cap. 49

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《Mamma dove sono le aspirine?》urlai mentre cercavo come una pazza nell'armadietto dei medicinali.

Avevo un mal di testa atroce probabilmente perchè erano due notti che non chiudevo occhio.
Troppi pensieri mi invadevano la mente; non sapevo come comportarmi con Hunter, non sapevo se dovevo dar retta a Jace o continuare ad essergli amica, ma facendo così, avrei perso Jace ed era una soluzione da non prendere in considerazione, visto il suo piccolo cambiamento.

Il rumore dei suoi tacchi risuonò nel corridoio fino a raggiungere il bagno《Devo passare in farmacia a prenderle, le ha finite tutte tuo fratello》mi rispose ed io sbuffai.

《Aaaaah!!》urlai per la frustrazione e chiusi con forza lo sportellino.

Mi spogliai del pigiama e aspettai che il getto caldo della doccia, scacciasse via i pensieri.

Jace era stato gentile con me, si era aperto -in parte- sul suo passato e non mi aveva scacciata via, come faceva sempre. Certo, non mi ero svegliata con un messaggio del buongiorno o chissà che, ma non me lo aspettevo, sicuramente mi avrebbe fatto piacere, ma sapevo bene com'era fatto.

Uscii dalla doccia, mi vestii e feci una treccia ai capelli.
Volevo uscire e prendere un pò d'aria, visto che ormai si era fatto pomeriggio e fuori c'era una bella e soleggiata giornata.

Presi le chiavi della macchina e uscii fuori casa.
Non sapevo dove andare, Kat era ancora a Seattle e con Alyssa ormai non c'era più un amicizia, perciò decisi di chiamare Mandy, ma quando partì la segreteria telefonica, lasciai perdere anche la sua compagnia e misi in moto la macchina.

Pensai a quanto fossi sola, non avevo molto amici. Ero sempre stata troppo altezzosa e snob per dar confidenza a qualcuno che non fosse Kat, solo con Mandy ero riuscita a stringere amicizia e... Hunter.

《Diamine!》dissi fra me e me e tirai uno schiaffetto al volante.

Ero troppo confusa, troppo nervosa, troppo tutto!

Avrei voluto chiamare Jace, però d'altro canto non volevo passare per la fidanzata appiccicosa, visto che io e lui non eravamo fidanzati, nè io ero una tipa appiccicosa o che si faceva film mentali per qualche parolina dolce ricevuta.
Ero rimasta con i piedi ben saldi per terra, anche se tutta la notte avevo pensato a lui con un sorriso sulle labbra, ma sapevo che era imprevedibile e non potevo permettere di far si, che giocasse ancora con i miei sentimenti.

Pareccheggiai di fronte un bar e entrai. Mi sedetti su un divanetto di pelle rossa, e pogiai i gomiti sul tavolo di legno di fronte a me.

《Salve e buona sera, desidera?》mi chiese la cameriera con un finto sorriso sulle labbra, in realtà si vedeva quanto fosse stanca.

《Una mega coppetta oreo, per piacere》risposi con gentilezza, lei segnò il tutto sul suo taccuino e scomparve.

Che si fotta, anche la linea o i brufoli che mi sarebbero usciti a causa di quel mega ammasso di cioccolato.

Non sapevo più cosa pensare, non dovevo farmi quei miliardi di problemi. Infondo, non dovevo dar conto a Jace in caso avrei voluto frequentare -come amico- Hunter, lui faceva e frequentava chi voleva senza darmi conto di nulla, perchè io dovevo fare il contrario?

Il suo splendido sorriso e i suoi occhi blu, mi comparvero in testa come un flash. Ecco, qual'era il motivo; avevo paura di allontanarlo da me.

《Ecco a te》la cameriera interruppe i miei pensieri posizionando davanti a me la coppetta e lo scontrino, dopo aver pagato, la ringraziai e andò via.

Giocherellai nervosamente con il cucchiaino, immergendolo e poi uscendolo dalla coppetta. Mi era passata persino la voglia di cioccolato.

Probabilmente non ero proprio uno bello spettacolo, visto che non mi ero neanche truccata e vestita per bene. L'unica cosa positiva era che per lo meno, nessuno mi avrebbe riconosciuta.
Julie Williams in questo stato? Chi mi conosceva, sapeva bene che non fosse possibile e avrebbero pensato, che si erano solo confusi.

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