7th; Questione di tattiche.

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"Bene, da dove iniziamo?" Chiedo, facendo vagare il mio sguardo fra tutti i ragazzi.

"Frena il tuo entusiasmo, tesoro. Oggi ci sono i primi scontri, dovremmo trovare qualcuno per te" Dice Zayn, e dal suo tono deduco che mi stia sottovalutando alla grande.

Tanto cambieranno idea.

"Chi vuole battersi contro questa nanetta adorabile?" Chiede Louis, mentre mi spettina tutti i capelli con una mano e, una volta finito, si appoggia sopra la mia testa con il braccio.

Senza compiere mosse violente alzo la testa, e quando incontro il suo sguardo sento dentro di me la voglia di sputarci in faccia.

Ma, purtroppo, mi ritrovo costretta a reprimerla.

"Mi ci scontro io." Urla un ragazzo, che se ne sta in fondo al gruppo dall'inizio del corso. IL ragazzo è biondo, molto più alto di me, e mi guarda come se potesse mangiarmi da un momento all'altro.

Alzo le spalle. "Okay, iniziamo noi?" 

"Calmati tesoro," Dice Harry, ridacchiando. "Prima guardane uno." 

"Chiamami tesoro un'altra volta e ti taglio le palle." Ringhio, mentre tutti gli altri ragazzi urlano in coro un "Ohh."

Harry annuisce, ridacchiando, e con la mano fa cenno a me e al ragazzo di salire sul ring.

"Prima le signore." Dice il ragazzo ad alta voce, facendo ridere gli altri.

Salgo sul ring senza problemi e aspetto il ragazzo che se la prende comoda.

"Potrei andarci piano con te" Dice, una volta che si è posizionato di fronte a me.

"Non ce ne è bisogno, sono qui per sfogarmi e di certo non mi tratterrò".

"E vorresti rischiare di rovinare il tuo bel faccino?" 

Mi si avvicina lentamente, e tira un pugno, prendendomi in pancia. Lo guardo, incassando il colpo senza nemmeno provare a spostarmi, mettendo così in atto la mia tattica. Dopo poco mi arriva un pugno in faccia e lo sento ridere, insieme a tutti gli altri.

"Fermati Mark!" Grida Niall, avvicinandosi al ring.

Io mi rialzo in piedi e rivolgo uno sguardo di fuoco al biondo.

"Non osare salire qui sopra, me la so cavare benissimo da sola."

"Non fare la bambina, è il triplo di te. Non gli farai manco il solletico." Dice David, comparso da non so dove. Da quanto è lì?

Io sbuffo e mi guardo intorno, dove incontro gli sguardi divertiti degli altri ragazzi.

"Chi ti ha insegnato a combattere cosi?" Chiedo al mio avversario.

"Styles." Dice, indicandolo con la testa.

Ovviamente.

"Beh, Harry. Il tuo insegnamento fa davvero cagare, mi auguro che gli altri non siano scarsi come questo!" Dico ridendo.

"Intanto ti sta battendo!" Mi grida il riccio, ghignando soddisfatto.

"Vuoi che reagisca, Styles?" Gli chiedo, ormai al limite della soddisfazione.

"Dai, facci divertire." Risponde.

Guardo il mio avversario, che mi sorride.

"Inizia pure." Gli dico, aprendo le braccia.

Lui si avvicina, cercando di affondare un pugno nella mia pancia, ma io mi sposto di lato e rotolo sul fianco. Mi rialzo e lui è in piedi davanti a me; cerca ti tirare un altro pugno ma lo schivo facilmente. Quando si sforza per riprendere l'equilibrio salto su me stessa, faccio un giro e gli tiro un calcio sulla spalla che lo fa barcollare: ora non ride più. Cerca di venirmi addosso, ma io lo precedo e saltando gli lego le braccia al collo, sbilanciando il mio corpo lo tiro in avanti, facendo fare ad entrambi una capriola. Riesco ad alzarmi subito, mentre lui rimane stordito a terra. Mi butto su di lui a cavalcioni e le mie ginocchia sono lungo i suoi fianchi. Inizio a tirargli pugni in faccia fino a che tutti i ragazzi iniziano a contare ad alta voce

"1.2.3. Stop!" Dicono, e io capisco di aver vinto. Scendo dal corpo dell'avversario e mi guardo in torno, vedendo solo le loro facce sorprese, con le bocche spalancate.

"Allora Styles, altro da dire?" Gli chiedo, mostrandogli un ghigno soddisfatto.

"Si, ci vediamo qui lunedì alla stessa ora" Annuncia David, ancora sotto shock.

Vado negli spogliatoi e mi cambio, indossando i vestiti che mi ero portata da casa prima di venire qui. Quando esco, dirigendomi verso l'uscita,  sento gli sguardi di tutti i ragazzi del corso addosso, insieme a commenti stupiti nei miei confronti, e, ridendo, mi avvio verso casa.

***

Ho appena iniziato il quarto capitolo di "Città di carta." quando il telefono al mio fianco suona, segnalandomi l'arrivo di un messaggio.

Quando lo prendo sorrido, leggendo il nome dell'unica amica che mi sono fatta da quando sono stata costretta a rinunciare a quella che fino a qualche giorno fa ritenevo una vita monotona.

Aria: Hai qualcosa da fare, oggi?

Natasha: No, ci vediamo?

Aria: Che ne dici di un pigiama party?

Natasha: Ci sto, ti aspetto a casa mia fra un'ora.

Aria: Okay, a dopo!

Senza risponderle vado al piano di sotto, dove mi scontro con Lily.

"Sta sera viene qui a dormire Aria, è un problema?" Le chiedo.

Lei mi sorride. "No, tanto io e Jack usciamo."

"Oh, okay." Mi allontano, ma vengo fermata prima delle scale dalla sua voce.

"Sono felice che tu sia riuscita a farti un'amica." Dice, guardandomi sorridente. Io le sorrido in risposta, e torno lentamente in camera mia, dove continuo a leggere il libro.


Il campanello suona, e solo ora mi accorgo di come sia passato velocemente il tempo. Scendo al piano di sotto, e apro la porta. 

"Nat." Mi saluta Aria, prima di stringermi fra le braccia.

Ricambio l'abbraccio, e quando ci stacchiamo le faccio cenno di seguirmi in cucina. Quando arriviamo si siede sul bancone,e mi guarda sorridente. "Allora, che facciamo sta sera?"

"Jack e Lily non ci sono, quindi abbiamo la casa vuota." Dico, e lei mi risponde con un sorriso, alzando e abbassando ripetutamente le sopracciglia.

"Sono già usciti?" 

Annuisco, mentre prendo un bicchiere d'acqua per me e ne porgo uno a lei.

Insieme ci avviamo verso le scale, ma il campanello ci ferma, e ci giriamo a guardarci.

"Aspettavi qualcuno?" Mi chiede, mentre mi segue verso la porta.

"Uhm, no." Afferro la maniglia e la apro, ma vorrei tanto non averlo fatto.

"E' uno scherzo?!" 

When spies fall in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora