Il mattino successivo mi svegliai abbastanza presto, tutti dormivano allora spostai lentamente il braccio di Julian dalla mia vita e scesi al piano di sotto, prima diedi una controllata a Jared, perlomeno non era soffocato ingoiandosi la lingua, la valeriana aveva fatto effetto! Preparai dei pancake e tanto caffè, Julian mi raggiunse ancora in pigiama, avevo preparato una tavola molto carina e ne ero soddisfatta
-ti ho sognata tutta la notte- mi attirò a sé prendendomi i fianchi, io sorrisi
-bene- sorridendo avvicinò il viso al mio e mi baciò, quel bacio non l'avrei mai scordato, non era solo dolce ma anche famelico e passionale
-hey! Julian ti verrà un infarto se la baci così- Flynn e Noah erano appena scesi dalle scale e ci stavano fissando divertiti, Julian sembrò quasi irritato, a me dava molto fastidio quando scherzavano sulla sua salute, era una cosa seria
-ma sta zitto, Flynn! - li lanciò un cuscino del divano che Flynn lanciò a sua volta
-vado a chiamare Jared, voi intanto sedetevi- indicai il tavolo apparecchiato per bene, loro si fiondarono ognuno ai propri posti e io andai a svegliare Jared
-bocconcino? Che succede? - sorrisi
-succede che ieri eri ubriaco fradicio e ora è pronta la colazione- si sfregò l'occhio, un déjà-vu mi tornò in mente, la mattina del ringraziamento mi ero risvegliata senza ricordarmi nulla ma perlomeno Jared non aveva tatuaggi strani, appena accennai la parola "pancake" accelerò il passo.
-sono buonissimi Sav, se ti interessa ti assumiamo come cuoca- mi versai la spremuta d'arancia nel bicchiere
-poi se vieni sempre con quel pigiamino...- Jared e le sue solite battute, Julian stava perdendo la pazienza, sembrava pronto a spaccare la faccia al suo migliore amico da un momento all'altro, da sotto il tavolo li appoggiai una mano sul ginocchio per tranquillizzarlo e sembrò funzionare
-con Meredith questi apprezzamenti non li fai- li feci notare io addentando un biscotto
-ma sì! Era per dire! - alzai gli occhi al cielo, sempre il solito
-è domenica, e sta piovendo- disse Noah con fare teatrale, quel ragazzo viveva in una poesia, per lui qualsiasi cosa diventava "così affascinante"! parole sue
-non l'avevo notato- rispose Flynn sarcastico, che ottenne un bello spintone
-allora... sfida a Juste dance? - gli occhi scuri di Flynn si illuminarono, io e lui ci sfidavamo praticamente ogni giorno ai videogiochi, era un degno avversario, quello dovevo concederglielo.
Mentre obbligai i ragazzi a sparecchiare salì nella stanza di Julian a cambiarmi, indossai una tuta di Julian che mi stava larga ma che era comunque molto adatta al clima deprimente di quel giorno; avevamo già fatto due tornei, uno vinto da me e l'altro da Noah, era un bravo ballerino
-ordiniamo la pizza? - annuì respirando profondamente per riprendere fiato, avevamo ballato per circa tre ore ed eravamo stanchi e affamati nonostante la colazione abbondante, composi il numero della pizzeria più vicina
-allora, due pizze grandi al salame e una normale con le patatine fritte, fate servizio d'asporto anche a pranzo? - la voce della ragazza era assordante e fastidiosa
-no, dovete venire voi- che scocciatura! Dopo aver messo il giubbotto io e Julian ci incamminammo verso la pizzeria che era talmente vicina da poter essere raggiunta a piedi tranquillamente e in poco tempo
-ecco a voi, sono venti dollari- passai la carta di credito alla donna mentre Julian prendeva le pizze cercando di tenerle dritte, concentrato era ancora più bello...
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Perché proprio lui?
RomanceSavannah ha vent'anni e frequenta una scuola di moda a New York, la sua numerosa famiglia è tutto per lei e la difenderà con ogni mezzo ma quando conosce a fondo Julian, figlio del nemico dei suoi genitori capisce che non può fare a meno di lui, del...