Intervista

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Capitolo dieci: Intervista

Vsto che è San Valentino riusciamo ad arrivare a due recensioni? grazie in anticipo

-Mary svegliati, farai tardi all'intervista- sento gridare ma non gli do peso e continuo a dormire

Ho passato tutta la notte a messaggiare con Justin e ho dormito pochissimo. La porta di camera mia si spalanca, le tende si aprono e qualcuno mi scopre

-Ho sonno- mi lamento ancora assonnata

Sento quel qualcuno prendermi di peso e apro di scatto gli occhi

-Ma che diav... papà mettimi subito giù- grido

-Farai tardi... quanto pesi- mi mette giù davanti alla porta del mio bagno

-Scusami se sono cresciuta- dico sarcastica

-E poi sei tu che stai invecchiando!- gli faccio la linguccia

-Sei sempre così di buon umore di prima mattina- scherza andandosene

-Fai veloce- strilla

-Capito capito- sbuffo ed entro in bagno

Mi guardo allo specchio ancora addormentata. Come sono conciata? Capelli scompigliati e pieni di nodi, occhiaie sotto gli occhi, maglietta in disordine. Questo stato di prima mattina dimostra che io sia una persona normale come gli altri, anche se quegli "altri" mi credono speciale essendo un'attrice. Non capisco cosa ci trovano, il mio viso è conosciuto. Ecco cosa mi differenzia dagli altri. Decido di non pensarci e di muovermi piuttosto. Dopo essermi lavata velocemente vado nella mia cabina armadio e indosso dei jeans blu, una maglietta nera larga che mostra l'ombelico con scritto in bianco "Okay? Okay!", stivaletti con poco tacco sempre neri. Mi trucco con elyner nero e labbra al naturale mentre i capelli stranamente sono lisci. L'intervista andrà in televisione ma non sarà in diretta, quindi ora la registriamo e in serata verrà trasmessa in televisione. Sono in un ritardo pazzesco. Scendo in cucina e afferro un toast al volo

-Mary non ti fermi a mangiare?- domanda mia madre

-Sono in ritardo- saluto tutti

Entro in auto e sfreccio verso lo studio. Sento il telefono squillare e dopo alcuni tentativi lo trovo; metto in viva-voce

-Pronto?-

-Sei in ritardo ma si può sapere dove diavolo sei?- sento gridare

-Mi potresti dire chi diavolo sei piuttosto?- domando retorica

Un mio grande difetto. Non controllo mai chi mi chiama e non riconosco mai le voci al telefono. Devo togliermi questo vizio di rispondere senza sapere chi è oppure spengo il cellulare. Preferisco la seconda.

-Sono Miley razza d'idiota- roteo gli occhi per la finezza di Miley

-Miley sei sempre molto gentile, fortuna che sono la tua migliore amica! E poi che ci fai tu li?-

-Ho anch'io un'intervista- dice ovvia

-E i ragazzi mi hanno chiesto di chiamarti! Dove sei?- continua

-Ho appena parcheggiato- scendo dall'auto

-Ok, ti aspetto su-

Arrivo nella stanza e subito dopo avviso del mio arrivo. Individuo subito i ragazzi mentre ridono tra di loro. Forse ho raggiunto il mio obbiettivo, farli tornare uniti. Ci servirà tempo però ma quello non manca. Mi sento toccare la spalla e mi giro

-Giorno- mi dice

-Buongiorno Miley- mi porge un cappuccino

-Non hai fatto colazione- precisa

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