cap. 26

849 22 0
                                    

Questa mattina, mi sono svegliata con un fastidiossimo mal di testa e con mille dubbi e pensieri per la testa.

In primis, come sempre, Jace Howard e il suo bipolarismo perenne.  Secondo, la festa di Halloween. È stato un vero e proprio disastro industriale. Dopo la litigata con Austin mio fratello ha cacciato via tutti in modo brusco, e non ha voluto saperne di parlare con me o con nessuno della comitiva, si è semplicemente attacato alla bottiglia di Sambuca, ignorando tutti.

Mi rifugio da questi problemi, immersa sotto le coperte, con una cioccolata calda e tanti dolcissimi marshmellow.

Sento bussare alla porta di camera mia, e inserisco pausa alla serie TV che sto guardando.

《Avanti》dico seccata.

Dalla porta sbuca -per mia sorpresa- Eric, che scosta le coperte e si fa spazio accanto a me nel letto, poi mi stringe a sé.

Sento come se ha bisogno di essere consolato.

《È tutta colpa mia》mi dice, la voce rotta.

《In che senso?》chiedo confusa.

Si stacca, e mi guarda fisso negli occhi. Le nostre iridi hanno lo stesso identico color nocciola.

《Se io non avessi deciso di vivere la mia vita in questo modo, tu non saresti coinvolta. Sarei dovuto essere come te, perfetta e ubbidiente ai nostri genitori. Non avrei creato problemi a nessuno》 dice, disgustato di sé stesso.

《Julie, io non voglio tu abbia a che fare con i miei amici. Anzi, non vorrei avessi a che fare neanche con me》aggiunge, e prende un respiro profondo.《Non te la meriti una vita così, e io faró la qualunque per impedire che succeda, a costo di farmi odiare da te o da tutti i miei amici. Ma tu sei la cosa più importante che ho. Non me lo perdonerei, se mai dovessi entrare in questo mondo di merda》.

Rimango per dei minuti in silenzio a metabolizzare ed a analizzare ogni sua parola.

《Lo so che tu mi vuoi proteggere, ma so badare a me stessa Eric, vorrei lo capissi questo. E poi, a me Austin non piace, se è questo che ti turba tanto》quasi sussurro.

《E invece, che mi dici di Jace?》dice, il tono glaciale.

Mi guarda talmente male, che se gli sguardi potessero infuocare, io sarei già cenere.

Mi agito e mi muovo nervosamente nel letto.

Evito il suo sguardo. Mi prende il volto e mi obbliga a guardarlo.

《Voglio la veritá》dice brusco.

《I-io e-ehm... 》balbetto in difficoltá.

《Devo sapere di chi posso fidarmi, e giuro che se Jace ci ha provato con te, io lo uccido》dice furioso, al solo al pensiero di me e il suo più fidato amico insieme.

《No! No! No!》mi affretto a difenderlo.

《Lui non ci ha mai provato, anzi non prova un bel niente per me》abbasso gli occhi, ammettendo questa cruda verità.

Mio fratello, butta via l'aria dai suoi polmoni, come se avesse tenuto il fiato nell'aspettare la mia risposta.

《E tu, cosa provi?》mi chiede con freddezza. 《Sii sincera, prometto che non mi arrabbieró》mente.

《Niente, non provo niente》mento spudoratamente anch'io.

《Jace, non si è mai innamorato e tratta le ragazze come se fossero delle nullità e pezze da piede. Le use solo per i suoi scopi sessuali, e non crede nel matrimonio e ne vuole avere figli》mi risponde, cercando di contenere la sua evidente rabbia.

Più che sbagli siamo tatuaggi  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora