*Attenzione, sono presenti scene spicy, se siete sensibili slippage l'ultima parte.*
L'appartamento era molto più carino di quanto immaginassi. Piccolo ma luminoso. C'è solo una stanza, una cucina, un piccolo bagno ed un salottino, ma la parte più bella è la terrazza. Oltre ad essere piena di piccole piante rampicanti, c'era una piccola sedia di legno intrecciata, sospesa come in aria, su cui mi vedevo già a scrivere tutti i miei pensieri.
Ryan mi lasciò molto libera: rimaneva sulla porta mentre io giravo le varie stanze. Aveva uno sguardo compiaciuto che diceva tanto, ma non disse nulla più di quello che dovevo sapere sull'appartamento.
"Ci vivevo io fino alla scorsa settimana, ma è di mio fratello Luke. Io mi sono preso qualcosa di più grande e questo rimaneva vuoto." Disse lui mentre guardavo la vista dal balcone.
Mi girai verso di lui appoggiandomi alla griglia.
"Non mi sembra molto il tuo stile" dissi io audacemente. Lui incrociò le braccia e sembrò curioso di capire il perché di quella mia affermazione.
"Ti facevo uno da pareti bianche o grigie, arredamento minimal." Dissi io.
"Quindi tu pensi io sia uno stronzo, freddo, calcolatore e senza personalità?" disse lui e devo avere fatto davvero un'espressione imbarazzata, perché lui scoppiò a ridere.
"Non ti preoccupare. In realtà il posto lo aveva arredato la fidanzata di mio fratello. Però hai sbagliato sul grigio,.. è un colore che non tollero. O è bianco o è nero." Disse lui e mi ricordai del nostro incontro dopo che aveva perso. Non era disposto a cedere, preferiva perdere tutto, piuttosto che vincere senza meritarselo. Voleva combattere di nuovo con Elijah, perché sapeva che la sfida era stata sbagliata in tutti i sensi.
"Come sul ring..." lui rimase sorpreso dalle mie parole.
"Già...se non sono troppo invadente, come mai ti serve un posto da sola. Mi sembravate molto affiatati?" mi chiese e non sapevo veramente cosa rispondere ma poi penso che non devo nessuna risposta, ne a lui ne ad Elijah.
"Mi piace avere i miei spazi. Tutto qua." Dissi e lui gettò la spugna, probabilmente perché sapeva che non avrebbe ottenuto nulla da me.
"Okay...allora questo e quanto. Ancora interessata?" mi chiese lui ed io mi riguardai intorno. Riuscivo a vedermici in un posto come quello. Poteva diventare una bellissima tana in cui rifugiarmi.
"Certo. Come ci si organizza in questi casi?" chiesi io dal momento che quella era la prima casa che cercavo per conto mio.
"Si occupa di tutto mio fratello...è una persona molto onesta quindi sono sicura che ti farà un buon prezzo, considerando che fino ad adesso non ha mai ricevuto nulla su questo posto dal sottoscritto." Io annuii e poi lo vidi prendere in mano il suo borsone da palestra.
"Vai ad allenarti?" gli chiesi per poi subito dopo schiaffeggiarmi mentalmente. Ovvio che andava ad allenarsi.
"Già...l'ultimo incontro l'ho perso. Bisogna recuperare." Mi rispose lui e mi guardò intensamente.
"Vuoi....vuoi una mano da un esterno?" chiesi io titubante. Mi stavo cacciando nei guai da sola e lo sapevo. Ma una parte di me continuava a non vederci nulla di male.
"Vorrei essere sorpreso, ma qualcosa mi dice che ne capisci veramente qualcosa di boxe." Disse lui ed in quel momento le sue parole mi fecero veramente piacere. Il combattere per me non era mai stato qualcosa che avrei fatto a livello professionale, ma mi intrigava molto come ambiente. Sapevo però che con il mio trascorso, entrare in quelle cose sarebbe stato distruttivo. La rabbia che mi portavo dietro si sarebbe accumulata e sarebbe potuta essere letale in quella situazione per cui non ero mai andata oltra gli allenamenti in generale.
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CHIAROSCURO
ChickLitQuando arrivi a 20 anni senza aver mai vissuto un amore che ti consuma inizi a pensare di non essere "normale". Così si sente senza volerlo ammettere Tara Stone, che dopo aver passato la sua adolescenza confinata in una famiglia disfunzionale ed in...