Capitolo Undici: In Camera Da SoliApro gli occhi di prima mattina e, stranamente, sono di buon umore. Sono le otto di mattina. Mi metto prima seduta sul letto e quando mi sono collegata col mondo esterno mi alzo. Apro le tende e successivamente anche il balcone. Inspiro l'aria fresca di Los Angeles e mi beato di quel momento chiudendo gli occhi. A Los Angeles il tempo è sempre molto bello e solare. Rare volte piove e non nevica da... non mi ricordo neanche l'ultima volta ha nevicato! Infatti non passo mai il natale a Los Angeles, mi piace l'aria natalizia fatta dalla neve, freddo, giubbotti pesanti. Sono una ragazza che ama la pioggia e il brutto tempo. Ma stranamente questa mattina sono felice che sia una giornata soleggiata. Forse è dovuto all'intervista del giorno prima, nella quale mi sono tolta un peso... ma non può essere! Sicuramente sarà perché alle sette di questa sera salirò sul red carpet per la prima del nuovo film, si è per quello! Richiudo il balcone lasciando comunque le tende aperte e vado nel bagno. Inizio a far riempire la vasca. Oggi non ho voglia di fare niente, mi rilasso e... spengo il cellulare prima che qualcuno mi chiami e mi incastri in qualcosa. Dopo averlo spengo torno in bagno e chiudo la porta a chiave. Mi immergo nell'acqua e me la prendo comoda. Dopo un'oretta esco dalla vasca e mi avvolgo nell'accappatoio che copre giusto il necessario. Asciugo i capelli con lentezza e mi tocco le punte blu. Forse è ora di togliermele, dopotutto i capelli sono molto lunghi, mi arrivano a più di metà schiena, e tagliarli un poco non mi farà male, ricresceranno. Dopo che sono asciutti mi metto l'intimo nero in pizzo. Vado nella cabina armadio e sono indecisa su cosa mettere. Io indecisa... ripensandoci la giornata non è iniziata tanto bene! Alla fine decido per del leggins neri aderenti e una maglietta enorme bianca con le maniche a pipistrello e ai piedi converse nere. Guardo l'orologio e sono le dieci e mezza. Alla buonora! Scendo le scale e non c'è nessuno. Strano in casa c'è sempre un trambusto. Vado in cucina e prendo un succo di frutta. Lo bevo e sento delle voci, mi affaccio alla finestra e vedo in giardino i miei fratelli mentre giocano con i miei genitori. Sorrido a quella scena e decido di raggiungerli. Mi avvicino cautamente come per non farli accorgere della mia presenza
-Mary- grida Vivienne che è la prima a notarmi poi tutti gli altri si accorgono di me
Mi corre in contro e la prendo in braccio al volo
-Buongiorno piccolina- le do' un bacio sulla guancia
Tra me e Vivy c'è sempre stato un legame speciale, anche se ha solo cinque anni. In un certo senso l'ho cresciuta io visto che mia madre non stava molto bene. Mi considera come una seconda mamma/sorella maggiore. Ma in generale sono legata a tutti.
-Finalmente ti sei svegliata, pensavamo fossi andata in letargo- scherza Maddox
-Hei! Tu perché non vai a chiamare la tua fidanzatina inglese? Ora a Londra sono le quattro di pomeriggio- gli faccio notare
-Giusto- lo vedo correre dentro casa
Scoppio a ridere, rimetto giù Vivienne che torna a giocare con gli altri
-Dai lascialo perdere, è il suo primo amore- ride mia madre
-Fino a prova contraria stai ridendo anche tu- mi siedo accanto a lei sull'erba
Porta delle ballerine nere, dei leggins grigi e una maglietta aderente nera. È seduta a gambe incrociate mentre osserva gli altri. I ragazzi tornano a giocare con mio padre mentre io e mia madre rimaniamo qui a guardarli
-Ti ricordi del tuo primo amore?- ci penso un po' su
-Io non mi sono mai innamorata- determino dopo
-Si invece... aspetta come si chiamava?... Robert... si Robert! Era Canadese-
-Non ero innamorata... era solo una cotta passeggera. Dopo una settimana che stavamo insieme mi ero già stancata- alzo le spalle
