🦋CAPITOLO 38🦋

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Sono passati altri tre giorni. Tre giorni in cui il capo non era ancora tornato. Tre giorni in cui Shinji non ha fatto altro che passare il suo tempo con T/n, per farle compagnia e tenere d'occhio se sarebbe migliorata come aveva detto Akudoshy.

Dei miglioramenti sicuramente ci sono stati ed erano ben evidenti però il ragazzo era frustrato. Quello che voleva era rivedere la vera T/n. Desiderava rivedere il suo sorriso, i suoi meravigliosi occhi risplendere di luce pura, chiacchierare, ridere e scherzare con lei. Insomma tutte le cose che facevano prima di tutto questo.

In questo momento è seduto sul letto affianco alla ragazza immerso nei suoi pensieri.

'Adesso che ci penso mi è sempre importato di lei, non solo in quest'ultimo periodo.. Ultimamente però non sono certo di niente... Mi sento estremamente confuso e non capisco cosa nascondono quei due.. Rivoglio la mia T/n..'

Lei improvvisamente si appoggia con la testa nella sua spalla, lui le sorride e le passa una mano tra i capelli.

"Sono stanca.." disse

"Allora riposa pure qui appoggiata alla mia spalla se vuoi.."

"Però ho paura di fare un altro incubo..." rispose

Shinji spostò il suo sguardo per guardare quello di T/n fissare le proprie mani appoggiate nel suo grembo, stringendole tra loro agitata. Appoggiò una mano sopra le sue e lei alzò la testa per guardarlo in viso.

"Ieri sera -iniziò lei- ho sognato una voce che mi chiamava, che mi parlava. Voleva che raggiungessi un posto, non mi ha detto quale, solo così l'avrei incontrato.. Però mentre mi stavo recando lì tutto cominciò a cambiare, diventando più buio e tenebroso fino a quando comparve di nuovo Lui con una profonda ferita sullo stomaco... " si interruppe sapendo che il ragazzo aveva capito a chi si riferisse.

Shinji la ascoltò in silenzio, continuando ad accarezzarle le mani nella speranza di consolarla. Stava per rassicurarla quando bussarono alla porta della stanza. Varcò la soglia Daisuke che era venuto a chiedere l'aiuto del giovane.

"Vado con Sato ok?" le sussurrò alzandosi dal letto, ma lei lo fermò subito, trattenendolo per un lembo della maglietta

"N-non voglio rimanere da sola.. Ti prego.." bisbigliò osservandolo direttamente negli occhi

Shinji si mise in ginocchio, le spostò delicatamente i capelli con le dita e le diede un piccolo bacio sulla fronte.

"Non ti preoccupare, non ti lascerò mai sola. Torno il prima possibile, tu riposa ok?" dichiarò sorridendo, con tono rassicurante e, quando lei gli fece un cenno di assenso, uscì dalla stanza.

Le mani gli tremavano per la tensione. Vedere T/n in quello stato lo stava facendo impazzire. Ma ciò che più lo tormentava era la sua impotenza: voleva vendicarla, massacrando quel pezzo di merda che aveva osato ferirla e ridurla in quello stato.
Lei invece, stanca e assonnata, si distese sul letto e si addormentò poco dopo.

. . .

Era una bellissima giornata: il sole splendeva alto nel cielo immenso, gli uccelli cunguettavano in coro e io mi trovavo nel giardino della scuola elementare. C'era una bambina. Ero io, in compagnia di un bimbo molto timido. Non parlava molto e insieme stavate osservando gli insetti.

Mi stavo divertendo un sacco, ma tutto ad un certo punto cambiò. Eravamo cresciuti e ci rincontrammo dopo molti anni. Il tempo scorreva e arrivò un giorno che mi sembrava familiare.
«Congratulazioni per aver superato alla grande gli esami!» disse la me stessa che però sembrava non vedermi o sentirmi.
«Non è stato per niente facile -esclamò il biondo dagli occhi azzurri come il cielo- ho dovuto studiare un sacco, vero Tamaki?»

MY ANGEL [Tamaki Amajiki x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora