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sistema il colletto della mia camicia e mi guarda fiera dalla testa ai piedi.
il treno si è appena fermato di fronte a noi, mi prende per mano e mi aiuta a salire.
troviamo un posto in alto e ci guardiamo per decidere da chi debba essere occupato il posto al finestrino.
"la scorsa volta ci sei stata tu"
"cazzo dici?! siamo state una di fronte all'altra".
"uffa" dico.
continuo a camminare e ci mettiamo ai posti a quattro, così entrambe possiamo usufruire del finestrino.
"perfetto".
abbiamo un'ora di treno, quindi vorremmo passare il tempo a riposare.
magari non dormiamo, ma almeno ci rilassiamo un po'.
"amore, listen to me".
alzo la testa e la guardo, nascondendo il mio sorrisino divertito.
"non lo so, sei carina"
"tu sei carina ao".
mi fa l'occhiolino e si rannicchia per bene.
quando arriviamo alla stazione sono obbligata a scuoterla, cosa che mi infastidisce perché quando dorme è un angioletto.
"amore" sussurro.
lei apre leggermente gli occhi, scuote la testa e li richiude.
"siamo arrivati, dai, dormiamo in hotel".
finalmente sembra svegliarsi ufficialmente. prova ad alzarsi senza cadere ma sono obbligata a reggerla.
"andiamo, su".
quando scendiamo dal treno chiude gli occhi, probabilmente la luce le ha dato noia.
"ci sei?"
"no, forse".
cerca la mia mano e inizia a camminare come se non si fosse mezza accecata.
"dov'è l'hotel?"
"qui vicino" risponde. è veramente presa a male e fa ridere il suo faccino scontroso.
uscite dalla stazione la vedo sbadigliare
"oh buongiorno eh".
si ferma e si gira verso di me, per poi abbracciarmi, nascondendo la faccia tra il collo e la spalla.
"ho sonno".
"dopo dormi, prima arriviamo e prima ti sdrai".
"sì, è vero".
si scolla dall'abbraccio ma non smette di fissarmi. "mi dai un bacio?".
annuisco e la bacio.
"ora sono sveglia, vai andiamo".
trattengo le risate mentre mi trascina per le strade di frosinone.

"un letto, che bello" afferma buttandocisi letteralmente sopra.
"buonanotte arianna"
"notte notte".
poso le nostre borse in un angolo e vado in bagno per sciacquarmi la faccia.
dopodiché torno in stanza e mi levo le scarpe.
sono le sette e mezza, vorrà dire che la sveglierò alle nove per andare a mangiare una pizza.
mentre poso il telefono sento lo sguardo puntato addosso, quindi mi giro e noto che mi sta guardando.
"non riesco a dormire senza di te, vieni?".
"ari, ma... e va bene".
mi accoccolo vicino a lei e le accarezzo i capelli.
"buonanotte, grazie, ti amo"
"ti amo anche io, ti sveglio alle nove ok?".
"va benissimo".
fa caldo, ma faccio finta di niente. l'importante è che stia bene.
piano piano si addormenta e con lei anche io.

apro gli occhi e alzo lo sguardo.
vedo arianna in panico.
"cosa c'è?"
"sono le undici, amore. ho fame".
scoppio a ridere e mi sbatto una mano sulla fronte.
appena lo vede arrossisce e si ributta sul letto, mettendosi a cavalcioni su di me.
"arianna"
"posso mangiare te?"
"puoi".
inizia a sbottonarmi i pantaloni, ma la blocco.
"che fai?" domando.
"zero sbatti?"
"esatto".
leva la mano e sbuffa, mettendosi di fianco a me.
"non ho più fame".
"sei arrabbiata?" domando, vedendola strana.
"no, no".
mi prende la mano e richiude gli occhi.
"a domani, l'hai messa la sveglia?".
"sì, l'ho messa"
"perfetto, grazie".
"ti amo" dico.
si gira verso di me e apre la bocca per dire qualcosa. si interrompe e sorride.
"ti amo anche io".

frosinone // arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora