CAPITOLO 22

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Avevamo raggiunto mia zia in ospedale durante la sua pausa

-Kayla ho bisogno del tuo aiuto- sapevo che sarebbe stato complicatissimo trarre qualche informazione in ospedale ma sapevo anche che Julian non si sarebbe mai arreso, avrebbe continuato a cercare fino a ce non l'avrebbe trovato

-certo, dimmi tutto- prese un bel respiro e vedendolo agitato li posai una mano sulla spalla per tranquillizzarlo

-puoi scoprire di chi è il mio nuovo cuore? - detta in quel modo lasciava molto a desiderare come richiesta ma la zia era bravissima con le parole e comprese al volo quello che voleva Julian

-non posso proprio dirvelo, rischio di perdere il posto di lavoro, per la questione della privacy e tutte le altre cose- il velo di speranza sul viso di Julian scomparve del tutto, era chiaro che a mia zia bastasse semplicemente rileggere qualche scartoffia per scoprirlo ma la capivo: era il suo lavoro e non un passatempo, avrebbe fatto una cosa molto sbagliata e, da adulto maturo lo sapeva bene anche Julian

-ma posso dirvi che è stato seppellito nel cimitero più vicino al vostro college, per il resto, mi spiace- si alzò e tornò al lavoro

-mi accompagni al cimitero? - in realtà non potevo ma soprattutto cosa aveva in mente? Sgranai gli occhi

-vuoi controllare ogni tomba? Sei impazzito! - probabilmente doveva trovare quell'idea geniale perché parve deluso

-quella era l'idea, ma se non ne hai voglia...- li accarezzai una mano

-saranno almeno mille tombe e ora devo andare a compilare tutti i documenti per Parigi- mi riaccompagno in appartamento e andò ad allenarsi a football, per occupare il tempo, così aveva detto ma in realtà sapevo che era irritato dal affatto che non fossimo al cimitero a controllare lapidi e loculi ed era andato ad allenarsi per sfogarsi contro un pallone; Rachel non vedeva l'ora di partire per la Francia, Nik era occupato a Hollywood per uno stage come aiutante del produttore cinematografico e quindi a loro non cambiava più di tanto, lei trovava elettrizzante persino rinnovare un passaporto!

-quindi con Julian come va? - sorseggiai un po' di caffè, la verità era che con Julian andava alla stragrande! Era gentile, dolce, premuroso e dannatamente sexy, sempre, in ogni momento mi imbambolavo a fissarlo, studiavo ogni sua mossa e ogni suo sorriso mi faceva battere forte il cuore,

-bene, va davvero bene- una punta di malizia comparve sul suo volto e decisi di andarmene prima di dover rispondere a domande, troppo private, ecco.

Raggiunsi casa sua, non quella dei ragazzi, ma la sua, quella dove abitavano Demian e Miranda, mi aveva detto che era lì, in due giorni aveva già esplorato un terzo del cimitero, da solo, così decisi di raggiungerlo a casa sua e farli una sorpresa dato che si aspettava tutto tranne me, bussai alla porta della sua stanza e entrai come faceva lui, senza una risposta

-sorpresa! - non si voltò a guardarmi, la sua espressione era assente, non sorrise nemmeno nel vedermi, non riuscivo a vederlo così allora mi concentrai su cosa stava facendo, era seduto sul lettino e di fronte a lui c'era una scatola blu, qualche fotografia sbiadita era stesa sulla trapunta celeste e dalla scatola spuntavano altri foglietti, mi avvicinai lentamente

-Julian? Vuoi dirmi cos'è successo? - mi sedetti sul letto affianco a lui stando attenta alle fotografie

-niente- sapevo che mentiva, me lo sentivo e si notava benissimo, inoltre le fotografie raffiguravano tutte una donna bionda che coccolava un bimbo con gli occhi verdi, doveva mancarli davvero tanto e, inoltre non l'aveva mai conosciuta veramente, aveva poco più di un anno quando sua madre morì

Perché proprio lui?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora