<< Il test della settimana prossima verterà principalmente sugli argomenti che tratterò oggi e quelli di dopodomani; quindi, mi raccomando di prendere appunti e di seguire bene la spiegazione. >>
Il professore stava parlando da dieci minuti a proposito del test di storia che dovranno sostenere.
Storia, senza dubbio la materia preferita di Liam, forse l'unica nella quale eccelleva.
Sentiva lo sbuffare persistente di Mason alle sue spalle e i versi di Corey che lo intimavano a zittirsi; sghignazzò, non vedeva l'ora di iniziare a studiare le due guerre mondiali, fremeva sulla sedia nell'attesa che il professore iniziasse a spiegare.
Hayden, accanto a lui, faceva scivolare di tanto in tanto la mano sulla gamba del beta. Le sorrise e le strinse poco la mano con la sua.
Stava bene con lei, era quasi un'abitudine averla vicino, ma la realtà era che non aveva ancora del tutto superato il fatto che lei lo avesse lasciato lì per andarse con sua sorella durante la presenza dei cacciatori.
Lei affermava che lo aveva fatto solo per proteggere la sorella, ma Liam si sentiva comunque ferito dalla cosa.
<< Studiamo insieme oggi pomeriggio? >> gli chiese Hayden con uno sguardo malizioso in volto; Liam la guardò e accennò un sorrisetto, annuendo poi successivamente.<<Liam, per favore, lava i piatti. Io vado, tra poco mi inizia il turno al lavoro.>> Jenna si avvicino al figlio che ancora mangiava, posandogli un bacio sulla guancia e arruffandogli i capelli.
<< Mamma! >> ringhiò Liam, sistemandosi di nuovo il ciuffo.
Sbuffò e finí di mangiare la pasta nel piatto. Il telefono squillò e si affrettò a prenderlo per leggere il messaggio.
"Giochiamo alla play oggi pomeriggio?", era Mason.
"Non stai con Corey?"
"Sua nonna ha la febbre e lui sta con leí per assisterla. E poi, voglio stare un po' con il mio migliore amico è da tanto che non lo facciamo."
Liam sorride, adorava Mason; stava quasi per rispondergli di sì, ma poi si ricordò di Hayden.
"Mi dispiace, ma ho detto a Hayden che avremmo studiato insieme oggi."
Posó il telefono e mise il piatto nel lavandino aprendo l'acqua. Non aveva proprio voglia di passare il pomeriggio con lei, erano giorni che si sentiva strano nei suoi confronti ma non ne capiva il motivo.
Il telefono vibrò ancora e lo svegliò dai suoi pensieri.
"Certo...studiare. Anche io adoro studiare con Corey!"
Liam alzò gli occhi al cielo, costatando stranamente che neanche quella prospettiva gli faceva aumentare la voglia di stare con lei.
"Sei un coglione" contestualizzò.
"Lo so che mi vuoi bene! Ti chiamo sta sera."Salì in camera e fece una rapida doccia , si mise un pantalone della tuta e una maglietta mezze maniche. Si guardò allo specchio, i segni della crisi di rabbia erano ancora presenti sul suo volto.. non riusciva a capirne il motivo; eppure, sia durante la caccia selvaggia che durante i cacciatori stava bene. Certo, non propriamente bene perché rischiava la vita ogni giorno, ma era tranquillo, aveva il controllo di se stesso.
Perso nei suoi pensieri, tornando in camera sbattè il piede contro qualcosa di duro.
<< Cazzo! >> imprecó e portó il piede su per massaggiarlo con la mano.
Iniziò subito a ringhiare e a tremare dalla rabbia, gli occhi si fecero gialli e i canini lottavano per uscire, ma terminó tutto in una frazione di secondo quando si accorse su cosa avesse sbattuto.
Spalancò gli occhi e rimase imbambolato per qualche secondo; lentamente si abbassò, mettendosi in ginocchio, e lo tirò su.
Il manico della spada, la spada di Noshiko.
Si era dimenticato di averlo lì e in quel momento un ricordo lo colpì in pieno come un'onda si infrange sulla spiaggia.Un anno prima...
<< io ho sconfitto i cacciatori, tu facevi solo da spalla >>.
<< stai scherzando, vero? Dai, non puoi essere così imbecille. Senza di me saresti morto davanti a quell'ascensore >>.
Il beta lo guardava oltraggiato, si portò una mano al petto con fare scenico, << è meglio se non continuo, o sarò costretto a tirarti un pugno >> affermò con un sorrisetto appena accennato.
<< Un altro, Dunbar? >>, Theo si portò le braccia al petto e ghignò sarcastico << tre é il numero perfetto. >>
Liam si lasciò cadere sul letto e sbuffò, era sfinito, ma anche quella volta avevano vinto. Dopo l'ultima battaglia aveva detto a Theo di andare da lui per lavarsi e sistemarsi.
<< è colpa tua...mi porti all'esasperazione! e sto ancora aspettando che tu mi prenda
una maglia nuova, dato che quella me l'hai rotta. >>
Theo avanzò nella camera del beta fino ad affiancare il letto e piegandosi sulle ginocchia lo guardò e ghignò alzando un sopracciglio << non hai la minima idea di quante ragazze mi abbiamo detto la stessa identica frase. >> fece un sorrisetto che portò alla comparsa di quelle fossette che solo Liam era solito vedere.
Il beta roteò gli occhi, leggermente infastidito da quell'uscita della chimera e gli diede una piccola spinta sulla spalla, << scommetto che non l'hai ricomprata mai a nessuna >> alzò gli occhi al cielo e si lasciò cadere nuovamente sul letto.
<< Già, piccolo beta ma non ne sono rimaste mai molto dispiaciute. >> Sghignazzò e si avvicinò alla scrivania dove si trovava il suo zaino. Lo aprí e prese qualcosa; Liam si alzò sui gomiti così da poterlo guardare, << che combini? >>, si fidava ciecamente di lui, era l'unico a farlo, ma voleva comunque sapere sempre cosa facesse l'altro, come per sentirsi più vicino a lui.
Theo sospirò e, lentamente, si girò; Liam trasalì alla vista di quell'oggetto.
Il manico della katana stazionava sulle mani della chimera; la stessa katana che il suo alpha aveva usato per mandare Theo all'inferno e la stessa che lui stesso aveva usato per farcelo uscire.
"è una mia responsabilità".
<< cosa vuoi farci con quella? >> deglutì il beta, << te l'avevo data per farla sparire, così ti saresti sentito sempre al sicuro... >>, ora Liam stava sussurrando. Aveva paura, ma perché?
Forse pensava che la chimera volesse chiedergli di rimandarlo giù, d'altronde Theo non si era mai perdonato per le cose che aveva fatto.
<< Liam... >> iniziò Theo.
<< No! Niente Liam, Theo. Io non lo farò, non ti rimanderò mai laggiù. So che pensi di meritartelo, so che non ti sei ancora perdonato, ma io l'ho fatto. Io ti ho perdonato e non permetterò che tu possa tornare laggiù, sei cambiato e me l'hai dimostrato. Quindi smettila di fare il coglione e lascia giù quella dannata spada del cazzo! >> Liam stava praticamente urlando, tremava di rabbia ma non esplodeva; non esplodeva mai quando con lui c'era la chimera.
Theo lo guardava sbalordito, le sopracciglia tirate su e gli occhi spalancati; deglutì e, lentamente, gli si avvicinò passandogli l'oggetto. << voglio che la tenga tu. >> disse solamente.
Il beta non capì, << chi ha il manico può ricomporre la spada, per questo te l'ho dato a te; così che tu possa metterla al sic... >>
<< Che io possa metterla al sicuro, si...è quello che sto facendo >>, la chimera abbozzò un sorriso e guardò il beta negli occhi, blu nell'azzurro.
Liam non parlò, aveva gli occhi lucidi e spalancati. Si avvicinò e strinse forte quella stupida chimera a se.
//Theo. Il beta si rese conto di come lui gli sia sempre rimasto nella testa, andando avanti aveva semplicemente imparato a pensare ad altro.
La chimera era partita dopo la battaglia..dove? Liam non lo sapeva, se n'era andato senza dire una parola, senza un biglietto o un messaggio. Il beta era stato molto male. Dopo lo zoo, in macchina, aveva pensato che Theo potesse essere la sua ancora e viceversa, ma dovette smentirsi perché due ancore non possono stare così lontane.
Era partito come un nemico, per poi diventare il miglior alleato per Liam, quasi...quasi un amico.
Una lacrima gli rigò il viso e Liam neanche se n'era accorto di star piangendo.
Il campanello suonò e lo riportò alla realtà.
Nascose bene il manico della spada e andò ad aprire.
Passò il resto del pomeriggio con la sua ragazza, cercando di rispedire il ricordo della chimera nella parte del cervello dove stazionava prima, lontano da lui; ma non ci riuscì. Non ci riuscì nemmeno mentre faceva l'amore con Hayden.
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Bait
Fanfictionnon é ambientata nella serie. a volte si cerca solo un appiglio, altre una via di fuga. una persona potrebbe racchiudere entrambe queste cose.