Tongue tied - Jaeyong

capitolo trentaquattro: revocato

tongue tied. | Revoked

Nell'appartamento, più simile a un condominio, Jaehyun era solo nella sua camera da letto. Deve ancora studiare cinque materie per l'ultimo giorno di esami di domani. Stava leggendo diversi materiali didattici e revisori dei suoi amici. Le carte erano dappertutto da quando stava risolvendo problemi di matematica aziendale. Mentre lo fa, ha della caffeina accanto e non delle sigarette.

Pensava che a Taeyong non sarebbe piaciuto annusare il tabacco nella loro camera da letto. Ha anche smesso di comprare le birre, anche a Taeyong non piacciono se non per un'occasione speciale. Ha anche stampato molte loro foto per poi crearne un album solo per lui, ma al momento non è qui.

A Jaehyun manca così tanto il suo ragazzo.

Smise di scrivere e sospirò. Il solo pensiero di Taeyong gli fa venire voglia di irrompere fuori dal suo appartamento e lasciare che la polizia lo insegua, ma dal momento che ha ancora la sanità mentale per calmarsi. Si alzò dalla sedia e afferrò la sua tazza per prendere la sua quarta tazza di caffeina.

Mentre Jaehyun stava versando il caffè nella sua tazza, qualcuno improvvisamente aprì la sua porta.

"Jung Jaehyun, hai un visitatore", disse la guardia che stava sulla soglia.

Jaehyun sospirò, "Mi hai spaventato a morte , amico."

La guardia uscì dalla stanza con un uomo che lo sostituiva. Jaehyun fu sorpreso di vederlo. Fece un sorriso e si avvicinò a lui.

"Taeil, è molto tempo che non ci vediamo, amico ," Jaehyun salutò e abbracciò il suo amico che è il suo avvocato personale.

Taeil si staccò e gli sorrise, "Sì. Come stai?"

"Sto bene. Per favore, entra."

Entrambi si sedettero sul divano per continuare la loro conversazione. Jaehyun gli offrì il caffè ma Taeil gentilmente disse di no. L'uomo ha notato una cartella che ha in mano. Ha portato qualcosa per Jaehyun?

Taeil lo notò mentre guardava la cartellina marrone che gli faceva schiarire la voce: "Vado dritto al punto, Jae. Ho qui alcune prove per l'udienza se mai dovessimo finire lì."

"Va bene. Di cosa si tratta?"

"Beh, abbiamo dei seri problemi con il padre di Taeyong."

Le sopracciglia di Jaehyun si aggrottarono, "Cosa? Quanto è serio?"

Taeil aprì la cartella e diede a Jaehyun un pezzo di giornale strappato. Non era solo un giornale strappato, ma parlava di un ragazzino che muore di fame da suo padre. C'è una foto di un bambino sdraiato su un ospedale e c'è scritto che ha cinquanta e cinquanta possibilità di vivere.

"C-Chi è questo ragazzo?"

Taeil lo guardò preoccupato, "É Taeyong... Oh, mi dispiace, Jae."

Jaehyun serrò la mascella e sentì la rabbia crescere dentro di lui, "Ucciderò quel vecchio, cazzo. Taeyong è quasi morto a causa sua."

"Non solo quello", il suo avvocato tirò fuori qualcosa dalla cartella e mostrò il foglio all'uomo.

Era di nuovo una pagina del giornale e parlava di una moglie maltrattata. Jaehyun ha letto l'articolo ed è ufficialmente disgustato dal padre di Taeyong.

"Picchiare suo figlio è già contro la legge e ora picchiare la propria moglie? Non so quale sia il motivo di tutto ma basti dire che sua madre ha troppa paura di andare contro il marito perché potrebbe essere picchiata di nuovo ", ha aggiunto l'avvocato.

"È diventato un argomento di tendenza nelle notizie dal vivo e nei giornali della Corea del Sud. Ho trovato un video e suo padre si è rifiutato di rilasciare un'intervista", ha continuato Taeil, "Questa sarà la nostra forte prova che potremmo trovare contro suo padre. Potresti anche accusarlo di abusi su donne e bambini".

Jaehyun restituì le prove a Taeil ma rimase seduto lì in silenzio, pensando a tutto. Per quanto odi il padre del suo ragazzo, non può semplicemente accusarlo senza il consenso di Taeyong. Potrebbe parlargliene un giorno, ma dubita che Taeyong gli direbbe di sì.

"Devo parlare con Taeyong prima di aprire un caso... L'hai visto oggi? Come sta?"

"Ieri è tornato a casa tardi e ha detto che era con Jungwoo. Ora, si è chiuso dentro la sua stanza per studiare, immagino."

Disturbando la loro conversazione, entrambe le teste si girarono quando sentirono la porta d'ingresso aprirsi. Jaehyun si alzò per vedere un ufficiale di polizia. All'improvviso si è innervosito ed è strano.

"Jung Jaehyun", l'ufficiale di polizia gli mostrò un foglio.

"Il tuo caso è stato revocato. Sei ufficialmente libero dalla detenzione."

Taeil si alzò dal suo posto e camminò velocemente per sapere cosa stava succedendo. L'ha sentito, l'ha dannatamente sentito, ma era troppo felice di essere diventato sordo. Jaehyun, d'altra parte, era sull'orlo delle lacrime. Sorrise e abbracciò l'ufficiale di polizia che sembrava sorpreso dall'azione dell'uomo. Non capirà mai quanto significhi così tanto per Jaehyun in questo momento.

Jaehyun può entrare e uscire liberamente dal suo appartamento. Può sorridere, può dormire comodamente e finalmente può avere Taeyong nell'appartamento.

"Grazie, agente", disse Jaehyun e si staccò dall'abbraccio.

L'ufficiale di polizia annuì: "Prego, e non tornare".

"Non lo farò."

Tutte le guardie hanno seguito l'ufficiale di polizia fuori dalla stanza e dall'edificio. Jaehyun abbracciò Taeil, entrambi erano felici della notizia di oggi. Taeil prese in giro Jaehyun per il fatto che stava piangendo, ma l'uomo si limitò a ridere mentre piangeva e si asciugò le lacrime dalle guance.

"Per quanto voglio festeggiare, ho bisogno di studiare. Domani ho ancora gli esami".

Taeil gli diede una pacca sulla spalla mentre recuperava la sua cartella dal divano, "Faremo festa domani sera. Dovrei dirlo a Johnny e agli altri."

Jaehyun annuì, "Okay".

"Io vado. Congratulazioni, amico."

Taeil uscì dalla stanza, lasciando Jaehyun in lacrime. L'uomo era senza parole, non riusciva a credere che si sarebbero arresi. Ha davvero bisogno di chiamare Taeyong per questo. Gli è mancato e vuole vederlo.

Prima che potesse anche solo correre nella sua stanza per prendere il telefono, sentì un leggero bussare contro la sua porta d'ingresso. Aprì la porta e fu sorpreso di vedere il ragazzo che voleva vedere. Ma invece di essere felice, Taeyong stava piangendo davanti a lui.

"Perché stai piangendo?"