La luce chiara nella stanza non mi aiuta ad aprire gli occhi, così inizio a sbatterli ripetutamente nella speranza di ritrovare il mio senso visivo.
"Come stai?" Chiede Luke, alla mia destra. HA gli occhi stanchi, non credo di averlo mai visto così.
Le occhiaie sotto gli occhi, la pelle pallida e l'espressione stanca non gli si addicono per niente.
Io annuisco lentamente. "Quanto sono rimasta incoscente?"
"Tre giorni."
"Non doveva essere mezza giornata?"
Lui fa un sorriso tirato. "A quanto pare Calum non si trova bene con le dosi corrette."
Provo ad alzarmi, e mentre sto per ricadere sul letto mi afferra dolcemente, aiutandomi a raggiungere gli altri nel salotto.
Appena mi vedono sorridono, correndomi incontro e abbracciandomi.
"Come stai?" Chiede Cal. "Mi dispiace per la dose" Dice grattandosi la testa imbarazzato.
Io gli sorrido. "Tranquillo."
Lentamente ci avviciniamo al divano e ci sediamo.
Ashton sospira. "Oggi c'è il tuo funerale. Dobbiamo essere lì fra tre ore..."
Annuisco lentamente, guardando a terra. "Ci ha creduto?"
"Dopo che Michael ti ha sparato il siero paralizzante si è lanciato su di te, ha iniziato ad urlare il tuo nome, dicendo di ritornare da te. Ha urlato di amarti, ha iniziato ad insiltarti per non esser riuscito a dimostrarti prima quanto rialmente ti amasse" Dice Luke.
Una lacrima calda mi riga la guancia, mentre nella mia mente immagino la scena.
"Ehi.." Il biondo mi stringe a lui, baciandomi dolcemente la testa. "Hai dovuto farlo, è per il suo bene. Ora lo lasceranno in pace."
Altre lacrime seguono la pirma, diventando indomabili. "Io lo amo."
Stringo la maglia del biondo in un pugno, mentre inizio a singhiozzare sempre di più.
Loro provano a consolarmi, ma la sua assenza mi sta distruggendo dentro.
***
Trenta minuti fa i ragazzi sono usciti per andare a quello che dovrebbe essere il mio funerale, lasciandomi il loro computer per vedere e ascoltare la scena attraverso una microspia che Luke (dopo che io ho insistito per circa due ore) ha gentilmente messo.
I ragazzi sono già tutti in chiesa, e uno ad uno iniziano a fare i discorsi.
Riesco a riconoscere diversi volti delle persone che erano lì a scuola durante l'attacco, ragazzi e ragazze che siamo riusciti a salvare.
Che mi ringraziano per averli salvati, e che mi augurano una vita felice in paradiso.
E giuro che in questo momento, se solo fossi uomo, mi toccherei le palle per evitare di avere sfiga.
Il mio migliore amico raggiunge il palco, mentre si asciuga le lacrime che ha appena versato. "Ho conosciuto Natasha qualche mese fa, all'inizio eravamo semplicemente vicini di casa, e ci odiavamo." Ridiamo entrambi al ricordo. "Non è mai stata una di quelle ragazze che si avvicinava a me e i miei amici solo per portarci a letto, lei stava con noi perchè ci voleva bene, e anche se non lo diceva lo si capiva da quei piccoli gesti che ci donava. Io le volevo davvero bene, e quello che mi distrugge dentro è che non credo di averglielo mai detto veramente, ed ora è troppo tardi, ma spero che, almeno dove si trova ora, lei possa avere la vita perfetta che ogni persona come lei dovrebbe avere."
Le lacrime scendono lente sulle mie guancie mentre ascolto le sue parole, facendomi venire voglia di alzarmi e correre da loro per dire che io sto bene, e che gli voglio un bene dell'anima; ma semplicemente non posso.
Devo pensare alla loro vita; a quella che si meritano davvero, e non a quella che avrebbero con me.
Louis, Liam e zayn seguono il biondo, ripetendomi quanto bene mi vogliono anche ora che non ci sono, e quanto me ne hanno voluto, scusandosi per non avermelo dimostrato come avrebbero dovuto.
Alla fine sale Harry, il volto scavato dalle lacrime e con le occhiaie sotto gli occhi. Appena arriva al centro, esattamente di fianco alla mia bara, si mette a fissarla in silenzio, lasciandosi scappare dei singhiozzi che rimpombarono fra i volti distutti dei presenti.
"Natasha è sempre stata una stronza masochista, che ha sempre avuto le pelle di dire le cose in faccia. Noi ci odiavamo, ma ci odiavamo in un modo nostro." Dice, sorridendo in mezzo alle lacrime. "Quando siamo diventati amici la prima cosa a cui pensai fu che dovevo portarmela a letto, perchè insomma, una così non la trovi così facilemnte. Poi però mi sono affezionato, e senza rendermene neanche conto me ne seono innamorato. Ha sempre avuto questa luce negli occhi che dio, ti mandava a puttane il cevello anche solo mentre sorrideva. Quando ci siamo fidanzati ero sempre felice, lei era sempre nei miei pensieri, non esiste altro che merita davvero di condividere il posto che lei aveva nel mio cuore-"
"Grazie amico, ti amo anche io" Urla Louis, cercando di alleggerire l'evidente dolore che Harry sta provando.
Il riccio risponde con un sorriso adorabile. "E io amo te! Ma non è questo il punto. Non starò qui a raccontarvi tutto quello che abbiamo passato insieme, e non vi parlerò neanche più di tanto dei nostri sentimenti, perchè sarebbe come tradirla. Vi dirò solo questo: lei è stata l'unica ragazza che ho amato." Abbassò lo sguardo sul pavimento, e dopo aver sorriso guardò verso l'alto."Natasha, tu sei i miei dieci minuti della mattina che mi rimangono per dormire, sei l'ultimo pacchetto di biscotti nello scaffale e sei anche la botta di culo che ho quando il professore interroga il mio vicino di banco anzi che me, e rimarrai per sempre con me."
"Lui si ricorda" Mormoro, mentre ripenso alle parole che gli dissi sul tetto durante la cena di nozze di sua madre.
Allontanando lo schermo mi nutto a terra, abbandonandomi ad un pianto isterico.
E' per il suo bene. Continuo a ripetermi.
ma come fa la gente a fare qualcosa che ti distrugge così tanto? Per un attimo l'egoismo prende il sopravvento, ma poi mi ricordo. E' per il suo bene.
Dopo quelle che mi sembrano ore i ragazzi tornano a casa con i volti distrutti, trovandomi rannicchiata a terra mentre ancora piango.
"Andrà tutto bene" Sussurra Ash. "Te lo dimenticherai."
Io scuoto la testa freneticamente. "Io non voglio dimenticarlo, non posso."
"Lui sarà sempre qui, con te." Dice, indicando il mio cuore. "Ma adesso è l'ora di riniziare Nat."
Luke mi bacia la testa, abbracciandomi stretta e ripetendomi che lui c'è e ci sarà sempre.
Ma non è di lui che ho bisogno.
Io ho bisogno di lui.
Lui, che è entrato nella mia vita sconvolgendola, senza che io me ne rendessi conto.
Lui, che mi ha rubato ilo cuore.
Lui, che non portò più rivedere.
Lui, al quale non potrò più parlare.
Lui, la persona di cui mi sono innamorata.
Lui, semplicemente Harry.
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When spies fall in love
FanfictionMi chiamo Natasha Romanov. Ho sempre voluto essere una normale adolescente, ma non ne ho mai avuto l'opportunità. Ora ce l'ho, riuscirò a essere quello che ho sempre desiderato? "Styles stammi lontano!" non sono sicura di riuscire a trattenere i mi...