La Bad-Girl è tornata

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Capitolo Quarantuno: "La Bad-Girl è tornata"

I giorni passarono in fretta. Il tour iniziò ufficialmente il tre marzo, per terminare poi il dieci settembre. Sei mesi di pura musica. 129 date. Cento città. Tantissimi abiti di scena. Scalette. Aeroporti. Fan. Paparazzi. Poche ore di sonno. Alberghi. Con il sole, con la pioggia. Con il freddo, con il caldo. Noi eravamo comunque la e cantavamo davanti a migliaia di persone.

La parte più bella? I fan che cantavano con noi.

Sono passati due mesi dalla fine del tour. Siamo a metà novembre. E ancora non me ne capacito. Aver visitato e cantato in tutte quelle bellissime città è stato strepitoso. Apro il mio album, regalatomi da Harry lo scorso natale. Avevamo deciso di metterci i principali eventi che ci avevano convolto, di volta in volta. Ci sono le foto delle città che ho più amato. Londra, Los Angeles, New York, Vancouver, Dublino, Parigi, Milano, Verona, Berlino, Sydney, Tokio. Wow. Ogni volta che scendevo da un aereo sapevo che quella città avrebbe fatto qualcosa di unico che sarebbe rimasta impressa nella mia memoria. Tante persone ci hanno accompagnato in questa esperienza, persone che alla fine diventano come la tua seconda famiglia. Poi tanti sorrisi, risate, figuracce. Appena possibile i miei genitori venivano a qualche tappa. Mi fissavano la, si godevano lo spettacolo, e sorridevano. Anche le famiglie dei ragazzi a volte venivano, mi facevano spesso tante domande. "Come fa una ragazza in tour con cinque ragazzi?". Bhe me lo sono chiesta spesso anch'io. Ma c'era Harry con me. Eravamo molto uniti. Come posso dimenticare la mia gelosia verso Lou? La loro parrucchiera personale? Gli ronzava sempre intorno, e mi faceva saltare sempre i nervi. Alla fine l'ho fatta mettere al suo posto dov'è giusto che fosse. In Germania rividi Tom, Tom Beck. Un mio ex "storico". La nostra storia non era del tutto normale, abbiamo diciassette anni di differenza. Una sedicenne con un trentasettenne. Ora mi viene da ridere, era davvero assurdo. Ma non mi pento di niente. Lui fu il primo che mi incoraggiò a scrivere una canzone, anni fa. Per questo ha lasciato il segno, è stato un piacere rivederlo. Ci siamo parlati come amici di vecchia data, ed è quello che siamo rimasti. E come dimenticare l'attacco di asma di Harry? Mi preoccupai a morte, rimasi un interno giorno in ospedale. Stavamo la, con gli altri, a parlare come nulla fosse del più e del meno. Lui stava accanto a me, rideva, mi guardava ed io sorridevo. Eravamo felici. Poi si è messo una mano vicino al cuore, la sua espressione si pietrificò all'istante. Tutti ci preoccupammo, capimmo che c'era qualcosa che non va. Si accasciò, tra le mie braccia. Iniziò a faticare, non riusciva a respirare. Io non sapevo come muovermi, iniziai solo a tremare, neanche la voce usciva dalla mia bocca. Fortunatamente c'erano dei paramedici, come sempre in tour. Lo portarono subito in ospedale. Alla fine non era niente di grave, ma una piccola parte di me era terrorizzata all'idea di perderlo. Lo abbracciai forte, non riuscivo a staccarmi da lui quando tornammo in albergo. Era stato un sollievo per me dormire accanto a lui quella sera. Non chiusi occhio, avevo paura di un altro attacco, ma almeno era accanto a me.

Volto pagina. Un foto subito dopo il la fine del tour. Io e Simon con un contratto in mano, avrei inciso un album con canzoni scritte da me, già scritte durante il tour. Quando mi venivano le parole le mettevo nero su bianco. E così nacque Bad-Girl. Racconta chi sono, quello che ero e quello che voglio diventare. Me stessa, ecco. È un qualcosa che esce dal cuore, spontanea, è come se scorresse nelle mie vene. L'album verrà pubblicato tra un mese, a metà dicembre. Non sono più nella pelle. Le prevendite sono già alle stelle.

I ragazzi, dopo la fine del tour, pubblicheranno tra qualche giorno il loro nuovo album, Four. Uno stile diverso, ma straordinario. Peggio di una droga.

Giro un'altra pagina, io e lui sul red carpet degli Teen choice Awards a fine agosto.

Diceva che quel vestito era troppo corto, quindi lo cambiai all'ultimo minuto indossando un abito blu con le spalline e tacchi aperti. Lui aveva una camicia bianca e dei pantaloni scuri. Anche se i riflettori erano puntati su di noi, ci siamo divertiti come mai. Anche se quella volta la Swift rischiò di brutto, riuscii a trattenere il mio istinto omicida.

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