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qualcuno bussa alla porta: ambra entra in camera facendomi sobbalzare. arianna si gira nervosa tra le coperte e mi sento obbligata a stringerla per coprirla.
"è nuda, va via"
"ok scusa".
richiude la porta e inizia a parlare da fuori.
"muovetevi, a momenti tua madre sarà qui perché deve portare delle cose. non ti consiglio di farti trovare con una ragazza nuda a letto".
casco dal letto e inizio a lamentarmi: mia madre? ma cosa vuole mia madre?.
"se vuoi me ne vado, scusa del disturbo seria".
"no, perché? resta".
inizia a vestirsi e a spiegarmi che alberto la sta aspettando in studio da mezz'ora.
"grazie di tutto"
"ma di che? tranquilla" la rassicuro.
mi avvicino per darle un bacio sulla guancia, ma lei fa lo stesso e ci schiviamo.
"non ci credo"
"dammi un bacio a modo dai".
gliene lascio uno sulla guancia e la accompagno alla porta.
"ao ci sentiamo eh"
"ovviamente"
"ti farò amare il caffè".
se ne va lasciandomi sulla porta: quanto è buffa.
mentre chiudo la porta mi scappa una risata e scuoto la testa.
appena mi giro, però, vedo alba e ambra a braccia incrociate che mi osservano.
"beh?"
"cosa?" domando confusa.
"che avete fatto?"
"le ho fatto da madre stanotte, solo questo"
"solo?" chiede ambra "era nuda".
"certo, aveva caldo"
alba sbuffa e si allontana: "speravo che te la fossi fatta, ma quanto ci metti?"
"ma sono etero"
"hai mai avuto un ragazzo?" domanda lei guardandomi male.
"no. cioè sì, ma non serio"
"appunto! non ti interessano, stai solo a parlare della bellezza di taylor swift e di tutte le ragazze che vedi".
confusa mi siedo e inizio a riflettere: ma io ho mai provato qualcosa per un ragazzo?
"vabbè, cosa vuol dire?" chiedo.
"eh, vuol dire che preferisci la figa"
"smettetela voi due".
"ringraziaci quando ti faremo mettere insieme a lei. ariete, ragazzi. ha fatto colpo su ariete!" urla alba, rompendomi i timpani.
"cazzo dici"
qualcuno suona alla porta: è sicuramente mamma.
"ciaoo, ciao ciao" dice entrando.
mi fa morire.
"mamma, ciao! come va?"
cerco di far finta di non aver guardato le tette ad una ragazza per tutta la notte.
"allora? come state?"
"bene" rispondiamo all'unisono.
"oggi pensavamo di andare a fare shopping all'euroma, vero?".
non ne sapevo niente, ma annuisco.
"va bene, io sono qui per darvi queste cose: le ha comprate zia" dice guardandomi.
"vestiti, cose varie per la casa, cibo, boh".
ridacchio e la ringrazio.
"come andate all'euroma?"
"ci portano degli amici" risponde alba.
mia madre capisce e decide di andarsene per non trattenerci.
quando esce dall'appartamento mi ritrovo a fulminare le due con lo sguardo: "ma cosa cazzo dite? andiamo seriamente laggiù?"
"certo!".
sbuffo e vado a vestirmi.
dopo aver sbattuto più volte le ante dell'armadio torno dalle mie amiche.
"perché sei così nera stamani?"
"morite".
"ale e marco sono giù, datti una mossa".
scendo senza rispondere. cosa dovrei fare mentre flirtano e si limonano? che palle.
arrivati al centro commerciale iniziano a girare tutti i negozi, mentre io resto seduta da una parte e non mi muovo.

"ao dove sei?".

arianna arriva sempre nel momento giusto. come farei senza di lei.

euroma

con questi che si limonano
ogni due secondi

vengo io

ok muoviti

esci, sono qui fuori

ah

esco dal centro commerciale e mi ritrovo un'arianna sorridente. "alberto mi ha pisciata e non sapevo cosa fare, scusa".
alzo le spalle e la abbraccio.
"seriamente, mi stai salvando, grazie".
"naah, tranquilla. sono venuta con danny, vuoi che ti portiamo da qualche parte? a casa? dimmi te"
"tua".
mi fa l'occhiolino e mi trascina in macchina di daniele.
"ciaoo".
lo saluto e mi siedo davanti.
"direzione?"
"casa mia" risponde lei.
avverto le ragazze via whatsapp e torno a guardare la strada.

"accomodati pure" dice.
appena entro vedo un ragazzo alto: so bene chi sia.
"piacere alessandro"
"per gli amici ambro" precisa arianna.
"piacere, venere".
"aspetta un secondo" dice ambro, guardandomi dalla testa ai piedi. "io ti conosco".
stringo gli occhi e prego.
"ma sì, sei la venere delle mie dirette. sei seria? oddio cosa ci fai qui?!".
"oddio" rispondo solo. mi abbraccia e mi batte il cinque.
nel frattempo arianna ci osserva con le mani sui fianchi.
"scusa, mi seguivi e non me lo hai detto?"
"non te l'ho detto?".
mi gratto la nuca e sorrido imbarazzata.
pensavo che fosse arrabbiata, ma invece è tutto il contrario.
"vuoi un caffè? ah".
scoppiamo entrambe a ridere mentre ambro ci guarda confuso.
"un tè?"
"vai" rispondo affermativa.

frosinone // arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora