Capitolo 6

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Si avvicina e sposta lentamente i miei capelli castani dietro le spalle coperte solo da una leggera canotta nera

"io un assassino amore?" io annuisco e sento la mia gola seccarsi "posso anche essere un sociopatico assassino ma io ho ucciso forse metà delle persone che hai ucciso tu" le sue labbra sfiorano le mie e sorride

"sei uno stronzo" metto la mia mano intorno al suo collo e lo spingo lontano da me

"vai uccidimi" sorride e si avvicina al mio volto nuovamente mentre io lascio la presa

"penso che sia meglio stare separati per un po'" dico allontanandomi del tutto da lui

"ogni volta va così e puntualmente ritorni da me strisciando appena hai voglia di scopare con qualcuno" il suo tono è leggermente alto e si avvicina nuovamente a me tirandomi dai fianchi contro il suo petto ancora nudo

"se volessi scopare con qualcuno potrei farlo tranquillamente anche senza di te" mi volto e gli sorrido, lentamente indietreggio e il mio tono freddo fa gelare il suo sguardo e lascia la sua presa su di me

"allora fallo, esci da questa porta e non cercarmi mai più" sorride con strafottenza io ricambio il suo sorriso mentre prendo la mia borsa per poi uscire dalla porta mentre lui continua a vestirsi, prima però mi giro e gli faccio il terzo dito e lo sento urlare da lontano

"non finisce qui...tornerò" il suo tono è minaccioso ma lo ignoro

Continuo a camminare lungo la strada mentre intorno a me non vedevo altro che coppie e famiglie apparentemente perfette, io e Kai nemmeno in apparenza assomigliamo a loro e mai lo saremo. Io lo amo e lui ama ma siamo troppo simili, forse questo non è amore ma solo passione, ogni volta che ci vediamo finiamo per andare a letto insieme e poi litigare finché uno dei due non ritorna dall'altro.

ore dopo

"quindi vi siete lasciati? Di nuovo?" dice Katerina esasperata

"si" rispondo io triste

"non vi sopporto più" dice bevendo dalla sacca di sangue che le ho portato " comunque El devi farmi uscire da qui non ce la faccio più" poggia la testa contro la parete 

"lo so ma mi stanno col fiato sul collo, dammi tempo" le sorrido ma lei non ricambia, si alza debole e si dirige in fondo alla cripta. La chiamo invano più volte, sospiro, mi alzo anch'io e vado via, cammino finché non arrivo al mystic grill e vedo Klaus seduto al bancone.

"ciao bell'ibrido" mi siedo vicino a lui e ordino un bourbon

"quanta fiducia hai in me per pensare che non ti uccida?" mi sorride e ordina anche lui la mia stessa bevanda

"pensavo che le tombe fossero riservate ai tuoi fratelli" sorrido e prendo in mano il bicchiere che mi ha portato il cameriere e bevo a fondo velocemente il liquido amaro

"touchè" posa lo sguardo sul mio bicchiere già vuoto "non sei troppo giovane per bere?"

"disse l'ibrido millenario osservando l'eretico di cinquecento anni" mi volto verso di lui e lo vedo ridere "ho una proposta da farti" continuo e lui si volta verso di me

"perché a me?" socchiude gli occhi e mi guarda

"non sei tu a capo di tutta la banda di baby looney tunes o sbaglio?" inclino la testa e lo guardo negli occhi blu.

"cosa vuoi?" dice in un fiato

"che libriate mia sorella" lui ride come per prendermi in giro

"e io cosa otterrei" dice tornando leggermente serio

"che cosa vuoi?" gli chiedo immediatamente

"ho già tutto" si alza dallo sgabello e mi supera per uscire dal locale

"tranne un paletto di quercia bianca che ti è sfuggito" non so se dirlo sia stata una buona idea o sia la causa della mia morte ufficialmente

"impossibile li ho bruciati tutti" ritorna da me e mi guarda serio

"questo è un cimelio di famiglia" sollevo le spalle e tento di alzarmi dallo sgabello ma mi prende dal collo e mi spinge contro il bancone con forza

"la tua famiglia non era di cacciatori non puoi averlo e lo so perché la uccisi io strappando uno a uno i loro cuori" il suo sguardo è di fuoco e la sua mano stringe sempre di più la presa affondando le dita nella mia pelle

"non ho mai detto che fosse della mia famiglia Niklaus" tento di togliere la sua mano inutilmente e l'aria si fa sempre più difficile da inspirare

"domani, avanti la cripta a mezzogiorno, ti conviene portare e cedere il paletto se non vuoi vedere tua sorella morta e diventare tu il vampiro rinchiuso lì dentro" dice calmo ma tremendamente serio

"tranquillo cagnolino vampiro ho proposto io il patto non a vuoto, ma ti conviene rispettare il patto se non vuoi ricevere il palo nel tuo cuore o in quello di uno dei tuoi fratelli" rispondo a stento pe la mancanza d'aria. Lui lascia la presa e io mi reggo al bancone mentre inizio a recuperare fiato lentamente iniziando anche a tossire, mentre Klaus esce dal bar con grandi falcate.

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Vi ringrazio per i piccoli traguardi che sto raggiungendo <3

JUST HER // Kol MikealsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora