Capitolo 19

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Finisco di bere e il suo corpo si accascia ai miei piedi, io sono fuori pericolo il padre dei Salvatore non sa nemmeno della mia esistenza probabilmente quindi posso camminare tranquilla e cercare di recuperare forze dopo quell'incantesimo. Sorpasso il cadavere della ragazza, è già la seconda vittima della serata ma non mi basta, sono ancora debole così cerco la terza, in lontananza vedo un uomo e mi avvicino a lui

"ei ragazzina che ci fai qui tutta sola" dice l'uomo squadrandomi da testa a piedi leccandosi il labbro inferiore, disgustoso

"mi sono persa" sto al suo gioco

"se vuoi ti ospito a casa mia piccola" io gli sorrido e mi avvicino a lui ma d'un tratto vedo del sangue uscire dal suo petto e un buco si forma sul suo petto per poi precipitare a terra rivelando così il suo assassino

"penso non possa più ospitarti" dice Kol lanciando il suo cuore e sorridendomi

"mi hai rubato la vittima" sbuffo io

"avresti bevuto il suo sangue? Sei così affamata?" chiede ironico

"no ma era un viscido l'avrei ucciso per il gusto di farlo ma mi hai preceduto" dico voltandomi e iniziando a camminare alla ricerca di qualcuno con cui dissetarmi

"sono geloso dei miei soprannomi" continua lui raggiungendomi e camminando vicino a me, mi volto verso di lui e rido scuotendo il capo "comunque penso sia ora di tornare a casa"

"la strada di casa tua la sai non penso ti serva io come accompagnatore, vai pure" dico sarcastica

"molto simpatica" dice lui spingendomi leggermente "ma ora andiamo" continua fermandosi

"come sei noioso io devo recuperare le forze quindi vado a cercare uno spuntino" sorrido e tento di andarmene ma all'improvviso il mio corpo si scontra contro una parete fredda e ruvida.

"non costringermi a farti fare ciò che dico con la forza" dice Kol mentre una sua mano blocca entrambi i mei posi e l'altra stringe il mio fianco "quindi non insistere piccola e andiamo a casa" sussurra a un palmo dal mio viso

"no" sussurro io e lui rafforza la presa e si avvicina sempre di più a me

"non costringermi a spezzarti ancora il collo" dice mentre le sue labbra sono a pochi millimetri dalle mie, non so se è il fatto che lui sia vicino o che io sia ancora stanca ma rimango zitta a passare lo sguardo dai suoi occhi stranamene dolci e sulle le sue labbra rosee.

Allenta la presa sui polsi e passa la mano sul mio viso e io poggio le mie sulle sue spalle mente la distanza tra noi diventa pari a zero e le sue labbra si scontrano dolcemente sulle mie, approfondisce il bacio e con una mano accarezza la mia schiena fino a far salire anche quella mano sul mio viso. Le mie mani continuano a vagare per tutta la sua schiena finché lui non si stacca e ci guadiamo negli occhi per qualche secondo, si avvicina lentamente al mio orecchio e sussurra

"perdonami" non ho il tempo di chiedere spiegazioni che le sue mani ,ancora sul mio volto, con una mossa rapida fanno roteare la mia testa e sento il mio collo spezzarsi.

JUST HER // Kol MikealsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora