Chapter 38

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"ehi" sentì una voce chiamarmi. "ehi" risposi e marcus venne accanto a me.

"era passata un'ora e mi ero preoccupato... stiamo ripianificando il piano della decker noi con madison, anche lei ha dei conti in sospeso con fernandez" disse lui. "e adesso parli con la hale marcus?" domandai sarcastica. "vaffanculo ronnie" continuò lui e salimmo sulla moto per ritornare a casa.

"maria?" chiesi non vedendola. "ha rifiutato di partecipare" disse saya secca, la solita puttana che è maria.

"beh, dato che la decker a fare piani è pessima, ecco la piantina della casa" dissi mettendo la piantina della casa a Las Vegas di diego.

"stalker nata" esclamarono petra e billy stupiti. "bene, è uno psicopatico ed ha degli scagnozzi in quasi ogni angolo della casa e che ha coltelli in tasca... queste cose le so perché una volta mi ha aggredita verso i miei 16 anni... non è stata un esperienza bellissima" spiegai e segnai sulla piantina alcuni dei suoi uomini.

"è un fottuto piano suicida e lo ripeteremo all'infinito... detto questo ragazzi miei vi voglio bene e se qualcuno deve morire quel qualcuno sono io, NIENTE SE E NIENTE MA, quella che deve morire sono io punto e basta! ci sono domande?" continuai e mi guardavano scioccati.

"eddai ragazzi! ho 105 anni voi ne avere appena 18 avete tutta la vita davanti... io l'ho già vissuta la mia, anche se non ricordo un cazzo, SI L'HO VISSUTA! ed anche madison però quella che deve morire e lo ripeterò in eterno, SONO IO!" esclamai e sentivo gli occhi umidi.

"sta tranquilla ronnie non morirai, o almeno spero di no" disse saya abbracciandomi, so che in fondo mancherò a tutti.

"madison... tieni pronte le frecce dell'arco perché saranno molto utili" dissi riprendendomi dal crollo emotivo.

"Blackdside... stiamo andando in guerra... no ok è esagerato scusatemi" continuai e poi mi sedetti sul diavanetto della sala.

"sappiamo entrambe che morirò" dissi a madison che si era seduta accanto a me. "non morirai carter... morirò io, ho sempre saputo che sarei morta in un combattimento" rispose lei aggiustandosi i lunghi capelli biondi.

"non morirai tu hale, e comunque invece di pensare a morire pensiamo a questa settimana... potrebbe essere per uno o più di noi l'ultima che passiamo insieme" replicai e poi vanne mio padre a chiamarci.

"so che dovete andare Las Vegas... un po' di combattimento ci vuole ragazzi" esclamó lui ed andammo in sala combattimento.

"pistole o coltelli?" chiese in prof, ci guardammo un secondo e poi... "coltelli" dicemmo tutti insieme ma anche le pistole hanno il loro perché.

"BENNETT ATTENTO" esclamó lui lanciando un coltello a billy che lo prese per un pelo.

"sono apposto" disse billy alzandosi da terra,
iniziò a lanciarci dei coltelli e li prendemmo o schivato tutti.

"siete bravi ragazzi, avete molto potenziale, potreste diventare degli assassini con i fiocchi" disse evans, non me la sento ancora di chiamarlo papà.

"dato che è tardi è meglio che andiate a riposare... ci vediamo a lezione" continuò lui ma andammo sul tetto della scuola.

"mi ricorda il cimitero" disse petra rompendo il silezio che si era creato, noi con un'alcolico in mano come dei disperati.

"già, é strano non essere più alla king's e divertirci come non mai" replicai io ed avevo uno sguardo un po' perso/triste.

"c'è soltanto un pazzo omicida che vuole ucciderti" disse willie. "si vede che a maria non importa un cazzo della dannata testa di chico... meglio così perché probabilmente faremo tutto tranne prendere quella testa morta" continuò saya sdraiandosi nel tetto.

"non avete paura di cadere?" chiese madison preoccupata. "abbiamo paura di altro e non di cadere da un tetto" disse lex. "sei molto silenzioso marcus" continuò lex vedendo marcus a testa bassa. "ehi, sta tranquillo marcus... godiamoci questa settimana noi insieme, non pensiamo a cosa deve avvenire... ok?" lo rassicurai ma vidi che stava per perdere la calma.

"NO VERONICA! è un fottutissimo piano suicida, ognuno di noi potrebbe morire e tu mi dici 'non pensare a cosa deve avvenire'... io non ti voglio perdere... " esclamò lui ed avevo gli occhi lucidi.

"no ronnie aspetta" cercò di fermarmi ma io me ne andai.

MARCUS'S POV
"dovevi per forza dirlo?" domandò saya. "l'hai soltanto ferita arguello" disse madison e se ne andarono anche loro.

andai nella mia stanza e mi buttai sul letto a fissare il vuoto... perché l'ho detto? l'ho ferita... non dovevo affatto... sono un coglione, me lo dico da solo... ma è vero, sono stato un emerito stronzo con lei... è l'unica persona che mi ha davvero fatto credere nell'amore... è per questo motivo che non voglio veramente perderla, sarebbe straziante...
lo so che sono troppo sdolcinato ma veronica potrebbe morire...

VERONICA'S POV
"veronica apri la porta" sentì saya bussare, ho la camera singola perchè non c'erano letti quando a settembre le hanno cambiate.
"lasciatemi in pace" risposi fredda. "come non detto" aprirono la porta con un calcio.

"mi ha ferita, è questo lo sa bene" dissi alzandomi dal letto. "veronica cosa stai facendo?" chiese madison vedendomi cercare in ogni singolo cassetto della scrivania.

"TROVATO!" esclamai prendendo il mio diario. "cosa devi fare con un semplice diario?" continuò hale e mi sedetti sul letto.

"non è un semplice diario, è una specie di mappa e ricerche su Abigail 'Abbie' Carter, è la ragazza che ha fatto andare avanti la maledizione degli assassini di MoonSide... io non sono veramente nata a San Francisco o San Pietroburgo... sono nata nella cittadina di MoonSide vicino Los Angeles, accadono omicidi sempre li...il professor evans è nato li proprio come me... Fernandez non vuole che andiamo a Las Vegas, ma a MoonSide... non in un posto qualsiasi... al Center Moonlight... è il centro commerciale della cittadina, dove fernandez aveva tentato di uccidermi" spiegai.

"questa maledizione da quanto esiste?" chiese saya perplessa. "esiste dal 1655, Richard Jackson nel 1677, Anthony Harris nel 1689, Holly Brown nel 1717, George Miller nel 1765, Marie Lee nel 1800, Hope Davis nel 1845 e molti altri, sono di MoonSide, loro sono alcuni dei tanti assassini della maledizione" dissi leggendo i nomi sul diario.

"lui vuole me! tutti i killer della maledizione non possono morire, e se muoiono resuscitano, si reincarnano... a prima apparenza sembrano normali, ma appena si scopre che cosa hanno fatto non sembrano così tanto innocenti" continuai e trovai la mappa del centro commerciale.

"la mappa del centro commerciale, cosa sono questi punti?" chiese madison. "sono i tunnel sotterranei... sono praticamente le entrate per andare sotto terra, nei tunnel" risposi.
"fernandez non vuole che troviamo la testa di chico... lui sa che io potrei essere una degli assassini, e mi vuole morta, tutti i killer mi vogliono morta, io sono un'antenata della strega... non è un semplice uccidi e scappa... ció significa che il mio sangue è il sangue della strega... è complicato ma, mi vogliono morta perché se io muoio, Abbie Carter ritorna in vita... e non sarebbe una cosa positiva, quindi meglio che non muoia, ma tanto sappiamo che morirò in un modo o nell'altro" esclamai alzandomi.

"posso leggere tutti i nomi?" chiese madison e saya andò accanto a lei per vedere il diario.

Aloysius Jones- Bernardine Martin- Richard Jackson- Archibald Robinson- Joey Peterson- Deborah Nelson- Phoebe Wilson- Benedict Armstrong- Anthony Harris- Estella Allen- Christopher Thomas- Cyrus Campbell- Polly Thompson- Hannah Murphy- Holly Brown- Donald Torres- Dominic Rogers- Kara Hill- George Miller-Dominic Adams- Lizbeth Gray- Sophia Wood- Marie Lee- Godric Morgan- Jared Smith- Madelaine Richarson- Lucy Ramos- Thomas Young- Rudy Brooks- Jade Walker

"ho alcuni giornali del 1987, Jade Walker è la più spietata di tutti loro" dissi prendendo il diario.

"meglio che andiamo a dormire, abbiamo bisogno di dormirci su e di pensare" disse madison e se ne andarono.

Abbie Carter che cosa hai combinato.

Murders|| Marcus Lopez ArguelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora