La mia testa è posata sulla spalla di Kol mentre lui accarezza dolcemente i miei capelli
"grazie" sussurro io voltando il mio viso verso il suo mentre le mie labbra si sollevano un un piccolo sorriso
"non devi ringraziarmi" dice allontanandomi e alzandosi "non doveva andare così" continua a parlare iniziando a perdere la calma
"e come doveva andare?" domando io confusa alzandomi e avvicinandomi a lui
"tu e io si non doevamo stare così bene tu non dovevi trattarmi bene" dice balbettando e alzando il tono di voce
"quindi mi hai portata qui per essere insultato? Non penasavo fossi masochista o cose così" dico ridendo ma lui rimane serio
"noi dovevamo litigare e tu dovevi fare come sempre..." lo interrompo baciandolo
"finito di dire stronzate?" chiedo io e lui ricambia il bacio approfondendolo, le sue mani stringono i miei fianchi e le mie tirano leggermente i suoi capelli.
La sua lingua sfiora le mie labbra e una sua mano scende lungo la mia gamba finché con un rapido gesto non mi solleva e fa scontrare la mia schiena contro il muro, allaccio le mie gambe sul suo corpo. Le sue mani stringono le mie cosce fino a raggiungere i miei glutei e stringerli leggermente. Ci stacchiamo e i suoi occhi sono fissi nei miei, io sorrido ma lui mi lascia di scatto e si allontana passandosi una mano nei capelli
"andiamo fino a poco fa non sembrava ti facessi tanto schifo" affermo io offesa dai suoi gesti
"è questo il problema" urla e io rimango senza parole, abbasso lo sguardo e guardo fisso il pavimento in pietra "mi dispiace" dice abbassando il tono di voce e avvicinandosi a me
"no va bene lo capisco...porto solo problemi, però pensavo di aver trovato un'intesa con te ma evidentemente mi sbagliavo...mi odi ancora" sospiro per trattenere le lacrime "mi odiate tutti" sussurro
"non ti odio ma" si ferma e si avvicina bloccandomi nuovamente contro un muro "non so che dire se non che mi dispiace davvero tanto perdonami" afferma veloce ed agitato
"ti perdono anche se non devi scusarti non scegli tu se odiarmi" sussurro e lui scuote la testa in cenno di negazione
"non ti odio ma comunque le mie scuse non sono per quello" sussurra con la voce tremante
"e per cosa allora?" chiedo guadandolo confusa, volta il capo di lato e non parla. Poso la mia mano sul mio viso e lo costringo a guardarmi e gli sorrido
"non potrai mai fare peggio di me perdonerò qualsiasi cosa tu abbia fatto, dimmi che succede" dico dolce
"non ho fatto ancora niente ma già me ne pento" proferisce con voce triste
"allora non farlo" dico ovvia
"non posso non farlo" afferma e tira lentamente fuori un pugnale d'argento da una tasca all'altezza del ginocchio, rimango paralizzata e lo guardo con le lacrime agli occhi "non ho altra scelta perdonami" sussurra anche lui con le lacrime agli occhi
"kol" rispondo con voce soffocata "perché" continuo
"non morirai" afferma lui "è in argento è per prevenire qualsiasi altra tua crisi non vogliamo veder morire altri innocenti" prosegue giustificandosi
"chi ti ha ideato il piano?" domando delusa
"io Klaus Bonnie Stefan ed Elijah, Elena e Caroline non erano d'accordo" si ferma per un secondo sospirando per trattenere le lacrime "gli altri non sanno nulla" conclude
"quindi tu sei d'accordo?" domando piangendo
"no cioè volevo salvare gli altri e anche te stessa dalle tue crisi, non vorrei rinchiuderti in una bara ma non c'è altra scelta" dice calmo
"c'è sempre un'altra scelta" dico acida guardandolo male
"non morirai, ricordalo" dice prendendomi la mano
"mi hai già uccisa in questo momento Kol" sussurro e vedo una lacrima cadergli lungo la guancia
"mi dispiace davvero" conclude e io capisco che ha realmente intenzione di pugnalarmi, provo a scappare ma mi precede.
Una fitta gelida mi colpisce il cuore e il dolore aumenta, urlo e mi volto verso il ragazzo in lacrime che ancora mi regge, la vista si sfoca e le mie orecchie sono ovattate "ti amo" sento dire ma poi man mano il dolore diminuisce insieme alla luce che diventa buio totale.
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JUST HER // Kol Mikealson
FanfictionElisaveta Petrova, sorella minore di Katerina Petrova. Tutti si fano ingannare facilmente dai suoi dolci occhi verdi ma bastano pochi secondi in sua compagnia per capire la sua ironia tagliente, a lei invece bastano pochi secondi per capire e sfrutt...