cap. 6

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《Perchè stai ridendo?》metto il broncio come fanno le bambine.

  Robert non riesce a smettere di ridere.  

《Hai del cioccolato sul naso e sei davvero buffa》.

Dopo che ci siamo alzati da quella panchina, si è fermato in un chioschetto per ordinare due gelati.

《Aspetta che ti pulisco》mi sorride. 

Prende un fazzoletto e mi pulisce con premura dal cioccolato. 

《Adesso raccontami del perchè eri su una panchina da sola a piangere》diventa improvvisamente serio.

《Rob grazie per tutto, per la compagnia e per il gelato ma non me la sento di parlartene, scusami》 abbasso lo sguardo per terra, mortificata.

Non voglio parlare con lui di Jace, ma non voglio neanche mentire, non se lo merita vista quanta gentilezza usa nei miei confronti. 

Dopo quello che ha fatto per me, almeno una spiegazione la merita, lo so benissimo, ma quando si tratta di Jace il mio cervello va completamente in tilt.

《Quando ti sentirai pronta, io sarò qui》con delicatezza alza il mio mento con le sue mani, obbligandomi a guardarlo negli occhi.

Mi fissa con i suoi azzurri cielo. Ha uno sguardo profondo, sincero e carico di bene. 

Le mie guance si colorano di rosso e istintivamente l'abbraccio.

Ha un buon odore, e le sue braccia mi fanno sentire al sicuro, protetta. 

Prontamente ricambia l'abbraccio tenendomi ancora più stretta a lui.

《Sei così fragile》dice lasciandomi un tenero bacio sulla fronte.

La musica del mio cellulare interrompe bruscamente quel dolcissimo momento.

Chi diamine mi disturba? 

Lo recupero dalla tasca dei miei jeans, e noto che il mittente è mio fratello Eric.

Cazzo!

《È importante, devo rispondere》mi scuso con Robert e mi allontano qualche metro.

《Ma dove cazzo sei?》grida Eric, appena rispondo alla sua chiamata.

《Sono da Kat, tra un po' torno, stai calmo》mento, cercando di tranquillizzarlo.

《Ti do 10 minuti di tempo!》sentenzia.

《Non ho 10 anni, smettila di comportarti così》sbotto gesticolando sola come una pazza. 

《Julie se entro 10 minuti non ti vedo entrare dalla porta di casa, giuro che ti vengo a cercare per tutta la città》minaccia e mi chiude la chiamata in faccia.

《Aaaaaaah!》grido esasperata. 

Quando la smetterà di trattarmi come una bambina? 

Mai.

《Julie che succede?》si avvicina cautamente Robert, un cruccio preoccupato sulla fronte. 

《Scusa tanto ma devo andare, grazie ancora per tutto》.

Lascio un tenero bacio sulla sua guancia, e vado via senza dargli alcun tipo di spiegazione e lasciandolo lì da solo.

Gli spiegherò tutto nei giorni a venire, adesso non ho proprio tempo. 

Salgo in macchina, e prendendo il mio cellulare noto una notifica di Whatsapp: 

Ehy Julie, hai risolto poi con Jace?

Più che sbagli siamo tatuaggi  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora