🦋CAPITOLO 50🦋

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T/N POV

Una volta arrivata in ospedale ed aver fatto tutti i controlli e le medicazioni mi reco alla reception per chiedere di Tamaki.

"Il ragazzo è in sala operatoria. Se vuole può aspettarlo fuori"

"OK grazie" rispondo frettolosamente per correre lì.

Salgo le scale con il cuore che martella a mille per la preoccupazione e l'ansia.

Non appena arrivo davanti alla stanza, sopra le ante della porta, la luce era ancora accesa di rosso. In quel momento uscì un medico

"In quali condizioni è Tamaki?" subito chiedo

"Scusa signorina ma ora non ho proprio tempo per parlare, le condizioni del paziente sono gravi e le ferite parecchio profonde -entra nella sala affianco, forse per prendere qualcosa, e quando esce continua- quindi se non le dispiace parleremo una volta terminato l'intervento"

"Salvatelo vi prego" fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare in quel momento cercando di ricacciare indietro le lacrime

"È tutta colpa mia" sussurro sedendomi su una delle sedie fuori dalla sala dopo che il medico è rientrato

Dopo non so quante ore passate in preda alla frustrazione la luce rossa si spegne ed esce lo stesso medico di prima.

"L'operazione è andata a buon fine" mi avvisa sfilandosi i guanti

"Dio grazie! Come sta? Come sta Tamaki? Posso vederlo? Si è già svegliato?" chiedo a raffica al dottore

"Mi dispiace ma per il momento non può ancora vederlo. So che è difficile ma le chiedo di calmarsi" risponde

"Si ma ora come sta?" continuo preoccupata

"Abbiamo fatto tutto quello che potevamo ma ora è in coma. Non sappiamo se ce la farà o quando si risveglierà."

A quelle parole è come se mi fosse caduto addosso tutto il peso del mondo e non riuscendo a reggerlo mi accascio sulla sedia portando entrambe le mani tra i capelli.
Vedendo lo stato in cui ero il medico non disse più nulla e se ne andò.

Dopo una ventina di minuti, che sembravano un'eternità, dalla sala uscirono altri tre medici che spingevano il lettino dove era disteso Tamaki. Subito mi alzo e lo vedo attaccato con dei fili ad un macchinario, aveva una cannula nasale, probabilmente per farlo respirare e un a flebo attaccato al braccio per la trasfusione di sangue. Vederlo in quello stato e sapere che era per colpa mia mi si strinse il cuore.
Mi ero come paralizzata sul posto, con lo sguardo perso nel vuoto. un'infermiera vedendomi sconvolta mi si avvicinò.

Non riesco più a trattenere le lacrime, che subito cominciano a rigarmi il volto, accompagnate da singhiozzi mal soffocati.

"Vieni con me, ti accompagno alla stanza dove rimarrà finché non si riprenderà completamente" parla con voce estremamente gentile

Per tutto il percorso non ho fatto altro che piangere, cavolo sembravo una bambina. Credo di essere in uno stato pietoso, mi sento così patetica..
Una volta arrivate davanti alla sua stanza, dalla finestra che consente una visione esterna, mi soffermo a guardarlo. I due medici gli stavano facendo gli ultimi piccoli controlli.

"Torno subito, aspettami qui" mi disse prima di entrare anche lei nella stanza

Mentre aspetto, con il cuore in gola, sono seduta su una delle sedie d'attesa fuori dalla sua camera. L'attesa è insopportabile ma quando escono tutti e tre l'infermiera, come promesso, mi si riavvicina.

"Ora, se vuoi, puoi entrare. Se dovessi avere bisogno di qualsiasi cosa non esitare a chiedere, sono sempre disponibile" disse gentilmente con un piccolo sorriso

"Va bene, la ringrazio" rispondo strofinando un braccio sugli occhi

"Vedrai che starà bene, siete giovani eroi no? E gli eroi non si arrendono mai" sussurrò prima di andare via

Entro lentamente nella stanza e, dopo aver avvicinato una piccola sedia al letto, mi siedo.

"Tamaki.. -dopo lunghi minuti di silenzio mi decido a parlare e titubante gli afferro la mano- mi dispiace... Sono stata io a farti tutto questo. Mi dispiace da morire..."

Bussano alla porta, mi volto sempre seduta e vedo che è l'infermiera di prima.

"T/n, potresti uscire un'attimo" mi chiede

"Si, perché?" chiedo ma una volta fuori non serve alcuna spiegazione

"Mamma! Haruki!"

"Sorellonaa" il piccolo corre verso di me piangendo.

Subito lo prendo in braccio e lo abbraccio forte

"Mà..." mi avvicino e lei mi avvolge calorosamente tra le sue braccia.

Era da così tanto tempo che non gli vedevo!
Inutile dire che tutti e tre stavamo piangendo di felicità nel esserci finalmente ritrovati.

Parlammo del più e del meno per non so neanche quanto
"Sorellona torni a casa questa sera?" chiese Haru con gli occhioni da cucciolo

Scrollo la testa.

"Devo rimanere qui per un paio di giorni"

"Già, I medici devono accertarsi che la Sorellona stia bene, no?" continuò mamma vedendo che si era rattristato

"Prometto che dormirò con te quando torno. Va bene Haru?"

"Oke" rispose. Gli si illuminarono gli occhi

"E tardi ormai, meglio tornare a casa" parlò mamma "Noi torniamo domani"

"Va bene. A domani" gli salutai entrambi con un abbraccio e un bacio sulla guancia.

Non appena sparirono oltre il corridoio mi ripiombò addosso la solitudine e il senso di colpa.

Tornai nella stanza di Tamaki e mi ri-sedetti sulla sedia accanto al letto.

Delicatamente gli afferrai la mano, accarezzandola con le dita in piccoli movimenti circolari.

"Hey Tamaki, sai ho finalmente rivisto Mamma e Haruki... E tutto grazie a te...... Erano così felici. Oh anch'io ovviamente!......

Grazie, grazie davvero per avermi salvato.........

Prima.. Haru mi ha chiesto di te....
Gli ho detto che stavi dormendo......
Perché è così no?! Tra un po' ti risveglierai. Giusto? "

Piangevo. Piangevo e piangevo
Parlargli era davvero doloroso.
Vederlo in quelle condizioni era straziante.

Ma non potevo, e soprattutto non volevo, abbandonarlo in un momento così difficile e delicato.
Anche se sapevo che era tutta colpa mia e della mia debolezza.

"Avrei dovuto essere più forte e liberarmi prima dal controllo di Akudoshy... Se ci fossi riuscita forse non saresti in queste condizioni disperate. Perché sono stata io, solamente io, a procurarti tutte queste ferite.

Dio, mi dispiace Tamaki. Perdonami ti prego.

Prego ogni istante che tu possa riaprire gli occhi. Che tu possa tornare da me. Perché io non posso immaginare di perderti. Non posso vivere senza di te. Il rimorso mi ucciderebbe."

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MY ANGEL [Tamaki Amajiki x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora