cap. 36

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Jace's pov

《Hai intenzione di passare quella canna o di fumarla tutta tu?》mi chiese Eric spazientito.

Feci altri due lunghi tiri e passai la canna al mio amico.
Eravamo seduti sul divano di casa mia insieme a Ethan, Ryan e Sean.

《Qualcuno ha parlato con il padre di Samuel o con la mamma di Tyler ?》Sean era molto preoccupato per loro. Ed effettivamente lo ero anche io, come tutti del resto.
La galera era una cosa brutta, il pensiero di stare chiuso dentro una stanza per mesi o forse anni, mi metteva rabbia ma non paura. Paura non ne avevo per niente e nessuno.

《Io ho parlato con la sorella di Tyler, dice che probabilmente gli daranno dai 2 ai 3 anni per rapina a mano armara》rispose Ethan mentre aspirava la canna che era arrivata fra le sue mani.

《Una percentuale del guadagno dobbiamo spenderla per loro, avranno bisogno di sigarette e altre cose lì dentro. Non possiamo abbandonarli》decise Eric e gli altri annuirono in accordo, tranne me.

A me non interessava dove sarebbero finiti i fondi, io avevo i miei e stop. Avevo messo le cose in chiaro fin da subito con Eric, volevo bene a ognuno di loro ed erano come fratelli per me... ma io rischiavo la galera e io mi prendevo i miei guadagni, senza dividere un bel niente.
Avevo bisogno di quei soldi, loro avevano le loro famiglie nel bene e nel male, io non avevo nessuno... solo Cloe.

《A cosa pensi?》mi chiese il mio amico con tono basso mentre Ethan, Sean e Ryan discutevano di una tipa incontrata la sera prima al Pub e sul fatto se le sue tette fossero rifatte o meno. Che per l'appunto, non lo erano... visto che me l'ero scopata nel bagno e avevo testato il terreno.

《A niente》.

《Non puoi mentire a me, cretino》mi prese in giro Eric. Ma non aveva tutti i torti... con lui ero stato sempre sincero o quasi. Maledetta Julie!

《Fratelli, Austin mi ha mandato un messaggio》disse Ryan catturando la nostra attenzione.

Eric gli strappò dalle mani il cellulare con rabbia, la sua faccia era rossa e la vena del collo pulsava.

《Cosa vuole?》dissi fra i denti.

Il mio amico girò il cellulare e fece leggere quel messaggio anche a me:

Proteggere e state attenti a Julie.

Cosa cazzo voleva dire proteggere Julie?

Eric scagliò il cellulare di Ryan contro il muro, Ethan avava in viso uno sguardo confuso non capendo cosa ci fosse scritto nel messaggio mentre Sean -che poco prima era seduto accanto a Ryan- camminava nervosamente per la stanza, probabilmente aveva letto il messaggio.
Io cercavo di fare lo strafottente come se quel messaggio non mi avesse toccato minimamente, ma in realtà volevo spaccare tutto il mondo e chiunque volesse farle del male.

《Amico, stai calmo. Julie sa badare a sè stessa, è una ragazza forte... prende dal fratello》cercò di tranquillizzarlo Ryan pogiando una mano sulla sua spalla. Eric lo fulminò con lo sguardo ma non c'era da stupirsene quando si trattava di Julie, non ci vedeva più... era un amore platonico il loro.

Ed era anche per questo -ma non solo- che dovevo stare lontano da lei, il 40% più o meno. La realtà erano altre, certo... volevo bene a Eric ma quando volevo una cosa non mi importava di chi avessi d'avanti, ma con lei era diverso... non potevo farle del male.

《Dobbiamo fare i turni per controllarla》disse nervosamente Sean.

Tutti avevano visto crescere Julie e chi più, chi meno... le volevano tutti bene. Il fatto che fosse la sorella di Eric, portava ad ognuno di loro a volerla proteggere ad ogni costo. I primi tempi che entrai in comitiva, non ne capivo il motivo perchè a me non ne era mai fottuto un cazzo di lei, la principessa sul pisello la chiamavo nella mia testa. Così altezzosa, snob e antipatica... mi sembrava come se volesse il mondo ai suoi piedi. La odiavo proprio.

Più che sbagli siamo tatuaggi  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora