cap. 39

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《Chi era quello?》mi chiese alludendo a Hunter e tenendo la presa salda sul mio braccio. 《Anzi no, non me lo dire... sarà qualcuno con cui te la stai spassando》continuò con disprezzo ed io strattonai la sua presa con il cuore che mi batteva a mille.

Era uscito pazzo, aveva gli occhi di fuori e la camicia tutta sgualcita... non sembrava avesse bevuto, nè fatto uso di droghe ma sembrava essere comunque fuori di sè.

《Robert, ti prego mollami... mi stai facendo male sul serio》cercai di convincerlo mentre mi divincolavo da lui, senza risultato.

《Non ti mollo, devi stare con me》disse con prepotenza e si avvicinò sempre di più.

《T-ti prego》lo supplicai fra le lacrime. Stavo tremando dalla paura.

《Perchè non vuoi stare con me e vuoi stare con quel drogato?》mi rispose disgustato e strinse con ancora più forza il mio braccio. 《Vi ho visti insieme e vedo come lo guardi. Sei solo una puttana!》mi schernii. Ma le sue offese non mi toccarono particolarmente, ero più arrabbiata perchè avesse dato del drogato a Jace.

《Non nominare mai più Jace, pezzo di merda》risposi con cattiveria e lo sputai in faccia.

Robert mi guardò per un attimo, si asciugò -con la mano libera- il viso e poi scoppiò a ridere... una risata malefica.
Si avvicinò a me ancora di più e quando portò la sua mano sul mio seno, presi un respiro per urlare "aiuto" a pieni polmoni... ma lui sembrò prevedermi tappandomi la bocca con la mano.

《Sei mia Julie》calcò lasciandomi dei disgustosi e umidi baci sul collo.

《Adesso, mi prendo ciò che mi spetta di diritto》disse alludendo alla mia verginità o almeno così pensai.

Cercai di rispondere o di urlare, ma la sua stretta sulla mia bocca era troppo salda. Mi muovevo cercando di divincolarmi, però la sua mano libera chiudeva a mò di "corda" entrambi i miei polsi... impedendomi così di fare qualsiasi cosa.

Lui continuava a baciarmi in tutti gli angoli del mio corpo. Ma per poter abusare di me, avrebbe dovuto uccidermi... non avrebbe mai vinto finchè fossi viva.

Non ero molto forte, ma la palestra doveva pur aver dato i suoi frutti.
Cercai in me tutta la tenacia che avevo e alzai il ginocchio, lui sembrò essere preso in contropiede prima di sentire un dolore lancinante alle sue parti basse... gli avevo tirato una ginocchiata proprio lì.

Scappai via mentre mi malediceva in tutte le lingue del mondo. Mi girai un attimo per capire se mi stesse seguendo o meno, e andai a sbattere contro qualcuno.

《Julie, ma dove corri?》mi chiese quella persona.

Ma come faceva a sapere il mio nome?

Mi voltai e vidi Dylan, il fidanzato di Katty. Mi buttai fra le sue braccia ringraziando Dio e sperando non fosse psicopatico anche lui o d'accordo con il suo amico.

《Ehy, è tutto ok?》disse prendendo il viso fra le sue mani e notando che stessi piangendo.

Stavo per rispondergli ma sentii dei passi provenire da dietro, mi voltai tremante e vidi Robert. Spaventata mi nascosi dietro la presenza di Dylan che guardava entrambi con confusione.

《Cazzo! Lo hai rifatto?》gli gridò arrabbiato.

L'aveva già fatto in passato?
Non me lo sarei mai aspettato! Ma a volte... il vero mostro, era più vicino di quanto credessimo.

《Io... non è come pensi》gli rispose Robert che sembrava essere in difficoltà e anche spaventato.

Dylan si avvicinò a lui e lo prese dal colletto 《Avvicinati un altra volta a lei e andrò direttamente a dirlo a tuo padre e alla polizia. Con la seconda denuncia... non so come potrebbe finire per te e quale sarebbe la reazione dei tuoi genitori. La famiglia di Julie è molto ricca non si farà comparare di certo dalla tua, lo sai》lo minacciò e lui sbiancò in volto iniziando a indietreggiare spaventato fino a scomparire nel buio della notte.

Più che sbagli siamo tatuaggi  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora