MY ANGEL [Tamaki Amajiki x reader]

🦋CAPITOLO 42🦋

Sono ancora scossa.. com'è possibile che papà stia bene? E quell'energia che ho sprigionato cos'era? Ha distrutto tutto... Mi piace! Devo assolutamente capire come usarla per vendicarmi di ciò che Tamaki mi ha fatto! Lo farò soffrire!
(sono sadica lo so....)

Di colpo i miei pensieri vengono interrotti da Goro che vola dentro la stanza dalle vetrate distrutte. Mi guarda per un secondo, forse preoccupato, prima di parlare.

"Dobbiamo andarcene, sono arrivati gli eroi"

Sorrido, più di quanto non stessi già facendo, pensando che potrebbe esserci la possibilità di incontrare Suneater.

"V-voi..." una voce maschile alle nostre spalle mi fa sussultare "Non la passerete liscia... N-non dopo quello che avete fatto..."

"Ma guarda sei ancora vivo!" afferma Akudoshy mentre Daisetsu cerca di rimettersi in piedi a fatica

"N-non posso morire così... Io sono un uomo importante! che è salito al potere lavorando sodo giorno dopo giorno"

"A scapito degli altri" interviene papà

"Non può finire così!"

"Ryoko, tesoro. Vuoi avere l'onore di porre fine alle sue sofferenze?"

"No papà. Non potrei mai! Non ti porterei mai via la soddisfazione di uccidere la persona che più odi in vita tua. Quella che per prima ti ha abbandonato. Deve pagare, il doppio delle altre -rido-. Anche per Nabuyuki"

"Ti ricordi ancora di quel bastardo?"

"Perché non dovrei?"

"Hai ragione.. Non c'è niente di meglio che farlo personalmente" risponde impugnando la sua katana e avvicinandosi lentamente alla sua preda

Daisetsu cerca di difendersi ma ora è ferito e fatica a muoversi di conseguenza non riesce a reagire venendo così colpito malamente dall'arma impugnata da Akudoshy

"Non ti sei ancora chiesto perché utilizzo una spada? Si? No? Poco importa, te lo dico lo stesso. La pelle umana è così fragile e delicata.. Non ci vuole niente per trafiggerla e farlo mi dà una soddisfazione immensa" afferma portandosi una mano sulla maschera

Se non la portasse si potrebbe notare l'enorme ghigno nascosto dietro di essa e l'espressione compiaciuta che comincia ad annidarsi in lui accogliendo un'insana passione nel suo animo.

"La mia spada è il pennello e la tua pelle la mia tela. È un'opera d'arte, sai? Quindi non preoccuparti. Farò di te un capolavoro."

E con quell'ultima frase si fionda verso la sua preda con un insano ghigno stampato sul volto. Urla di pura sofferenza e risate si mescolano tra loro fino a quando una non prevale sull'altra.

Daisetsu è morto.
Akudoshy si sente finalmente appagato e rinfodera la spada mente guarda la sua "opera d'arte" definendola la migliore di sempre.

Dopo qualche minuto di puro silenzio nella stanza compaiono Hojo, Hanzu e Tomoe. Quest'ultima ridacchia mentre il primo spiega al capo la situazione attuale

"Per questo dobbiamo muoverci in fretta" conclude

"Gli eroi non ci prenderanno Hojo. Non possono. Abbiamo noi il coltello dalla parte del manico" risponde rivolgendomi uno sguardo

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Io e la mia squadra corriamo dentro l'edificio attaccato dai Villains.
Davanti a noi ci sono molti agenti stesi a terra privi di sensi, alcuni anche feriti gravemente.
Una flebile voce ci prende alla sprovvista

"F-finalmente siete arrivati.."

Da dietro il bancone della reception compare il viso di un giovane ragazzo impaurito e tremolante