Capitolo Tredici

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Senza accorgermene arrivarono preste le prime vacanze. Mi aspettavano due settimane di pranzi imbarazzanti a casa e preparativi per il matrimonio di Madison che poi sarebbe stato poco dopo Natale. Era da sempre un suo sogno sposarsi con la neve nella piazzetta del nostro paesino e tutti si stavano impegnando per darle esattamente quello che desiderava.

La situazione a scuola era sempre meglio. Passare quel tempo con Elijah mi aveva aiutato ad esplorare certi aspetti della mia vita che spesso tenevo nascosti ed Il Prof Holden lo apprezzava. Era riuscito a far pubblicare altri due miei saggi sulla gazzetta dell'università ed in molti del mio corso spesso si congratulavano con me per quello che scrivevo. Ero fiera del mio lavoro.

Il mio rapporto con Nate era diventato una bellissima amicizia, che non mi sarei mai aspettata. Spesso uscivamo insieme con Elijah ed anche se non lo avrebbe mai ammesso, anche a lui stava molto simpatico e si sentiva in dovere di proteggerlo a volte. Tutto stava andando così bene con tutti, tranne che con Jackie. Nonostante avessimo chiarito la situazione con Josh, era diventata molto fredda nei miei confronti e non solo non ne capivo il motivo, ma lei non mi parlava più di qualche minuto al giorno. Eravamo diventate delle estranee l'una per l'altra anche se vivevamo ancora nella stessa stanza. Quella mattina, mentre preparavo la valigia per tornare a casa, Jackie era lì. Stava ascoltando la musica con le cuffie nel letto. La guardai ed infastidita da quella situazione andai da lei e le tolsi le cuffie. Lei mi guardò scocciata.

"Qual è il tuo problema Tara?" mi chiese lei incazzata.

"Qual è il mio problema? No no, qual è il tuo problema? Perché nelle ultime settimane sei stata così fredda con me?" le chiesi senza giri di parole. Lei evitò il mio sguardo ed evitò di rispondere, sbuffando e togliendomi di mano le cuffie.

"Sei incazzata perché ti ho cancellato il numero di Josh dal telefono?" le chiesi sapendo che comunque il problema riguardava lui sicuramente.

"No Tara, il mio problema è che non solo hai cancellato il suo numero dal MIO telefono, ma poi sei anche andata a dargli una lezione e non mi hai chiesto cosa ne pensavo." Disse lei urlando. Okay, aveva scoperto quel piccolo particolare che avevo omesso quella sera quando tornai a prenderla.

"Chiederti cosa ne pensavi non avrebbe cambiato le mie azioni Jackie. Ho fatto ciò che era più giusto." Dissi io sedendomi sul mio letto.

"Più giusto per chi? Per te?" mi chiese lei guardandomi dritta negli occhi. Colpita ed affondata. Era vero che una parte di me lo fece per me stessa. Colpirlo in faccia fu quasi un riscatto non solo per Jackie ma anche per mia madre in parte.

"No cretina. Per te. Ti ho vista come tremavi quel giorno. Eri spaventata e sotto shock. Non riuscivi a credere che lui avesse potuto farti quello che ha fatto. Era giusto che capisse che non lo può fare." In parte mentii in quella risposta, o meglio, omessi una parte della verità. Non volevo parlare di mia madre con nessuno, neanche con Elijah. Dopo quella volta che gli accennai la storia, lui non insistette ed io gliene fui molto grata. Lei sbuffò e mi guardò. Per un secondo pensai che forse non ne voleva più sapere di me, e ci sarei rimasta male perché nonostante a volte si comportasse come una pazza, ci tenevo un pochino a lei. Invece mi stupì.

"Hai ragione. Non avrei dovuto tagliarti fuori da quello che stava succedendo. Soprattutto quando sei stata l'unica ad aiutarmi, ovviamente insieme al diablito. Grazie per quello che hai fatto." Venne sul mio letto e si appoggiò a me e per la prima volta l'abbracciai senza sentirmi a disagio.

"Ma figurati cretina. Che progetti hai per il Ringraziamento?" le chiesi io una volta che ci staccammo dall'abbraccio. Lei si alzò e si sistemò dei vestiti sulla sedia. Avevo notato che non stava preparando nessuna valigia e rimasi molto sorpresa, dal momento che sapevo che comunque andava d'accordo con la sua famiglia.

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