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"mi hai rotto il cazzo, venere".
"ma che cosa ho fatto?"
"tu non mi ami!".
la guardo con gli occhi spalancati e scuoto la testa.
"ma che cosa dici?"
"tu non mi ami, venere. tu pensi solo a te stessa, tu non mi consideri mai, mi guardi con superficialità, non mi baci più come una volta, non mi guardi più come una volta. è come se fossi morta per te, sembra che sia una sconosciuta. nemmeno scopiamo, appena ti tocco ti sposti e scuoti la testa. manco ti bacio il collo, pensi che sia sporca? cosa ti fa così schifo di me? cosa ho sbagliato? io ti amo, questo è sbagliato forse".
ha parlato tutto di un fiato e ora mille lacrime le scorrono sul volto.
"arianna... non fare così".
mi avvicino e la abbraccio: sembra starci effettivamente, ma dopo qualche secondo mi sposta.
"ti prego vai via e non tornare più"
"amore, ti prego, stai fraintendendo tutto"
"e non mi chiamare amore. smetti di mentirmi, santo cielo".
"pensi che io non ti ami? arianna, farei di tutto per te".
"se mi ami vattene, allora"
"no, non voglio andarmene ari"
"allora ti sei risposta da sola".
la guardo, completamente distrutta.
"e sai una cosa? penso che le cose che provo per te siano così concrete e forti che non merito di farmi trattare così. io merito qualcuna che ricambi"
"ma sei stupida? porca puttana, io ho riniziato a stare bene grazie a te"
"probabilmente è l'unica cosa buona che ho fatto. ne vado fiera, ma ora sparisci"
"arianna, mi farò del male"
"allora la nostra relazione era basata su questo? sto con arianna del giaccio così non mi faccio male? figo, hai raggiunto il tuo sogno da adolescente sfegatata, hai visto nuda ariete, hai baciato ariete. ora puoi anche finirla qui. le tue cose sono nella busta"
"vedi di non dire cazzate, non-"
"pensi solo a te stessa, pensi di star male solo tu. vattene venere, porca troia, non ce la faccio più".
le tiro uno schiaffo, nemmeno troppo forte a dire la verità. è come un cristallo per me, infatti credo di averla accarezzata.
"vai via!".
sta volta ha veramente urlato a squarciagola, così tanto che ambro esce dalla stanza correndo.
"ragazze"
"vattene!"
"arianna, cosa stai facendo?" domanda il ragazzo.
"non ti voglio più vedere".
prendo la busta ed esco dalla porta. addirittura la sbatto così forte che sento il terreno tremare per un secondo.
è una stronza, o magari è solo colpa mia.
non vuole più vedermi, è finita.

vado a farmi un panino e torno...

frosinone // arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora