cap. 35

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Rientrai in casa con un sorrisino sulle labbra, era strano stare con Hunter e al contempo piacevole. Mi ricordava qualcuno, soprattutto quel sorriso ma non riuscivo a ricordare proprio, mi promisi di chiederglielo la prossima volta che l'avessi incontrato.

《Ciao tesoro mio》disse mio padre tenendomi stretta a lui.

《Mi siete mancati da morire!》esclamai entusiasta.

Appena girai la chiave della serratura, udii due voci che riconobbi subito appartenere a mia madre e mio padre.
Mi catapultai in cucina e correndo mi rifugiai fra le braccia di mio padre, come facevo quando ero una bambina e avevo paura del mostro sotto il letto, solo che il mostro era dentro di me e mio padre non l'avrebbe potuto scacciare.

《Anche a noi sei mancata》si intromise mia mamma. Mi staccai da mio padre e mi fiondai anche su di essa, lasciandole un sonoro bacio sulla guancia.

《Eric tu non hai fatto tutte queste smancierie appena ci hai visti, deduco che non ti siamo mancati poi così tanto》disse mio padre con il suo solito tono autoritario ma con una vena leggermente scherzosa.

Notai di sott'occhio ci fosse anche Eric in cucima e gli scoccai uno sguardo che distolsi immediatamente dopo aver incontrato il suo. Ancora eravamo litigati e ci stavo davvero molto male.

《Certo che m siete mancati, ma almeno non avevo rompi palle in giro per casa a cazziarmi anche se bevo l'acqua gassata e non quella liscia》esclamò mio fratello con nonchalance.

《Eric Williams quante volte debbo dirti di non dire parolacce?》lo rimproverò mia madre e lui per tutta risposta alzò gli occhi al cielo esasperato e stufo.

《State benissimo. La crociera vi ha fatto bene a entrambi... la prossima volta portate anche me》dissi cercando di evitare discussioni e guardando mia madre dalla testa ai piedi. Stava benissimo, aveva preso qualche kilo ed era abbronzatissima e molto più rilassata di quando era partita.

《Grazie tesoro, tu invece sei dimagrita... non avete mangiato in nostra assenza?》si rivolse anche a Eric e attese una nostra risposta mentre batteva il piede per terra.

《Non che ci fossi stato granchè in casa e non mi è neanche dispiaciuto》le rispose lui con tono duro.

Ma che aveva mio fratello?

《Menomale che ti avevo detto di badare a Julie》mio padre lo guardò male e con un cenno di rabbia. Non volevo si innervosisse appena tornato dalla vacanza per i problemi fra me e Eric perciò cercai di intervenire ma mio fratello mi precedette.

《Sa badare a se stessa la tua figlia prediletta, io non sono alla sua altezza... nessuno lo è!》disse mio fratello con disprezzo e risentimento facendomi rimanere davvero male.

《È sucesso qualcosa in questi giorni?》ci chiese mia madre ignara di tutto.

《N-no è tutto ok》balbettai con tristezza.
Mancava solo Eric all'elenco, prima Jace poi Katty e infine mio fratello. Tutti pensavano io fossi solo una bambina viziata e altezzosa.

《Non è tutto ok Julie, non lo è... cazzo!》mi urlò contro e poi andò via con rabbia lasciando i nostri genitori e me sbalorditi, mentre le mie lacrime minacciarono di fuoriuscire.

Scappai via da loro prima che iniziassero a tartassarmi di domande e corsi in camera mia chiudendo a chiave la porta e buttandomi sul mio letto sfogando la mia tristezza in lacrime... tante lacrime.

Non era giusto, non meritavo di essere trattata in quel modo da nessuno di loro.
Mettevo sempre il cuore in tutto ciò che facevo, soprattutto con Jace... l'avevo sempre trattato bene, c'ero sempre stata per lui quando ne aveva il bisogno e in cambio cosa avevo avuto? Un trattamento di merda!
Per non parlare di Eric, per lui avevo litigato con le mie amiche, l'avevo protetto e difeso sempre e mi ero sentita gridare cattiverie anche da lui. Katty non mi degnava di uno sguardo e si comportava come se fossi la persona peggiore al mondo dimenticandosi completamente di tutte le lacrime che le avevo asciugato.
L'unica persona che potevo biasimare era Alyssa, con lei mi ero comportata troppo male facendo la gnara e prendendola in giro.

Più che sbagli siamo tatuaggi  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora