebbe mai perdonato.
Si sentiva un mostro e pensava che l'inferno fosse il posto più adatto per lui.
Si ricordò di quando aveva chiesto a Liam di mandarlo nuovamente giù, ma il piccolo beta aveva gonfiato le guance con aria oltraggiata iniziando a urlargli contro quanto fosse cambiato e quanto si meritasse di vivere.
Theo, però, non credeva di meritarselo per niente.
Anzi, da una parte era anche felice della situazione in cui si trovava.
Stava scontando tutto il male che aveva procurato quando era comandato dai dottori del terrore e andava bene così.
Magari sarebbe pure morto quando le sirene si fossero stancate di lui e la cosa non lo spaventava per niente.
Meritava la morte.
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Bait
Fanfictionnon é ambientata nella serie. a volte si cerca solo un appiglio, altre una via di fuga. una persona potrebbe racchiudere entrambe queste cose.