La strada per arrivare all'areoporto è vuota e buia, illuminata solamente da pochi lampioni sparsi a distanza di diversi metri l'uno dall'altro, ma neanche quelli servono poi molto.
I ragazzi sono silenziosi, probabilmente stanno pensando a tutto quello che sta per succerdere.
"Non riesco a capire come sia venuto a saperlo.." Borbotta Luke pensieroso, mentre si gratta il mento con una mano.
"Capire cosa?" Chiede Ashton.
"Lui sapeva dove eravamo noi.. Sapeva di Harry, di Niall, e di tutti gli altri; sicuramente sa anche l'indirizzo della casa a Sidney, ma come ha fatto a saperlo?"
Calum inarca un sopracciglio. "Dove vorresti arrivare?"
"Quello che voglio dire è che qualcuno deve averglielo detto!"
"Ma chi?" Sussurra Ashton.
Lentamente arriviamo all'aereoporto, e saliamo sul nostro jet totalmente indisturbati. Ognuno raggiunge i propri posti, ancora pensando a chi potrebbe essere.
"Non è possibile!" Dico, come se fosse la cosa più naturale del mondo. "Abbiamo avvisato solo le persone di cui sicuramente riusciamo a fidarci; solo gli agenti più importanti dell'FBI, e oltre noi cinque lo sapeva solo Kyle."
"Kyle?!" urla Michael.
"Quale sarebbe il problema?" Chiedo ingenuamente.
"E se fosse stato lui?" Chiede il rosso.
Inizio a scuotere la testa freneticamente, anche se l'idea di Michael inizia a girarmi in testa, aggrappandosi ad eventi che affermerebbero la cosa.
"Non può essere stato lui.. io-" La mia voce appare sicuramente debole alle orecchie degli altri, che hanno gli occhi colmi di consapevolezza e di preoccupazione.
"E se invece fosse così?" Insiste Cal.
Se fosse così sarebbe un disastro.
Kyle ha sempre saputo tutto; ogni minima mossa, ogni minimo spostamento. Oltre me, è uno dei pochi agenti che può accedere ad ognuna delle informazioni nei database dell'FBI. In questo momento lui potrebbe essere al corrente delle coordinate esatte dell'aereo su cui stiamo viaggiando. Con un semplice computer potrebbe scoprire i dettagli di ogni missione segreta e il nome di ogni singolo agente sotto copertura.
E questo sarebbe estremamente comodo a mio padre.
"Sarebbe una catastrofe" Dice Ash, dando vita ai miei pensieri.
"Beh, come facciamo a scoprire se è lui?" Domanda Luke, che cammina nervosamente avanti e indietro per l'aereo.
"Passatemi un computer!" Dico, la voce tagliente e senza l'ombra di paura; anche se dentro di me sento tutt'altro.
Se le loro idee si rivelassero vere tutte le mie idee crollerebbero; lui è sempre stato quello che mi salvava, da tutto. Ma se fosse vero, perchè non mi ha lasciato semplivcemente morire? Perchè rischiare la tua stessa vita per qualcuno che stai tradendo?
Calum mi passa il computer, e immediatamente entro nel database dell'FBI.
"Che stai facendo?" Chiede Ash, allungando la testa da dietro le mie spalle per guardare meglio lo schermo.
Le mie dita si muovono velocemente sulla tastiera del computer, digitando password e inserendo i codici giusti per lascarmi entrare nel file proibiti per la maggior parte degli agenti.
"Che sito è questo?" Chiede Michael.
"Qui è dove si può vedere tutto quello che succede nei sistemi operativi: le missioni, gli agenti, ma soprattutto chi si connette agli archivi.."
"E come facciamo a capire a quali si è connesso Kyle?"
"Basterà inserire il suo codice" Dico, mentre digito il codice che appare nell'archivio.
Inconsciamente sorrido, mentre digitando la password mi rendo conto che è l'unione del giorno del mio compleanno con il suo, e nella mia mente riaffiora l'idea che lui, nel profondo, mi vuole bene davvero.
Lo schermo del computer si illumina, facendo apparire diverse finestre piene di codici scritti in verdi, ognuno incaricato di aprire il fascicolo a cui sto cercando di connettermi.
Dopo alcuni inteminabili minuti lo schermo diventa nero, e sotto le nostre ffacce preoccupate compaiono gli ultimi file che Kyle ha visitato.
"Quindi.. qui risulta che l'ultimo fascicolo sia stato aperto circa-"
"Due ore fa!" Mi interrompe urlando Cal. "Forse è per questo che sapevano del nostro arrivo.."
"Non può essere stato lui..." Sussurro.
"Eppure è così, se no come faceva tuo padre a sapere dove saresti stata?" La voce di Luke arriva attutita alle mie orecchie, mentre lotto con tutta me stessa contro il bisogno di trovare una scusa plausibile per il fatto che il nome Kyle West sia esattamente accostato al nome mio e dei ragazzi.
Ma l'unico motivo realistico è che lui ha fatto ricerche sulle nostre missioni, non avendo motivo, e questo è quello che fa più paura.
L'unica soluzione? Kyle è una spia.
Mi alzo traballante dal divanetto su cui ero seduta, iniziando a camminare avanti e indietro, cercando di sbollire la rabbia che lentamente infuoca il mio corpo, facendo muovere a scatti i miei muscoli.
Perdendo il controllo alzo una mano e la sbatto violentemente contro il muro, sentendo la rabbia diminuire lentamente. Inizio a colpire ripetutamente lo stesso punto, sempre più veloce, sempre più forte, finchè delle braccia forti mi avvolgono da dietro e mi sollevano da terra.
Continuo ad urlare di lasciarmi a chiunque mi sta tenendo, mentre mi trascina in mezzo all'aereo, lontano da tutti gli oggetti. I miei piedi si muovono frenetici in acqua, mentre realizzo che delle lacrime stanno cadendo dai miei occhi, rigando le guance arrossate per la rabbia.
"Stai tranquilla" Sussurra una voce roca al mio orecchio, mentre cerco di regolarizzare il mio respiro basandomi sul suo.
Il mio corpo viene scosso da singhiozzi più forti di me, mentre mi accascio a terra, dtringendomi le ginocchia al petto e abbassando la testa fra di loro, mentre immagino Harry stringermi le spalle nel tentativo di tranquillizzarmi.
***
Lentamente apro gli occhi, e esamino lo spazio che mi circonda.
Fuori è buio, e la poca luce che illumina la stanza è quella di un lampione situato al di là della strada.
Apro l'unica porta della stanza e seguo le scale fino a raggiungere il piano di sotto, dove un insieme di voci indistinte bisbiglia, probabilmente cercando di non disturbarmi.
Avvicinandomi inizio a riconoscere le voci dei quattro ragazzi, mentre parlano freneticamente di quella che sembra una nuova missione.
Con mano esitante spingo la porta e, nello stesso momento in cui vi entro, le voci cessano immediatamente, mentre Luke si lancia su di me abbracciandomi protettivo.
"Che succede?" chiedo con voce debole.
"Dobbiamo fare un piano, dobbiamo salvarli tutti!" Dice Ashton, pensieroso.
La mia mente capisce la situazione, è so che i miei peniseri sono terribilmente egoistici, ma l'unica cosa che riesco a dire è dobbiamo salvare Harry.
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When spies fall in love
FanfictionMi chiamo Natasha Romanov. Ho sempre voluto essere una normale adolescente, ma non ne ho mai avuto l'opportunità. Ora ce l'ho, riuscirò a essere quello che ho sempre desiderato? "Styles stammi lontano!" non sono sicura di riuscire a trattenere i mi...