I comportamenti, i fatti, i caratteri e le vicende sono puramente inventati. Non intendo danneggiare o diffamare in alcun modo i personaggi reali presenti nella FanFiction
Grazie e Buona LetturaCapitolo due: Come Tutto Ebbe Inizio
POV MARY
Scendo le scale della mia villa per arrivare al piano inferiore, si sentono solo il rumore dei miei tacchi. Alcuni odierebbero in silenzio che si crea, bhè lo odio anch'io. Arrivo nel salone e sento dei rumori che provengono dalla cucina. Mi fermo improvvisamente per essere certa-Kate sono io- sento pronunciare
Tiro un sospiro di sollievo e continuo a camminare, mi appoggio allo stipite della porta osservandolo mentre mette a posto la spesa nel frigo sicuramente portata da lui
-Come sei entrato?- alzo un sopracciglio
Faccio girare nella mia direzione mio padre. Un uomo di quasi cinquant'anni anche se non li dimostra, con capelli lunghi biondi, fisico palestrato, alto e sempre col sorriso
-Questa casa l'ho comprata io quindi ho un doppione delle chiavi di ingresso- annuisco
-Capito... devo far cambiar la serratura- esclamo facendolo ridere
Mi avvicino e gli do' un bacio sulla guancia e successivamente lo abbraccio
-Giorno papà- sussurro
-Giorno piccola mia- mi stringe a lui
-Perché sei qui?- ci stacchiamo
-Tua madre mi aveva detto di portarti qualcosa da mangiare perché sappiamo che non vai mai ad un supermercato... e poi ho ascoltato la telefonata- annuisco
-Come stai?- mi domanda
-Bene- sussurro
-Mary...- lo fermo
-Davvero sto' bene, sto' riprendendo la mia vita poco a poco. È passato meno di un anno ed è normale avere delle ricadute ma in generale sto' bene- dico convincente per convincere più lui che me
Ma alla fine è così, a parte alcuni incidenti di percorso in generale va' bene. Ora sto' bene. Mi lascia un bacio sui capelli
-Che ne dici di andare a fare colazione?- storco il naso
-Lo prendo per un si- si allontana
-Ma...-
-Ti aspetto in auto- apro la bocca per ribattere ma è già andato via
Scuoto la testa. Proprio niente da fare.
*****
Guardo quasi con disgusto tutto quello davanti a me e poi guardo mio padre. Ha ordinato di tutto, davvero di tutto. Potremmo sfamare un esercito intero. Una ragazza di diciassette anni attenta alla linea non riuscirebbe a mangiare neanche un decimo di tutto questo
-Io dovrei mangiare tutto questo?- alzo un sopracciglio
-Si, sei troppo magra- roteo gli occhi
-Ma se io sono sempre stata così!- protesto
-Mangia qualcosa. Fallo per me- mi guarda con occhi da cucciolo neanche se fosse un bambino piccolo
-Ok- sbuffo prendendo in mano un cornetto alla crema
Sarà una mattina pesante, già me lo sento!
*****
Mio padre parcheggia fuori dalla casa discografica nel parcheggio privato. Usciamo e mi appoggio alla sua auto nera