Feltcliffe ~ Un amore inaspettato 3

Capitolo 27

Annabel appunto, fino a cinque minuti prima dell'inizio di quella nuova situazione, era sempre stata un'infermiera modello, attenta al suo lavoro e a ciò di cui i pazienti avevano bisogno.

Da un po' di tempo a quella parte però la giovanissima donna era passata dalla parte oscura, quella del male assoluto e alleandosi con il loro nemico numero uno, in quanto lo conosceva bene, visto che era nientemeno che il suo fidanzato, decise di rapirli.

"Forza." Disse la donna. "Entrate qui dentro!"

"Che cosa vuoi fare?" Le domandò Tom guardandola con attenzione e senza nessuna paura. "Allora?!"

"Uccidervi." Sorrise a quel punto la donna con un'aria molto sicura di se ed altrettanto arrabbiata. "È quello che vi meritate dopo avere dato la caccia al mio uomo per così tanto tempo!" Disse pensando anche al fatto che due settimane prima la donna non accettando il fatto che il fidanzato fosse in carcere, lo aveva fatto evadere con degli escamotage eludendo le guardie.

"Stavamo facendo solo il nostro lavoro signora!" Rispose a quel punto Nathan senza nessuna paura. "Gli uomini come il tuo meritano solamente di essere sbattuti in galera!"

"Zitto!" Urlò a quel punto la donna. "Non hai nessun diritto di parlare, proprio tu Capitano Smith!"

"E quindi che cosa vuoi fare? Tenerci qui segregati per sempre? Ti ricordo che siamo in un ospedale pubblico e in questo momento non hai nessuna via di fuga perché le persone qui presenti non vorranno finire nei guai come te, anzi, come voi. Oltre a questo ti renderai complice dell'omicidio di ben tre agenti ed un medico: questo significa ergastolo. Ne sei davvero sicura?"

"Sì, certo che ne sono sicura! Voglio solo il meglio per il mio fidanzato e di certo la sua vita non può, ma soprattutto non deve essere in carcere!" Disse con rabbia. "Voi gli avete rovinato l'esistenza."

"Certo." Rispose Nathan con sarcasmo. "Tutti i suoi sbagli, tutte le colpe che ha commesso non sono sue, no. Ha ucciso un suo complice ti ricordo e noi agenti di certo non gli abbiamo puntato un'arma sulla tempia per costringerlo. Che razza di ragionamento è questo?!"

Dopo quelle parole Annabel lo guardò per un attimo e proprio in quel momento l'evaso che cercavano con molta attenzione entrò dentro la stanza.