"mi dispiace" dice in un fiato fissando le sue iridi nelle mie
"e secondo te questa misera frase annulla il fatto che tu mi abbia manipolato per uccidermi?" dico ridendo ironica "sei patetico Kol Mikealson" affermo arrabbiata
"no ma lasciami spiegare... non avevo scelta tu sei incredibilmente forte ed eri in un brutto momento non sapevo cosa avresti fatto" si giustifica sotto voce facendo un passo verso di me
"te lo dico io cosa avrei fatto probabilmente" dico avvicinandomi a lui "avrei passato una serata tranquilla pensando di aver trovato la felicità finalmente, dimenticandomi per una sola fottutissima sera di Kai di Katerina o delle innumerevoli persone che mi vogliono vedere in una bara, avrei fatto tutto questo con te" lui distoglie lo sguardo e si tortura le mani mentre una lacrima cola sul suo viso "avremmo passato un giorno perfetto... insieme, che si sarebbe concluso con me che capisco di meritare una tregua dai miei problemi...io come una cretina che speravo di poter avere tutto ciò e speravo che fossi tu quella tregua che tanto desidero da cinquecento anni" alzo leggermente la voce e una lacrima cola anche sul mio viso "ma forse non lo merito perché sono state le braccia che mi facevano sentire viva e al sicuro ad uccidermi" concludo quasi sussurrando.
"no Elisaveta tu meriti tutta la felicità di questo mondo ma non posso essere io a dartela" mi dice affranto
"avresti dovuto dirmelo prima che mi innamorassi di te" gli urlo contro "tu e le tue stupide mosse di volermi proteggere anche da una farfalla mi avete solo illusa e consumata dentro sei solo un mostro, persino Kai ha meritato il mio amore più di te" continuo io cercando di ferirlo
"mi stai paragonando a lui? La sai una cosa pensavo fossi meno stupida, pesavo che almeno tu mi avessi capito un minimo" dice lui urlando a sua volta
"capito cosa? Che sei un viscido bugiardo manipolatore? Scusa se non l'ho intuito prima e ho provato ad aprirmi con te" dico ironica passando nervosamente una mano tra i miei capelli
"no dovresti aver capito che ti amo" risponde con tono offeso avvicinandosi pericolosamente alla mia figura "dal primo momento quando ti ho vista sento il mio cuore battere davvero, ogni volta che sei nelle mie braccia sento una scossa elettrica percorrere ogni singolo millimetro del mio corpo e ogni tuo singolo bacio mi potrebbe provocare un infarto" sussurra al mio orecchio mentre le sue mani stringono dolcemente i miei fianchi, io rimango spiazzata. Lui non aggiunge altro e posa una scia di baci lungo il mio collo, quel semplice contatto inizia a provocare la pelle d'oca su tutta la mia pelle gelida. Lo allontano di scatto in un momento di lucidità e mi allontano da lui facendo passare una mano nei capelli e poi sul mio viso.
"se è davvero così come hai fatto a trovare anche solo il coraggio per uccidermi? Questo per te èamore?" chiedo confusa
"per salvare gli altri e te stessa, pensi che io non notassi da ogni tuo piccolo gesto come ti sentissi? Vederti precipitare da un campanile e sapere che stavi per farti bruciare al sole mi hanno fatto sentire morto insieme a te, non potevo permetterti di uccidere te stessa in nessun modo" si giustifica
"quindi la tua soluzione è stata uccidermi direttamente tu? Ha molto senso" sputo acida
"perché attacchi solo me anche Bonnie Klaus e Elijah hanno ideato il piano ma non gli stai urlando contro" domanda cercando di sfuggire alle mie accuse
"per due semplici motivi" dico alzando le spalle "il primo è che non li amo, ammetto di aver sperato per tutto il tempo di creare un rapporto con loro ma mi hanno sempre odiata" dico ovvia "il secondo è che non sono stati loro a tenere in mano quel pugnale e conficcarlo diritto nel mio cuore" sussurro ferita
"potessi tornare indietro non lo farei, mi sono pentito di quel piano dal primo istante" dice posando una sua mano sulla mia guancia e la suo fronte sulla mia, sospiro rumorosamente e sollevo lo sguardo
"peccato che non puoi tornare indietro, addio Kol" affermo allontanandomi da lui per poi entrare in macchina di Rebekah.
"tutto bene?" chiede guardando le lacrime che ancora segnano il mio viso per poi passare lo sguardo furi la macchina verso suo fratello
"no, andiamo via" dico con la voce rotta dal pianto
"El..." inizia a parlare continuando a guardare Kol ancora fisso ad osservare il veicolo
"per favore andiamo via ora" la interrompo e lei abbassa lo sguardo prima di spingere sull'accelleratore e andare finalmente via.
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JUST HER // Kol Mikealson
FanfictionElisaveta Petrova, sorella minore di Katerina Petrova. Tutti si fano ingannare facilmente dai suoi dolci occhi verdi ma bastano pochi secondi in sua compagnia per capire la sua ironia tagliente, a lei invece bastano pochi secondi per capire e sfrutt...