"com'è andata?" mi domanda franchino.
"benissimo devo dire. mi ha rassicurata dicendo che non ho bisogno di altri appuntamenti, ma alle volte devo sfogarmi con qualcuno".
"brava sorella, adesso andiamo". mi prende per mano e usciamo da quel posto orribile.
spero di non ritornarci mai più.
ed è proprio quando usciamo dall'edificio che desidero rientrarci.
c'è arianna.
è appoggiata al muro e sta fumando.
indossa un cappello da pescatore bianco, che le rende il faccino piccolo, una maglia nera, i pantaloni altrettanto neri e le air force.
appena ci vede si avvicina a passo svelto.
"ciao, com'è andata?".
fede sbuffa alla sua vista.
"ti avevo detto di non venire"
"bene" rispondo.
"possiamo parlare?"
"arianna!"
"va bene". faccio spallucce e guardo fede.
"vai con lei?"
"sì"
"ok amor, a dopo eh".
lo saluto con la mano e afferro quella della ragazza. rimane sorpresa, ma decide di non fare domande e continua a fumare.
"raccontami un po', dai".
"niente, le ho parlato di tutto e mi ha dato dei consigli. le ho anche detto che alcune cose scritte sopra il" mi blocco e scuoto la testa "l'agenda, fossero molto ironiche, cosa che tu non hai capito".
si gira dall'altra parte e tossisce, per poi riguardarmi.
le prendo la sigaretta di mano e la butto in terra per spegnerla.
"ci devi ritornare?"
"no, ha detto che sono apposto. alcune volte devo sfogarmi con qualcuno, però. ah, sarebbe figo se scrivessi più cose sull'agenda".
sorride e mi accarezza il dorso della mano.
"sono felice, dai. con chi pensi di volerti sfogare?"
"ci penserò. comunque sto bene"
"sicura?" domanda.
"sicura".
mentre camminiamo troviamo una panchina e ci sediamo, avendo zero sbatti di continuare.
"so che te l'ho già detto mille volte, ma mi dispiace un sacco" ripete per trentesima volta in tre giorni.
"vabbè"
"vabbè?"
"sì, nel senso, è ok. mi sono aperta almeno".
"già, infatti".
"le ho parlato di te"
"cosa le hai detto?"
"cazzi miei". faccio la linguaccia e spalanca gli occhi.
"gne gne, stronza".
scoppiamo entrambe a ridere e finisco per appoggiare la testa alla sua spalla.
"mi sei mancata"
"tu no". amo prenderla in giro.
fa una faccia triste e mi bacia all'angolo della bocca.
"arianna, posso chiederti una cosa?"
"dimmi tutto".
"come hai fatto a trovare l'agenda?"
"cosa ne so"
"e cosa ti ha portata ad aprirla?"
"mi sono preoccupata, eri strana. indossavi felpe, non mangiavi, ti vedevo triste ogni secondo".
"sto bene ari".
"sì, ma ho comunque paura".
"ci sta".
"mi dai un bacio?" chiede. alza il mio mento, in modo da poterla guardare meglio.
ovviamente la bacio, ne sento il bisogno.
"fallo più spesso"
"tu chiedimelo più spesso"
"lo farò sicuramente."
devo ancora capire cosa siamo, ma c'è tempo, no?
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frosinone // ariete
Fanfictionarianna e venere si conoscono ad un concerto, per merito di un'amicizia importante in comune. iniziano a frequentarsi da amiche, o forse qualcosa di più, ma qualcosa le blocca.