frosinone // ariete

12

qualcuno bussa alla porta e mi prende un collasso.
"avanti" urlo per farmi sentire.
"ciao ven".
salto dal letto e mi alzo, allontanandomi il più possibile dalla figura.
"basta arianna, hai rotto"
"dai ti prego, parliamone".
sbuffo e scuoto la testa, per poi afferrare un cuscino e tirarglielo addosso.
"vai via".
ridacchia per la mia reazione e si avvicina a me, con in mano il MIO cuscino.
mi appoggio al muro e alzo gli occhi al cielo: so già cosa succederà.
"basta, scollati"
"no, dai".
il cuscino casca in terra e mi ritrovo la ragazza davanti.
"smetti di scappare, uffa".
ha gli occhi tristi, mi afferra la mano che scanso subito.
"lo sai che farei qualsiasi cosa"
"arianna, smetti di provarci. ti perdono quando voglio, sempre che io voglia farlo".
"ma tu vuoi farlo, vero?".
"ma perché piangi?! basta, vattene".
"eddai". prova ad abbracciarmi ma mi scanso, sbattendo alla sua spalla.
"porca troia". si tappa gli occhi e si accascia a terra.
"se proprio devi piangere fallo a casa tua". so di essere stronza, ma proprio non riesco a mandarla giù.
si alza ed esce dalla porta, ma poi ritorna indietro.
"io voglio aiutarti a capire cosa sono per te"
"non voglio saperlo"
"venere, ti prego, ti ho chiesto scusa in tutti i modi, cosa devo fare?"
"smetti di piangere e vattene".
resta in silenzio e immobile, per poi annuire ed andarsene del tutto, finalmente.
"aia, tutto ok?" chiede alessio sbucando dalla cucina.
alba ha gli occhi spalancati.
"sì, certo" rispondo fredda.
"no scusa, lasci andare via la tua amata così?" chiede lei guardandomi male.
"vai da lei"
"non siamo in una telenovela"
"ma tu ci tieni"
"non la conoscevo"
"e smettila venere" dice alessio. "sai pure tu che ci stai sotto da sempre, non la trattare così"
"la prossima volta ci pensa due volte".
"non ho mai visto mi sorella piangere così per una persona che conosce da poco".
"amen, vabbè".
mi rinchiudo in camera: non ho alcuna intenzione di uscire stavolta.