Holmes Champel

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Capitolo Trentasette: Holmes Champel

Mentirei se ti dicessi che non c'è mattino che non mi alzo pensando a lei

Una porta sbatte violentemente e scatto nel sonno. La schiena mi fa male, e questo non è il massimo visto che devo affrontare tre ore di viaggio in auto. Alla fine io e Mary abbiamo avuto un'altra discussione e sono finito a dormire io sul divano. In casa mia per altro, ma non avrei mai lasciato che fosse lei a dormirci. Mi avvicino alla finestra vicino alla porta e la noto fuori mentre si mette la giacca della tuta abbinata ai pantaloni blu; poi esce dal cancello. Si muore di freddo ma lei va comunque a correre di prima mattina, tipico di lei. Vado in camera nostra e mi faccio subito una doccia. Indosso un pantalone della tuta grigio aderente, una felpa bianca e converse bianche. Inizio a preparare la mia valigia e farò anche quella di Mary dopo. So che se non le impongo in qualche modo di venire, rimarrebbe qui ed io non riuscirei mai a far capire a mia madre quanto lei sia importante per me. Metto la mia valigia nel bagagliaio della mia auto. Proprio in quel momento la vedo entrare nel cancello e poi in casa, senza degnarmi di uno sguardo. Ha corso per un'ora e mezza maledizione. Entro in casa e vado da lei. La vedo prendere i vestiti necessari prima di chiudersi in bagno. A quel punto prendo la sua valigia e inizio a fargliela, le metto un po' di tutto.

-Che stai facendo?- si avvicina a me già pronta

-Ti preparo la valigia-

-Per quale motivo?-

-Perché tra un'oretta partiamo?-

-Per andare dove? Dai tuoi? Vacci da solo- cerca di togliere le cose

-No tu vieni con me-

-Non provarci, io non vengo- urla

-Non ti sto chiedendo molto, solo di passare una settimana a casa dei miei-

-Ah si così potranno giudicarmi-

-E' proprio quello che voglio evitare, voglio che ti conoscano-

-Harry - mi fa fermare e prende un respiro profondo - Come pensi che possano accettarmi i tuoi? Hanno visto solo l'attrice-

Continuo a mantenere il contatto visivo tra noi due -Ti prego, voglio che tu vieni con me. Voglio che mia madre ti conosca, solo così può capire quanto tu sia importante per me- la guardo negli occhi

Sbuffa e continua lei a preparare la valigia senza dirmi nient'altro. Cerco di abbracciarla da dietro ma lei si scossa non lasciandomi neanche la possibilità di toccarla. Spero di aver fatto la scelta giusta, per tutti.

*****

-Non è scomodo viaggiare con i tacchi? Soprattutto se così alti- la guardo e poi riporto subito lo sguardo sulla strada

Siamo partiti da circa un'ora e non mi ha rivolto una parola da casa. Ha lo sguardo sulla strada e le braccia incrociate al petto. Per rompere il ghiaccio ho usato la prima scusa che mi è venuta in mente; infatti ha indossato delle scarpe a stivaletto allacciate davanti e con tacco di almeno 15cm. Non so come fa su quei trampoli a mantenere l'equilibrio.

-No-

Si guarda le unghie e lo smalto nero; mi vuole evitare in tutti i modi.

-Avanti Mary... non ti sto chiedendo molto-

-Voglio che tu e mia madre andate d'accordo-

-Siete le donne della mia vita...- sospiro

La vedo alzare gli occhi al cielo

-Puoi accendere il riscaldamento?- esclama solamente

-Cazzo rispondimi- stringo il volante

-Harry cosa vuoi che ti dica? Ho già affrontato cose del genere, con persone che mi giudicano credendo di conoscermi solo perché leggono cosa dicono i giornali su di me... non dipende da me. Ma da loro-

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