Numerose gocce di pioggia scendono lente sulle finestre stranamente pulite dell'ufficio di Tom, l'attuale capo dell'FBI inglese. I suoi occhi freddi e azzurri come il ghiaccio mi scrutano dall'altro capo della scrivania, alternando il mio volto ai fogli dove è riportato il resoconto della mia ultima missione. Quando finisce di leggerlo appoggia con cura il fascicolo al centro della scrivania, e congiunge le mani sotto al mento.
"Natasha Romanv" Dice, con voce calma e profonda.
Timorosa lo guardo, spaventata da quello che potrebbe succedere da un momento all'altro. "Si?"
"Qui, in questi fogli, mi viene riferito che la sua copertura è saltata. Non può più continuare questa missione, qualcun'altro la completerà al posto suo."
"Cosa?!" Strinsi i pugni, "Nessun incompetente può infiltrarsi nella mafia russa e uscirne vivo!"
"Infatti lei è stata scoperta poche ore fa." Afferma sicuro di se, guardandomi con aria di sfida, e io mi ritrovo a stringere i pugni sotto al tavolo per evitare di compiere azioni azzardate.
"Quindi ora cosa succederà?" Chiedo, con voce dura.
"Sparirà per un po'; il tempo necessario per far perdere le sue orme. Verrà mandata in una famiglia normale, e si dovrà comportare come una ragazza normale della tua età, senza ammazzare o picchiare qualcuno." Spiega, scrutando attentamente le mie reazioni. "Pensa di potercela fare?"
Ridacchio, capendo esattamente che il suo unico scopo è quello di farmi scoppiare. "Non saprei. Forse avrò bisogno di una mano."
"Non le consiglio di esserne così felice." Ribatte acido, alzandosi dalla sedia e facendomi cenno di seguirlo. I capelli biondi mi sbattono sulla schiena quando mi alzo, provocandomi un leggero fastidio, che prontamente ignoro per mantenere l'espressione neutrale che ormai sono abituata a tenere.
Dopo aver preso un ascensore e aver camminato per diversi corridoi arriviamo alla sezione "Sotto copertura.", dove gli agenti vengono sottoposti ad un cambio di look per essere resi irriconoscibili agli occhi dei nemici. Mi indica una sedia, e titubante mi ci siedo, cercando di ignorare l'uomo che dietro di me parla con Tom per stabilire quali cambiamenti fare.
Dopo due ore i capelli mi ricadono neri e umidi sulla schiena, e riesco a sentire un leggero cambiamento nella loro lunghezza. Purtroppo, non avendo uno specchio davanti, non posso accertarmi della loro situazione, ma suppongo che prima o poi scoprirò come mi stanno conciando.
"Abbiamo finito." Annuncia Tom, e mi fa cenno di alzarmi per seguirlo a quella che riconosco come la sezione per il cambio di abbigliamento.
"Frequenterai la Seven Kings High School, entrerai al terzo anno sotto nome di Natasha Gray e dovrai interpretare la tipica ragazzina diciassettenne innocente. Tutto chiaro?"
Sbuffo, annuendo mentre prendo i vestiti che mi sta porgendo l'agente.
"Appena finiremo di cambiarti e sistemarti per la tua nuova vita ti porteremo dalla famiglia che ti ospiterà. Sono brave persone, e conosco la tua reputazione da stronza. Vedi di essere civile."
Gli sorrido falsamente, imitando una ragazzina, come richiesto da lui poco fa. "Ma io sono così brava."
Scuote la testa, proseguendo con le istruzioni. "Jack e Lily sono due ex agenti, non ti conviene farli incazzare; lo dico per te."
Come se questo mi spaventasse.
***
La macchina degli agenti che mi stanno portando alla mia nuova casa si ferma improvvisamente davanti ad una delle tipiche ville di Londra, fatta di mattoni rossi e circondata da un giardino curato perfettamente. Mi seguono fino alla porta, suonando il campanello e aspettando che la porta venga aperta. Quando succede la figura di una donna piuttosto minuta fa capolinea davanti a noi, e quando mi nota mi sorride dolcemente. "Ciao Natasha, io sono Lily."
Le sorrido, cercando di essere almeno un po' socievole. "E' un piacere conoscerla, signora."
"Ti prego, dammi del tu." Ridacchia, allungandomi la mano che prontamente stringe. Poi si rivolge agli agenti dietro di me: "Potreste gentilmente portare in casa le valigie?"
Loro annuiscono, e vanno a prendere i bagagli che mi sono stati preparati durante il cambio degli abiti. Entrando in casa si attraversa un corridoio piuttosto lungo, con i muri colorati di un giallo tenue e con appese diverse foto ritraenti Lily e un uomo, che suppongo sia Jack.
Quando entriamo nella cucina noto subito un uomo girato di spalle, intento a prendere una padella da una delle mensole superiori. "Jack, è arrivata Natasha." Dice Lily, facendo voltare di scatto l'uomo.
Con un sorriso caloroso mi viene incontro, allungandomi una mano e mormorando un "Piacere. Voi potete andare." Dice, invitando gli agenti ad andarsene. Loro annuiscono e finalmente se ne vanno, lasciandomi sola con quella che dovrebbe essere la mia famiglia per le prossime settimane.
"Vieni, ti faccio vedere la tua stanza!" Mormora Lily eccitata, afferrandomi un braccio e trascinandomi al piano di sopra. Mi conduce fino all'ultima porta del corridoio, e allunga una mano verso di essa per farmi cenno di aprirla.
La stanza che mi si presenta davanti è gigantesca, decorata con le diverse tonalità dell'azzurro, dalla più chiara alla più scura. Un grande letto matrimoniale occupa il centro della stanza, mentre alle spalle della spalliera di esso si trova un'ampia finestra che mostra la vista di tutta la via. Sul lato sinistro c'è una scrivania bianca, con un computer e quelli che suppongo debbano essere i libri di testo della scuola che dovrò frequentare. "Quella è la porta del tuo bagno personale." Dice Lily indicando la porta a sinistra, "Mentre quella dà sulla cabina armadio." Aggiunge, indicando quella sul lato opposto.
Annuisco, ringraziandola con un sorriso. "Grazie mille, davvero."
"Niente." Dice, sorridendo. "Verso le sette e mezza verranno a mangiare qui i nostri vicini. Hanno un figlio, che è al quarto anno della tua scuola. Se desideri unirti a noi ti aspettiamo giù per quell'ora."
"Ci sarò sicuramente." Annuncio, e mi sorride riconoscente.
Alla fine, questa cosa della cordialità non sta andando poi così male.
Quando vengo finalmente lasciata sola nella mia nuova stanza mi butto sul letto, sbuffando. Inizio a fissare il soffitto, ripensando a tutto quello che mi è successo fino ad ora.
Non ho mai avuto la possibilità di vivere una vita normale e fare quello che fanno le ragazze a questa età. Non ho mai avuto occasione di fare pigiama party con la mia migliore amica, perché non ne ho mai avuta una. Non ho mai provato i brividi dell'avere una relazione con qualcuno. Non ho mai neanche frequentato una semplice scuola, ma domani mi ritroverò sbattuta nel mondo degli adolescenti abituati a tutto questo.
Forse questo è il mio momento per vivere finalmente quella che si può definire una vita normale, ma sarò in grado di approfittare veramente di questa opportunità?
Non voglio mandare tutto all'aria, non un'altra volta.
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When spies fall in love
FanfictionMi chiamo Natasha Romanov. Ho sempre voluto essere una normale adolescente, ma non ne ho mai avuto l'opportunità. Ora ce l'ho, riuscirò a essere quello che ho sempre desiderato? "Styles stammi lontano!" non sono sicura di riuscire a trattenere i mi...