Serata Di Beneficenza

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Vi interessa ancora la storia?

"Quando ti viene una nostalgia,
non è mancanza, è presenza,
è una visita, arrivano persone, paesi,
da lontano e ti tengono un poco di compagnia"

Capitolo cinque: Serata Di Beneficenza

-Ragazzi potete fare una pausa- annuncia Simon e non ce lo facciamo ripetere due volte

Io mi alzo stiracchiandomi le gambe, il mio sedere è diventato quadrato a furia di stare seduta su quella sedia. È difficile scegliere delle canzoni che faranno parte dell'album. Ne ho lette tipo cinque in mezzora e nessuna mi è piaciuta. Io e Louis abbiamo anche cercato di modificarle ma niente. Ho davvero bisogno di una pausa. Harry è il primo ad alzarsi ed esce, Louis va' a chiamare la sua ragazza che è tornata in Inghilterra mentre Niall va a prendere da mangiare. Gli altri rimangono li'

-Arrivo subito- esco da quella stanza

Prendo un respiro profondo. Finalmente aria! Inizio a camminare e raggiungo il terrazzo. C'è un leggero vento che mi accarezza il viso e mi muove di poco i capelli lasciati sciolti. Mi godo quella sensazione meravigliosa quanto semplice. È come essere accarezzati lentamente dal fresco vento, offrendomi una sensazione di benessere. Ammiro il panorama della bellissima Los Angeles dal grattacielo della casa discografica. Le persone da qui sembrano delle formiche e va tutto così di fretta, tutto si muove. Chi per lavoro, chi per impegni personali, chi per non farsi perdere l'ultima offerta da H&M, chi per raggiungere l'aereoporto, chi per andare a fare colazione al bar più vicino. Poi che chi è fermo. Ragazzi che sono andati al parco a godersi questa giornata soleggiata, chi è seduto alla panchina a leggere il giornale o un libro, chi vicino ad una macchina ad aspettare la propria fidanzata che esca dall'appartamento, chi è rimasto a casa e si rilassa sul comodo divano del salone mentre guarda la televisione, che chi si prende una pausa dal lavoro, chi prende il sole sulla bellissima spiaggia di Los Angeles.

Poi ci sono io. Che tra una pausa e l'altra vengo qui a godermi questa bellissima vista. Le persone vanno e vengono e non si accorgono di cosa si perdono. Non si accorgono del tempo che passa davanti ai loro occhi. A quante occasioni perdono, opportunità. Danno per scontato molte cose e non capiscono che questi giorni non torneranno mai. Ma io si. Mi sono accorta che mi sto perdendo un sacco di cose. Per prima cosa non vedrò i miei fratelli crescere.

Non ci sarò quando Maddox vorrà imparare a guidare e non potrò insegnarglielo, non lo vedrò diventare un uomo e non potrò accompagnarlo nel suo percorso. Non vedrò Zahara quando diventerà un'adolescente, quando inizierà a litigare con i miei genitori nella fase di "ribellione" e nella sua formazione io non le sarò accanto. Non vedrò Pax alla sua prima partita di calcetto e gridare dai spalti il suo nome quando farà goal.

Non ci sarò per Shiloh quando avrò la sua prima cotta e io non potrò aiutarla quando soffrirà per un ragazzo o quando si innamorerà veramente. Non rassicurerò Vivienne al suo primo giorno di scuola e non potrò andare a vedere il suo saggio di danza per ammirare quant'è brava. Non aiuterò Knox quando vorrà fare colpo su una ragazza e vorrà qualche consiglio da me.

Non potrò esserci e questo mi fa male. Quando loro cadranno io non potrò aiutarli a rialzarsi. Mentre i miei genitori tra un film e l'altro prendono qualche settimana di pausa io no. Come finisco un film il giorno dopo c'è ne subito un altro e un altro ancora. Se non è un film è un evento benefico, se non è un evento benefico è uno spot pubblicitario, se non è uno spot pubblicitario è la settimana della moda, e così via. E in questo modo mi perdo tutte queste cose che possono essere insignificanti ma per me sono la cosa più importante al mondo. Sono le piccole cose che contano, i gesti contano più delle parole. Ogni volta che avevo una delusione o quando avevo bisogno di qualcuno la mia famiglia c'era sempre e io non c'ero mai. Quando avevano bisogno di me io ero dall'altra parte del mondo e non potevo raggiungerli, non potevo dire "Io ci sono". Io non ho mai detto a nessuno "Io ci sono", perché io non c'ero mai. E soprattutto sapevo che sarebbe stata una bugia, un'enorme e assoluta bugia. Quando io sono caduta i miei genitori erano e sono la mia roccia. Mi hanno aiutato a rialzarmi quando io non ce la facevo e sono diventata più forte di prima. Prima quando ero più giovane mi dicevo "Avrò tempo per stare con loro, la vita è lunga". E pensavo solo alla mia carriera e il resto era superficiale. Poi è accaduto quello che è accaduto e le cose sono cambiate. Io sono cambiata. Mi sono presa le mie responsabilità e ho sostenuto la mia famiglia, mi sono presa cura dei miei fratelli e ho cresciuto i due gemelli ma quando le cose sono migliorate è tornato il lavoro che mi ha sommerso a causa dei contratti che avevo firmato alcuni mesi prima e ai quali non potevo ignorare o rifiutare. Sono andata via dalla mia famiglia e li vedevo pochissimo, li vedo pochissimo. Ma le cose dovranno cambiare. Non posso continuare così. Mi sento male al solo pensiero. Subito dopo il tour mi prenderò un lungo periodo di pausa per recuperare tutto il tempo perso, sacrificherò anche la mia carriera per la mia famiglia. L'ho capito il tempo prima che fosse troppo tardi. Mi scappa una lacrima e subito l'asciugo. Non voglio che gli altri mi vedano debole, io non sono debole. Non posso essere debole. Cerco di pensare ad altro altrimenti scoppio a piangere...

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