30 marzo 1478, nascevo io, Elisaveta Petrova, sorella minore di Katerina Petrova. Sedici anni passati con lei come due migliori amiche oltre che sorelle, finché quella sera del 1492 scappò e io la cercai tutta la notte invano ma quella sera ma ne io ne lei facemmo più ritorno a casa e finalmente dopo 528 anni la rivedrò e le parlerò. Lei che è la persona più importante della mia vita, mia sorella. Per questo motivo ora sono a Mystic Falls seduta al bancone di un bar sorseggiando un margarita alle sette di sera in totale pace e solitudine finché qualcuno non mi cade addosso, mi volto di scatto e la vedo è lei. Non riesco a crederci sento le lacrime uscire, se avessi un cuore umano in questo momento avrebbe smesso di battere, immediatamente la abbraccio forte però lei mi respinge, immediatamente e mi guarda confusa e io ricambio la sua occhiata
"scusa chi sei?" balbetta mentre i suoi occhi mi esaminano nel dettaglio
"Kat sono io..." le dico delusa e disorientata
"scusa io sono Elena Gilbert, conosci Katerina Pierce?" è stupita e confusa
"Volevi dire Petrova" in quel momento capisco tutto, sorrido "piacere doppelganger, io sono Elisaveta Petrova" vedo il suo viso diventare pallido e si volta verso due ragazze dietro di lei, non riesce a parlare la sua voce esce fragile e tremante.
"Elena non mordo mica, o forse si, non mi presenti alle tue amiche?" poggio il mio bicchiere e sorrido leggermente per poi tendere la mano verso una ragazza bionda
"piacere Elisavetta Petrova" continuo a dire cordialmente
"Caroline Forbes e lei è Bonnie Bennett" mi stringe la mano "tu, tu sei la sorella di Katerina?" chiede titubante
"così sembra...anche se a quanto pare non si è mai vantata della sua sorellina, voi la conoscete quindi ditemi dove si trova se non vi dispiace" sorrido leggermente e faccio loro segno di seguirmi, prendo la mia giacca ed esco dal bar mentre le ragazze mi rincorrono scambiandosi sguardi complici ma spaventati.
"è a casa del mio ragazzo, ti portiamo da lei" mi fa segno di salire nella sua macchina nonostante le occhiate delle sue amiche, salgo in macchina di Elena, arriviamo avanti una grande casa sicuramente di uno dei fondatori della città, mi fermo poco prima dell'ingresso
"entra, non vivono umani qui non ti serve il permesso" dice aprendo la porta
"che bella comitiva tutti vampiri tranne voi due ragazze? Biondina tu invece sei vampiro da poco giusto?" si nota dai suoi movimenti, troppo impacciata e insicura per essere vampiro da molto ma non sento il suo sangue scorrere
"si...e comunque Bonnie è una strega e anche molto potente per la cronaca" risponde la ragazza con fare altezzoso nel tentativo di spaventarmi o minacciarmi
"tranquilla principessa sono venuta in pace non serve cercare di intimorirmi" le faccio un occhiolino e poi entriamo in casa.
"già di ritorno ragazze?" mi volto e lo vedo, giacca di pelle nera come i suoi capelli ovviamente spettinati, sorrido mentre osservo il suo sguardo impenetrabile, è proprio lui il buon caro vecchio Damon Salvatore
"chi non muore si rivede" dico con il mio solito tono e sorriso sarcastico, vedo il ragazzo di fronte a me rimanere totalmente stupito mentre tutte lo guardano confuse
"ciao ragazze...lei chi è?" mi volto e vedo un ragazzo biondo avvicinarsi a noi
"Damon non hai mai parlato della tua vecchia fiamma? Piacere mio comunque Elisavetta Petrova" cala coì improvvisamente il silenzio
"Petrova?..." è Damon a parlare
"Quindi hai ancora la voce principino? Comunque si e gradirei vedere mia sorella, biondino sai dirmi dov'è o devo mettere a soqquadro questa casa per trovarla?" spingo leggermente un quadro e sussurro "ops" come a far credere che non fosse mia intenzione
"sono Stefan Salvatore" si presenta "fratello di Damon"
"non mi avevi mai detto di avere un fratello tanto bello principino" gli sorrido
"tu non mi avevi detto di essere una Petrova quindi possiamo considerarci pari non credi" sarcastico come sempre, Stefan solleva nuovamente il quadro aprì la bocca per parlare ma lo precedo
"giusto...comunque queste bellissime ragazze mi hanno portato qui per Katerina"
"si ma non penso che te la faremo rivedere" parla Bonnie
"e perché no?" mi avvicino a lei lentamente, a ogni mio passo lei indietreggia.
"non sappiamo le tue intenzioni e se sei come lei è meglio evitare" inizio a ridere
"oh no BonBon io sono molto peggio...quindi ascoltami finché te lo chiedo gentilmente e quando non hai la mia mano intorno al tuo piccolo cuore mortale" corro da lei e le metto una mano intorno al collo sollevandola da terra "e ti consiglio di non usare i tuoi bidibi bodibi bu contro di me, sono molto più forte di ciò che pensi streghetta Bennet" le sorrido e la lascio cadere, i suoi occhi sono puntati sui miei ma non guarda me probabilmente sta avendo una visione
"sei una strega..." dice rialzandosi e io mi volto con una finta espressione stupita verso gli altri alle nostre spalle
"non so, lo sono?" dico ironica "molto brava come strega devo ammetterlo ma ricorda che sono anche un vampiro, per la precisione sono un'eretico" sorrido e mi volto
"un motivo in più per non conoscerla" dice Stefan, mi avvicino velocemente ad Elena e mi posiziono per spezzarle il collo
"non costringermi a farlo Elena sembri molto simpatica sai? Sei anche molto simile a mia sorella mi dispiacerebbe ucciderti ma sai sei l'unica umana qui, ma puoi sempre salvarti portandomi dalla tua versione originale" la mia mano continua ad accarezzarle il collo ma lentamente inizio a stringere la presa e il respiro della ragazza si fa sempre più pesante mentre una lacrima le cola sul volto
"non toccarla" dice Damon avvicinandosi
"quindi è lei la tua ragazza? Tesoro spero che non ti ami come amava me oppure una sera ti ritroverai un paletto nella schiena, a meno che non ti uccida prima io ovviamente"
"chi vuole uccidere la mia doppelganger" dice un ragazzo entrando in casa seguito da altre persone
"Elena hai l'intero universo soprannaturale in tua difesa?" la lascio e lei si accascia sul pavimento, prendo una bottiglia di bourbon e vado verso il soggiorno della casa.
STAI LEGGENDO
JUST HER // Kol Mikealson
FanfictionElisaveta Petrova, sorella minore di Katerina Petrova. Tutti si fano ingannare facilmente dai suoi dolci occhi verdi ma bastano pochi secondi in sua compagnia per capire la sua ironia tagliente, a lei invece bastano pochi secondi per capire e sfrutt...