Capitolo 14

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Lydia pov

Non sapevo di certo che quella sera i mostri del mio passato sarebbero tornati a farmi visita anche perchè erano anni ormai che non facevo più incubi, che non ricoravo più il passato.

*Flashback*

Mamma "Ti abbiamo detto di no Lydia. Tu non frequenterai quella scuola. È solamente una scuola di drogati e piantala con quella cosa. Fa un rumore tremendo."

Io "Voi mi rovinerete solo la vita se continuate così. Io vi odio. Anzi odiarvi e poco, maledico il giorno in cui sono nata. Vaffanculo"

E detto ciò scappai in camera mia, chiusi la porta a chiave e presi il pacchetto delle sigarette che nascondevo sotto il materasso. Sgattaiolai fuori dalla finestra sul tetto e mi sedetti a guardare la pioggia. Era molto bella e sognavo sempre che un giorno il mio vero amore mi baciava con passione sotto la pioggia. Sentivo i miei genitori parlare fuori sulla veranda.

Mamma "Basta stasera ha esagerato. Ho deciso domani le farò preparare la valigia e la manderemo in collegio."

Papà "Si cara hai ragione, è ora che la smetta di trattarci così, noi lo facciamo per il suo bene, per il suo futuro."

Mamma "Già caro, e quando tornerà non troverà più quella cosa trementa che suona tutto il giorno. Voglio che sparisca tutto, cd, stereo e quella maledetta chiatarra e l'amplificatore."

Papà "Certo me ne occuperò io appena voi uscite di casa."

Quel giorno capii che se non me ne fossi andata sarei rimasta per sempre in quel posto. Preparai le valigie senza far rumore tanto non avevo molte cose, presi i miei risparmi che avevo messo da parte in tutto quel tempo, i moduli ovviamente con la firma falsa dei miei genitori e aspettai che andassero a letto. A notte fonda me ne andai lasciando solo un biglietto.
"Non cercatemi. Io non voglio essere vostra figlia. Addio."
E loro così fecero non mi cercarono e io inizia a vivere la mia vita lontana da loro, lontana tutto il mio passato.


*Fine flashback*

Mi svegliai di soprassalto sentendo delle lacrime rigare il mio viso. Non erano lacrime di dispiacere, ma erano lacrime amare, di un odio che non era ancora passato. Non avevo ancora perdoato ciò che mi volevavo fare. Mi volevano cambiare e non accettavano la ragazza che ero, la donna che volevo diventare. Spero che non mi abbiano mai cercata anche perchè la scheda telefonica l'avevo lasciata lì insieme al cellulare in modo che non mi potessero rintracciare. Mi sarei fatta viva io un giorno, se me lo sarei sentita. Però all'improvvisto mi venne un pò di nostalgia dei momenti belli che trascorrevo da piccola prima che tutto cambiasse senza un motivo. Da piccola i miei genitori mi amavano, non mi trattavano mai male. Decisi di fare una cosa che non avevo fatto da quasi sette anni, cioè sentire la voce dei miei genitori. Uscii nel terrazzo e mi fumai un'altra sigaretta e presi il cellulare. Decisi di chiamare per ricordarmi la loro voce, ma non avrei lasciato nessuna traccia di me infatti chiamai con il privato. Erano le 5 di mattina...e digitai il numero che diverse volte mi ero trovata a comporre e poi cancellare...dopo svariati squilli...

Mamma "Pronto?"

Non riuscii a rispondere, era cambiata la voce...sembrava un pò invecchiata...

Mamma "Pronto? Si può sapere chi è che chiama a quest'ora del mattino?"

Io "Ciao mamma."

Mamma "Lydia sei tu?"

Io "Si"

Mamma "LYdia dove sei, ti abbiamo cercato tanto, non ti abbiamo trovato da nessuna parte perchè sei scappata, perchè Lydia."

Io "Sai vi avevo sentito quella sera sulla veranda, mi stavate soffocando e presi la decisione migliore della mia vita. Via avevo chiesto di non cercarmi."

In sottofondo sentii la voce di papà, anche luo era invecchiato un pò.

Papà "Lydia..."

Io "Ciao papà, come stai?"

Papà "Io bene e tu? Hai una voce molto bella, sei cresciuta Lydia. Perchè ci hai fatto questo?"

Io "L'ho già detto a mamma. Avevo sentito tutto quella sera. Quello era il destino che voi avevate scelto per me ma non era ciò che io volevo. Sai papà ho inseguito i miei sogni è mi sono diplomata con 90 alle superiori e adesso ho fatto due corsi ed in entrambi ho preso 100 e lode."

Papà "Sono fiero di te. Sei diventata una donna, ma sotto sotto lo eri già da piccola, una piccola donna. Pensi di tornare a casa?"

Io "Papà io sono già a casa, questa e casa mia ma da domani me ne andrò dall'Italia e se me ne andavo senza salutarmi mi sarei sentita un mostro."

Papà "Dove andrai? Non scappare più, abbiamo capito."

Io "Mi dispiace papà, questa ormai è la mia vita e voi in un certo senso non ne fate più parte. Ho vissuto sette anni senza di voi e continuerò cosi. Addio papà, saluta tanto la mamma."

Papà "Aspetta c'è una persona che vorrebbe parlarti altri 10 minuti perfavore."

Io "Ok."

Papà passo la cornatta ad una bambina...ma chi era?

Madison "Ciao tu sei Lydia?"

Io "Si, tu chi sei?"

Madison "Ciao io mi chiamo Madison, ho sei anni, sono la tua sorellina."

Mi cadde il mondo addosso, avevo una sorella e neanche lo sapevo. Ma non dovevo cedere non potevo.

Io "Ciao Madison. E' un piacere conoscerti."

Madison "Credi che un giorno ci conosceremo? Mamma e papà hanno detto che con te hanno sbagliato e che non faranno lo stesso errore anche con me. Ma io voglio conoscerti. Ma loro non mi portano da te."

Io "Sai Madison la mamma e il papà non ti portano da me perchè non sanno dove sono. Mi dispiace piccola, ma ti faccio una promessa, tu non hai colpa con il passato e per questo ti scriverò sempre delle lettere che ti spedirò ma non avrai mai il mio indirizzo ne il mio numero. Sarò io a mettermi in contatto con te. Capito piccola Mad?"

Madison "Ok, ma me lo prometti?"

Io "Promesso."

Madison "Ti ripasso mamma. Ciao Lydia, ti voglio bene anche se non ti conosco"

Io "Te ne voglio anche io piccola Madison un giorno ci icontreremo quando sarai più grande ti rivelerò dove sono."

Mamma "Non volevo che lo scoprissi così"

Io "Non fa niente ma non negategli di vivere la vita come meglio crede, lasciatele fare i suoi sbagli e appoggiatela come non avete fatto con me. Le ho promesso che mi terrò in contatto con lei e che le scriverò lettere, ma non avrete mai il mio indirizzo o numero. Io con voi non voglio avere niente a che fare. Solo con la piccola Madison che con il passato non centra. Addio mamma Saluta papà."

Chiusi la chiama prima di diventare ancora più debole di quello che ero. Avevo una sorella e non ne sapevo niente. Non so nemmeno come è fatta. Ma la chiamerò molto presto e magari le darò il mio indirizzo skype così la potrò vedere. Dopo quella chiamata crollai sul divano in un sonno profondo.

Never Say Never {SOSPESA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora