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appena mi sveglio noto che arianna non è più di fianco a me, quindi mi alzo e mi dirigo in cucina.
non sono in gran forma essendomi alzata da poco e non sono nemmeno in ottime condizioni.
arrivata esco sul balcone in cucina la ritrovo con in mano qualcosa: è il mio diario.
"arianna, ma che cazzo fai?!". glielo prendo di mano e rientro in casa, lanciandolo letteralmente sopra il frigorifero.
la ragazza mi segue e chiude la portafinestra dietro di sé.
"no, no, no cara, dammi qua".
"cosa cazzo vuoi?"
"mi sto solo preoccupando"
"dove cazzo l'hai trovato?"
"ma ven".
è triste e arrabbiata allo stesso tempo.
"tutte le minacce che sono scritte là dentro mi preoccupano, andremo insieme da uno psicologo, è chiaro?"
"spero che tu stia scherzando?!" urlo.
"non sto scherzando, ven siediti"
"chi ti ha dato il permesso di prenderlo?"
"dovevo controllarlo e-"
"non sei nessuno per farlo! chi cazzo sei, la mia migliore amica? il mio migliore amico? mia madre, mio padre? la mia fidanzata? chi cazzo sei? non sei nessuno, non ne hai il diritto e tanto meno il dovere"
"ah non sono nessuno? bene, allora finisce qua".
prende il telefono ed esce di casa sbattendo la porta, sussurrando qualcosa a me incomprensibile che ho già dimenticato.
mi accascio a terra e inizio a piangere: succede sempre così quando litigo con qualcuno o alzo la voce.
non volevo dirle quelle cose, ma effettivamente non so chi sia per me.
è un'amica? una conoscente?
non importa, il mio diario non doveva toccarlo.
fortunatamente non è arrivata al sodo.
sento il rumore della serratura e vedo ambra e marco entrare in casa.
corrono da me. la prima ad abbassarsi è ambra, marco invece mi guarda per qualche secondo confuso e impancato.
"che cazzo succede qui?" domanda lui.
"perché piangi? hey, no".
"ho litigato con arianna". i miei singhiozzi rendono tutto meno comprensibile alle orecchie degli altri.
"eh?"
"ha detto che ha litigato con arianna" ripete marco.
"no, ma dai". ambra mi abbraccia subito, per poi aiutarmi ad alzare.
"perché?"
"quella stronza ha letto il mio diario"
"aia" sussurra marco.
mi siedo sul divano e mi circondo le ginocchia con le braccia: non mi sento bene.
"respira però, va tutto bene"
"mi ha urlato addosso"
"certo che due schiaffi glieli devo dare più spesso" risponde il ragazzo.
ambra sta provando a farmi smettere di piangere, ma è più forte di me.
"la chiamo".
"no marco, ti prego"
"non me ne frega un cazzo"
"amore, smettila e siediti"
"marco, ti prego". lo imploro. non voglio che le urli addosso, l'ho già fatto io e non è stato carino.
"uffa".
si rimette comodo sul divano e spippola al cellulare.
"porca troia che palle" dico, sbattendomi una mano in fronte.
"avete fame? faccio qualcosa"
"no."
"oh zi calma, scusa scusa".
faccio spallucce e dopo averli abbracciati mi chiudo in camera.

arianna :)

ho prenotato una visita a nome tuo

ti denuncio

smettila, ne hai bisogno

basta arianna, mi sono rotta
i coglioni.

non sarò nessuno, ma
almeno ci tengo a te

diversamente da qualcuno

ma stai zitta

io non ci vado

tu ci vai eccome

ti porto con la forza

mi faccio aiutare da ale e marco

certo

marco ti odia

mi ha scritto

non me ne frega di marco, ok?

non mi odia

frosinone // arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora