Jungkook e Jin fissarono la porta appena sbattuta da Taehyung.
Jungkook fa un piccolo verso di rassegnazione, sapendo che non ha il diritto di parlare con Taehyung.
Jungkook sa di essere un demone, vorrebbe solo potersi fermare.
Puoi smettere, hai solo scelto di non farlo. La voce bassa nella testa di Jungkook sale.
No, non è vero, non ricordo cosa faccio. Quindi non posso fermarlo! Cerca di ribattere, scuotendo violentemente la testa.
"Jungkook cosa c'è che non va? Cosa sta succedendo?" si chiede Seokjin, confuso sul motivo per cui il maschio era così tanto alle prese con i suoi pensieri.
"Non... non sta zitto." dice Jungkook con voce tesa.
Le sopracciglia di Jin si sollevano a questa affermazione, non capendo il giovane.
"Chi?"
"Mio padre!" Il ragazzo dai capelli corvini pianse.
"Jungkook non c'è nessuno qui! Tuo padre è morto! Scatta fuori!" grida Jin, afferrando gli altri per le spalle e scuotendolo dolcemente, facendo attenzione a non disturbare la sua ferita.
Gli occhi di Jungkook si spalancano di scatto a questo, girovagando per la stanza vuota, no ai due ragazzi.
Jin prende un piccolo asciugamano e lo porge al ragazzo ferito. Jungkook lo prende, asciugandosi il sudore che gli imperla la fronte.
"Ti dispiace spiegare?" Jin dice un po' più duramente di quanto intendesse.
Jungkook fa una pausa, mettendo le mani in grembo. Cercando di mettere insieme le sue frasi in un modo che Jin avrebbe capito.
"Beh... sono svenuto." Lui comincia
Jin prende gli occhiali dal tavolo e glieli posa sul viso, scarabocchiando appunti con la penna.
"Per quanto?"
Jungkook inclina la testa all'indietro nel cuscino pensando, "circa... quattro anni?"
Il tintinnio di un blocco per appunti che colpisce il pavimento in laminato risuona nella stanza.
"Quattro anni?!" esclama Jin, arrampicandosi per riprendere in mano la sua tavola.
"Uh.." inizia Jungkook, guardando Jin preoccupato.
"Sì, almeno credo di sì. Non ricordo esattamente quando è iniziato a succedere." Lui va avanti.
Jin annuisce, aggiustandosi la maglietta e tornando a sedersi sullo sgabello.
"E cosa succede quando... o meglio dopo... sei svenuto?" Lui chiede.
"Beh... tutto diventa nero e poi, mi sveglio ma sono già sveglio.. se ha senso. Come se stessi facendo qualcosa ma all'improvviso sono di nuovo in controllo. E non ricordo di quello che è successo in quel momento. Ma di solito è qualcosa di terribile". Il ravenette si accascia nel suo letto, evitando gli occhi del maggiore.5
Gli occhi di Jin si allargano dietro gli occhiali e prende la penna, ascoltando attentamente le parole di Jungkook.
"Darò ordini che non somigliano a dare. E cose del genere. E proprio prima di perdere i sensi sento sempre questa voce. La sento molto in realtà, mi sussurra sempre qualcosa di orribile... è la mia voce ma, più profondo e più intimidatorio. Sembra mio padre." Il giovane spiega ulteriormente.
Jin si siede tranquillamente sul suo sgabello per un momento prima di parlare di nuovo.
"Jungkook ho bisogno di dirti una cosa... e potrebbe essere davvero difficile per te sentire." L'uomo sospira, rimettendo gli occhiali da lettura sul tavolo, massaggiandosi le tempie.
STAI LEGGENDO
ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ - ᴛᴋ
Fanfic[𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮] "Non puoi continuare a giocare con le mie emozioni Jungkook. Non sono un giocattolo con cui puoi scherzare e poi abbandonare, okay?" "Oh angelo, non potrei mai abbandonarti." Ps storia non mia scritta da @KSSwriting